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La mite

Teatro Presente
Regia: César Brie
Drammaturgia: César Brie, liberamente tratto dal racconto di Fëdor Dostoevskij
Attori: Clelia Cicero Daniele Cavone Felicioni
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Prosa

Tags: condizione femminile, solitudine, suicidio

“Finché lei è qui va ancora tutto bene, posso andare a guardarla ogni istante, ma domani che la porteranno via, come farò a rimanere da solo?”
Questa disperata domanda è l’inizio della vicenda.
La Mite è un racconto che Dostoevskij ha scritto prima di fare I fratelli Karamazov, ispirandosi a un fatto di cronaca che lo aveva molto colpito: il suicidio di una ragazza definito dai titoli dei giornali un suicidio mite. L’originale ci presenta un uomo disperato che vuole capire perché sua moglie si è uccisa e fa una specie di lungo soliloquio nel quale ricerca le ragioni di questo atto disperato. Nel nostro spettacolo invece abbiamo fatto parlare entrambi.
Il testo è del 1876 e lei, la Mite, disegna un’inquietudine che ha già la complessità della questione di genere, tanto più potentemente insidiosa e attuale in quanto ancora priva di sovrastrutture ideologiche.
Dostoevskij, precorrendo i tempi, decide di indagare sulle conseguenze dell’incomunicabilità e solitudine che trasformano la relazione tra i due protagonisti in un gioco di potere in mano ad un uomo inconsapevole e tormentato. L’autore ci racconta il silenzio tragico ed enigmatico de la Mite e apre uno squarcio sul disturbo psicologico in generale, poco esplorato all’epoca.

“A raccontarci la storia è lui, l’usuraio, l’uomo freddo e severo del banco dei pegni, che poco prima aveva sposato una ragazza buona e mite, e ora cerca una ragione che spieghi il suo suicidio. I due sono in scena senza separarsi mai, in un dialogo di azioni e parole. Lui cerca di capire l’accaduto, torna indietro, ricorda, si confonde, capisce, sale dolorosamente verso la coscienza di ciò che ha scatenato, provocato. Lei lo aiuta a ricostruire, descrive i fatti, aggiunge, conferma, tace. Poiché è morta, non può argomentare, ragionare o giustificare. Lei è la sua memoria, la sua vittima, la sua colpa, il suo amore ferito, il suo silenzio”. César Brie

Altri crediti: LA MITE, adattamento e regia di César Brie
Liberamente tratto dal racconto di Fëdor Dostoevskij
in scena Clelia Cicero e Daniele Cavone Felicioni
bambola ralizzata da Tiziano Fario
musiche originali Pietro Traldi
costumi Elisa Alberghi
scene Roberto Spinacci
disegno luci Sergio Taddo Taddei
produzione Teatro Presente
Uno spettacolo di Teatro Presente

Produzione: Teatro Presente

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Teatro Presente è una compagnia indipendente composta da sette giovani attori, che vengono scelti da César Brie all’interno del Cantiere delle Arti promosso da ERT - Emilia Romagna Teatro. Il gruppo inizia un percorso formativo che si conclude con Karamazov, uno spettacolo che sarà in tournée dal 2012 al 2015 in Italia e Argentina. A partire da questa esperienza, fondano nel 2013 Teatro Presente e realizzano, sempre con il regista argentino, Il Vecchio Principe, InDolore, La Mite e Orfeo ed Euridice, spettacoli immersi nell’attualità, che interrogano i classici per parlare del contemporaneo. The hard way to understand each other è la loro ultima produzione, vincitrice del Premio Scintille 2016, Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2016 e il Bando Visionari 2017. Lo spettacolo rappresenta un momento di cesura e allo stesso tempo di continuità. La volontà di prendere ora in mano la direzione artistica della compagnia, ponendo come forte base gli insegnamenti e la poetica del maestro.
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