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L'insonne

LAB121
Regia: Claudio Autelli
Drammaturgia: Raffaele Rezzonico e Claudio Autelli
Attori: Alice Conti Francesco Villano
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Prosa
La scrittura ti porta via come un sogno.
Ho l’abitudine di scrivere senza precisare il luogo in cui si svolgono le azioni.
Ho l’abitudine di scrivere le cose ‘in generale’.
Le cose accadono in generale, un po’ dappertutto.
E non immagino nemmeno i personaggi in un tempo preciso.
Può essere accaduto oggi. E anche ieri”
A. Kristof

La memoria è un concetto legato al tempo. La memoria muta col tempo, si trasforma. La mente ricostruisce i ricordi secondo sua necessità.
Si ha un rapporto attivo con la propria memoria, la si trasforma, si tenta di ricostruirla, a volte si dimentica o si reinventa.
Allora il confine tra ricordo ed invenzione è quasi impalpabile.
Agota Kristof definisce la sua scrittura un continuo mentire, e cos'altro è il teatro se non una grande menzogna. Eppure il rapporto che si crea tra palco e platea ha qualcosa della rivelazione.

La storia dell'operaio Sandor è il veicolo che permette all'autrice di attraversare e rielaborare i propri fantasmi.
Nella scrittura di Agota Kristof, memoria, invenzione, verità e menzogna sono intrinsecamente legati insieme.
Attraverso la costruzione di situazioni paradossali la scrittrice riesce a fare emergere visioni che interpretano e concretizzano stati dell'anima di cui difficilmente riusciamo a identificare i contorni.
Questa storia parla di nostalgia, rivolge uno sguardo al passato cercando una chiave di lettura per un presente irrimediabilmente spaccato.
La tensione creativa è al centro di un duello tra il recupero di un passato famigliare e il dovere di raccontare un presente abitato da un popolo, quello degli emigranti, che vaga in una realtà che non riesce a interpretare.
Il filo conduttore di queste storie, è il comune senso di sradicamento di chi si è messo in cammino lasciando la propria casa, le proprie origini, la propria famiglia.
Di chi ha lasciato tutto per trovare una nuova casa, nuove prospettive, un nuovo futuro.
Sono anime perdute che chiedono di ritrovare la via nella memoria altrui.

Una coppia di fratelli. La figura archetipica dell'autric.
Figura ricorrente, microscopico nucleo di famiglia da conservare o recuperare, o ancora almeno da immaginare.
Sono loro a visitare la stanza dell'autrice, accompagnandone i pensieri e guidando la sua immaginazione nel comporre questa “storia d'amore impossibile”.
Sandor aspetta l'arrivo di una donna Line che appartiene al suo passato.
Un giorno lei arriva e la sua vita non sarà più la stessa.
Quello che avviene in questa composizione è un dialogo tra queste figure di fratelli e la loro autrice, loro prestano il loro corpo e la loro voce all'evocazione delle figure emerse dalla memoria dell'autrice,
in un continuo salto tra rappresentazione e pensiero dell'anima che sta concependo questo mondo.
Ogni pertugio in questa stanza contiene una memoria, una via d‘accesso dentro la testa dell’autore condannato a ricevere i suoi spettri.

Altri crediti: Liberamente tratto da “Ieri” di Agota Kristof;
scene e costumi Maria Paola Di Francesco;
luci Simone De Angelis;
suono Fabio Cinicola;
tecnico luci Giuliano Bottacin;
macchinista Fabio Mangano;
assistenti alla regia Piera Mungiguerra e Andrea Sangalli;
voce registrata Paola Tintinelli.

Produzione: co-produzione LAB121 e CRT Milano

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LAB121 è un’associazione culturale con sede a Milano, nasce nel 2010, ed è un ente indipendente che si occupa di produzione, formazione teatrale e creazione di eventi in sinergia con altre realtà e associazioni culturali.
La direzione artistica è affidata al regista Claudio Autelli, socio fondatore dell'associazione, che, dopo aver lavorato per diversi anni con importanti istituzioni teatrali, ha deciso insieme alla squadra di LAB121 di strutturare un progetto artistico indipendente con lo scopo di mettere a fuoco una prassi teatrale laboratoriale, dando spazio alla ricerca e a nuovi linguaggi e di costruire relazioni e progetti con le isitituzioni teatrali mantenendo la paternità del proprio lavoro.
LAB121 rappresenta lo sviluppo del lavoro artistico personale del regista Claudio Autelli, che già ha collaborato per diversi anni con realtà come, Teatro Litta di Milano, CRT Centro di Ricerca per il Teatro, Fondazione Pontedera Teatro, Teatro Fraschini di Pavia.
Nel 2012 l’Associazione ha collaborato alla co-produzione di “Romeo e Giulietta” per la regia di C. Autelli tra Fondazione Pontedera Teatro e Teatro Litta Stabile d'Innovazione di Milano.
Nel 2013/14 ha co-prodotto con CRT – Milano, Triennale –Teatro dell’Arte, L’insonne.
Nel giugno 2015 LAB121 ha presentato il nuovo progetto L’inquilino tratto dal romanzo di R. Topor con il sostegno di E45 Napoli Fringe Festival.
Attualmente LAB121 sta lavorando all’allestimento scenico di Ritratto di donna araba che guarda il mare di Davide Carnevali che debutterà al Teatro dell’Orologio di Roma nell’aprile 2017.
Dal 2015 l’Associazione culturale LAB121 è stata insignita del titolo “Impresa meritevole dei servizi di accompagnamento” per il bando Funder35 promosso da 18 fondazioni bancarie italiane.
Nel 2016 LAB121 ha vinto il bando FUNDER35 di Fondazione Cariplo con il progetto del Centro di gravità permanente.

CLAUDIO AUTELLI
Regista. Laureato in Discipline Economiche e Sociali, si diploma nel 2005 presso la Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano. Dal 2006 al 2009 è regista residente del Teatro Litta Stabile d’Innovazione di Milano, per il “Progetto Work in Progress” patrocinato dall’ ETI. Durante il triennio allestisce Antigone di Jean Anouilh (2007), Otello di W. Shakespeare (2008) e L’amante di H. Pinter (2009). Nel 2008 vince il Premio “Nuove Creatività” indetto dall’ Ente Teatrale Italiano, per “Otello” di W. Shakespeare. Nello stesso anno inizia una collaborazione con il Centro di Ricerca Teatrale (CRT) di Milano per il quale progetta “La Licenza” nel 2008 e La morte di Ivan’Ilic da Tolstoj, nel 2010. Nel 2011 collabora con la Fondazione Pontedera Teatro per un progetto su “Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare, dirige un progetto di formazione per attori presso il Teatro Fraschini di Pavia che sfocerà nella produzione di “Risveglio di Primavera” da F. Wedekind nel gennaio 2012. All’attività di regia, affianca da tempo quella di insegnamento collaborando con diverse realtà teatrali nazionali. A partire dal 2010 inizia un percorso triennale sulla pedagogia teatrale col Maestro Anatolij Vasiliev, organizzato da Fondazione Venezia.
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