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Tempo rói

Costanza Givone
Regia: Costanza Givone
Drammaturgia:
Attori: un progetto di e con: Costanza Givone assistenza: Susana Gaspar, João Vladimiro sound design: Stefano Ciardi oggetto: João Calixto produzione: Associazione dello Scompiglio, Fundação C. Gulbenkian
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Teatro-danza, Figura

Tags: tempo, visuale, ritmo, costanza, givone

Un metronomo segna il tempo.Un solo a due per un tempo evanescente. Uno sguardo sull’oggi. Un tempo che non passa, un tempo che fugge, un tempo contraddittorio. Un tempo senza eternità. Io ed una grande bambola che si scioglie.
Descrizione del progetto
Il progetto “Tempo rói” è il secondo capitolo di una ricerca sul ruolo della donna nella società contemporanea.
Questa riflessione è cominciata con il progetto “Santas de Roca”, nato da un intenso periodo di lavoro con un gruppo di donne di una piccola cittadine rurale del Portogallo. Il progetto indagava la relazione tra donna e tradizione cattolica ed accoglieva in scena cinque donne non professioniste, due ballerine e una scultura di 2,5 metri ispirata alle Santas de Roca o Sante da vestire. Queste statue, costruite in Europa, a partire dal secolo XV, venivano usate negli altari domestici o nelle processioni. Erano composte da braccia e testa finemente intagliate e dipinte e da un corpo stilizzato, che veniva vestito con abiti diversi a seconda delle occasioni. Le braccia erano snodabili per rendere più facile la vestizione. Lo scenografo João Calixto ha costruito una statua ispirata alle sante da vestire che evocasse la sua origine religiosa ma che fosse anche un’immagine universale di donna.
Il secondo capitolo della mia ricerca: “tempo rói” sarà una performance per una attrice ed una bambola, in cui svilupperò il tema del rapporto della donna col tempo, affiancando la mia esperienza personale a materiale che appartiene al repertorio popolare (detti, filastrocche…) e frammenti di testi teatrali che considero una voce immortale sull’animo femminile (Giorni Felici di Samuel Beckett, primo fra tutti). Desidero creare uno spettacolo che parli delle donne che sono venute prima di noi e di quelle che verranno.
Il ticchettio di un orologio sarà costantemente presente durante lo spettacolo, ma potrà variare la sua velocità e la sua regolarità, così come varia la nostra percezione del tempo. M’interessa integrare questo tempo mutevole nel mio corpo, esplorando le differenti possibilità di risposta.
La santa, anche in questo progetto, sarà l’unico oggetto scenico. Questa volta lavorerò principalmente sulle potenzialità plastiche e meccaniche delle parti e dei materiali di cui è fatto (una base-gonna di legno, braccia e testa di cera).
Il tempo è un meccanismo infernale che ci mangia lentamente, scandisce la nostra vita, e la determina, noi lo rincorriamo, cerchiamo di fermarlo, rallentarlo, viviamo in un continuo conflitto con il tempo, che siamo destinati a perdere. Dal punto di vista plastico, voglio partire da questa immagine, per creare meccanismi che evocano il passaggio inesorabile del tempo, e la sua distruttività.
La testa della bambola viene accesa all’inizio dello spettacolo e si scioglie lentamente durante la perfomance, la cera cola sulla perfomer i capelli della quale diventano bianchi e la pelle incrostata.

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Sono un'artista indipendente, non faccio parte di una compagnia, ma invito, per ogni nuovo progetto, artisti che apprezzo e ritengo che possano far crescere il lavoro grazie alla loro sensibilitá personale. M’interessa l’incontro tra le arti. Nel lavoro come nella formazione navigo attraverso i confini che delimitano le diverse discipline artistiche. Persone marcanti nella mia formazione sono il regista N.Karpov (biomeccanica teatrale), i danzatori e coreografi Virgilio Sieni, Simona Bucci, Sofia Neuparth, Ainhoa Vidal, Peter Michael Dietz, Vera Mantero, i danzatori della compagnia di teatro visuale Derevo, Thanya Kabarova e Alexej Merkushev, gli attori Gey Pin Ang e Przemysław Błaszczak (Grotowsky centre), la cantante e ricercatrice vocale Gabriella Bartolomei. Membro fondatore della compagnia Zaches Teatro, per tre anni ho sviluppato, con il gruppo, un progetto artistico basato sull’incontro tra danza e teatro di figura. Di particolare interesse è il lavoro, con le coreografe portoghesi Madalena Victorino e Aldara Bizarro, come interprete e formatrice nell’ambito di progetti di danza comunitaria, in cui si affiancavano in palco professionisti e amatori. Nel 2012 debutta il mio primo solo “Salomè ha perso il lume”, finalista del Premio Scenario 2011 , nel 2013 debutta il mio secondo lavoro "Santas de Roca", finanziato da Artemrede, nel 2014 creo lo spettacolo per bambini "Viagem ao país da Levitação, basato sulla storia omonima di Gonçalo M. Tavares, e nello stesso anno comincio la creazione del solo "Tempo rói".
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