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"L'Ottocento Gotico: Mary Shelley&Victor Frankenstein-Il sogno degli amori orfani"
Mano d'Opera - Giacometti PastorinoRegia: Francesca Pastorino, Graziano Giacometti (regia teatrale), L
Drammaturgia:
Attori: Francesca Pastorino, Graziano Giacometti
Anno: 2014
“Desiderare: cercare quello che manca; il mancare di cosa o persona bramata.”
Quando si parla di “Frankenstein”, il romanzo capolavoro del gotico inglese, si parla della vita di Mary Shelley.
Anzi, per dirla con Freud, “Frankenstein” è il romanzo familiare di Mary Shelley che trasforma la scrittura nell'arte sottile di dialogare con i propri demoni interiori: la morte della madre e il ripudio del padre, il filosofo William Godwin.
Mary e Victor, due orfani di madre, due personalità attratte dal Buio e dall'ossessione di “riversare un fiume di luce sul mondo immerso dalle Tenebre”, nati entrambi da due donne rimpiante e irraggiungibili.
Lo spettacolo, fedele al romanzo, farà scoprire come la favola nera dell'autrice inglese sia portatrice di tutti i lati oscuri dell'Ottocento, dal miraggio dell'elettricità vista come porta per l'Infinito al Mesmerismo, dai terrori pre-vittoriani del Nulla alla nascita dello Spiritismo.
“Frankenstein” parte come il canto di gloria della Scienza per trasformarsi in un desolato pianto di figli ripudiati e padri assenti, perché il Dolore, la Ricerca e il Desiderio accomunano l'uomo del XIX° secolo quanto quello odierno.
Mary e la donna – mostro in letteratura.
La diciannovenne Mary raccoglie la sfida del tempo che l'ha vista vivere e scrive un romanzo rivoluzionario. Non è un caso che “Frankenstein” sia stato scritto in un secolo come l'Ottocento, pervaso da certezze ma percorso da enormi domande.
Dove può arrivare la Scienza? Qual è il Limite?L'Uomo si può sostituire a Dio nella creazione della vita? Si può eliminare la morte? Posso creare un figlio secondo i miei desideri? E non è un caso che la letteratura di quel periodo sia abitato da donne vampiro, donne fantasma, donne destabilizzanti: bellissime ma pericolose e inquietanti, come tutti i Desideri Oscuri, come l' Inconscio, quello Straniero che abita dentro ognuno e che il “Signor Freud” farà parlare a voce bassa ma sempre costante. E' un secolo in cui le donne, cominciano a interrogarsi sui propri diritti e sulla validità delle proprie aspirazioni (e non è un caso che proprio la madre di Mary Shelley, la scrittrice Mary Wollstonencraft, sia pioniera nello scrivere un saggio sui diritti delle donne); un secolo in cui l'Uomo Ottocentesco sente messo in discussione quello che fino a ieri era Legge. La “Donna Mostro” Mary, educata dal padre “come un filosofo”, colta e ribelle, sarà severamente punita dalla società inglese ma il suo lavoro aprirà quella porta di paure inconfessabili e le “Donne Mostro” si riverseranno per l'Europa, fino ad arrivare a “quella” Nora di Ibsen, terrificante nel suo potere di dare e distruggere la vita quieta a cui l'Uomo era abituato.
Aveva ragione Le Fanu che fa dire alla protagonista di “Carmilla: “La luce illumina le stanze nere ma rende ancora più nette le ombre”
Lo spettacolo è parte di un ciclo teatrale e multimediale di storie di donne che, dal Medioevo all'Ottocento, hanno rivoluzionato la propria vita e quella degli altri.
Quando si parla di “Frankenstein”, il romanzo capolavoro del gotico inglese, si parla della vita di Mary Shelley.
Anzi, per dirla con Freud, “Frankenstein” è il romanzo familiare di Mary Shelley che trasforma la scrittura nell'arte sottile di dialogare con i propri demoni interiori: la morte della madre e il ripudio del padre, il filosofo William Godwin.
Mary e Victor, due orfani di madre, due personalità attratte dal Buio e dall'ossessione di “riversare un fiume di luce sul mondo immerso dalle Tenebre”, nati entrambi da due donne rimpiante e irraggiungibili.
Lo spettacolo, fedele al romanzo, farà scoprire come la favola nera dell'autrice inglese sia portatrice di tutti i lati oscuri dell'Ottocento, dal miraggio dell'elettricità vista come porta per l'Infinito al Mesmerismo, dai terrori pre-vittoriani del Nulla alla nascita dello Spiritismo.
“Frankenstein” parte come il canto di gloria della Scienza per trasformarsi in un desolato pianto di figli ripudiati e padri assenti, perché il Dolore, la Ricerca e il Desiderio accomunano l'uomo del XIX° secolo quanto quello odierno.
Mary e la donna – mostro in letteratura.
La diciannovenne Mary raccoglie la sfida del tempo che l'ha vista vivere e scrive un romanzo rivoluzionario. Non è un caso che “Frankenstein” sia stato scritto in un secolo come l'Ottocento, pervaso da certezze ma percorso da enormi domande.
Dove può arrivare la Scienza? Qual è il Limite?L'Uomo si può sostituire a Dio nella creazione della vita? Si può eliminare la morte? Posso creare un figlio secondo i miei desideri? E non è un caso che la letteratura di quel periodo sia abitato da donne vampiro, donne fantasma, donne destabilizzanti: bellissime ma pericolose e inquietanti, come tutti i Desideri Oscuri, come l' Inconscio, quello Straniero che abita dentro ognuno e che il “Signor Freud” farà parlare a voce bassa ma sempre costante. E' un secolo in cui le donne, cominciano a interrogarsi sui propri diritti e sulla validità delle proprie aspirazioni (e non è un caso che proprio la madre di Mary Shelley, la scrittrice Mary Wollstonencraft, sia pioniera nello scrivere un saggio sui diritti delle donne); un secolo in cui l'Uomo Ottocentesco sente messo in discussione quello che fino a ieri era Legge. La “Donna Mostro” Mary, educata dal padre “come un filosofo”, colta e ribelle, sarà severamente punita dalla società inglese ma il suo lavoro aprirà quella porta di paure inconfessabili e le “Donne Mostro” si riverseranno per l'Europa, fino ad arrivare a “quella” Nora di Ibsen, terrificante nel suo potere di dare e distruggere la vita quieta a cui l'Uomo era abituato.
Aveva ragione Le Fanu che fa dire alla protagonista di “Carmilla: “La luce illumina le stanze nere ma rende ancora più nette le ombre”
Lo spettacolo è parte di un ciclo teatrale e multimediale di storie di donne che, dal Medioevo all'Ottocento, hanno rivoluzionato la propria vita e quella degli altri.
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L'Associazione nasce nel 2001.
Obiettivo: diffondere il teatro come strumento di comunicazione, conoscenza di sé e degli altri, attraverso spettacoli teatrali tradizionali, teatro di narrazione, spettacoli multimediali, laboratori teatrali per ragazzi e adulti.
Nel 2013 fonda, col patrocinio del Comune di Varallo, la Scuola di Teatro "L'isola di Prospero".
2005: Wstawac! Il comando dell'alba con la partecipazione di Ennio Morricone e della Piccola Orchestra di Milano - “Limone Fonderie”.
2007: progetti finanziati dalla Regione Piemonte: "Walsertum"e "Figli dei Figli" - Un percorso teatrale e cinematografico", presentato al “Cervino Film Mountain Festival”, al “Premio Ostana – Scritture in lingua madre” e al “Circolo dei Lettori” di Torino.
2008: Festival "Imago Veritatis – L'Arte come Via Spirituale": spettacolo "Un Viaggio nel Sacro Antico" e partecipazione al prestigioso Oratorio "Haec Nova Jerusalem" (Orchestra Cappella Strumentale del Duomo di Novara) andato in scena anche a Gerusalemme (Israele).
Festival "Letteraltura-Verbania": "Armonici d'altura", con la partecipazione straordinaria di Gian Luigi Trovesi.
“Bric à Brac”, presentato a “Voilà! X° Rassegna Internazionale di Arte di Strada” di Feltre, a Roma per “La città in tasca”, a Saint-Vincent per l'XI° Festival del Teatro di strada.
2012: "Paratissima", Torino, con "Partigiano Inverno", dall'omonimo romanzo, nato in collaborazione con lo scrittore Giacomo Verri, finalista al "Premio Calvino 2011".
2013: "Colei che il Cielo permise a noi uomini di ammirare": un modo diverso per conoscere la storia e la letteratura tramite cinque spettacoli teatrali multimediali su figure femminili dal Medioevo all'Ottocento. La videorecensione dello spettacolo sull'800 gotico entra tra i 10 finalisti al concorso nazionale web "Critica in Movimento 2013”.
Obiettivo: diffondere il teatro come strumento di comunicazione, conoscenza di sé e degli altri, attraverso spettacoli teatrali tradizionali, teatro di narrazione, spettacoli multimediali, laboratori teatrali per ragazzi e adulti.
Nel 2013 fonda, col patrocinio del Comune di Varallo, la Scuola di Teatro "L'isola di Prospero".
2005: Wstawac! Il comando dell'alba con la partecipazione di Ennio Morricone e della Piccola Orchestra di Milano - “Limone Fonderie”.
2007: progetti finanziati dalla Regione Piemonte: "Walsertum"e "Figli dei Figli" - Un percorso teatrale e cinematografico", presentato al “Cervino Film Mountain Festival”, al “Premio Ostana – Scritture in lingua madre” e al “Circolo dei Lettori” di Torino.
2008: Festival "Imago Veritatis – L'Arte come Via Spirituale": spettacolo "Un Viaggio nel Sacro Antico" e partecipazione al prestigioso Oratorio "Haec Nova Jerusalem" (Orchestra Cappella Strumentale del Duomo di Novara) andato in scena anche a Gerusalemme (Israele).
Festival "Letteraltura-Verbania": "Armonici d'altura", con la partecipazione straordinaria di Gian Luigi Trovesi.
“Bric à Brac”, presentato a “Voilà! X° Rassegna Internazionale di Arte di Strada” di Feltre, a Roma per “La città in tasca”, a Saint-Vincent per l'XI° Festival del Teatro di strada.
2012: "Paratissima", Torino, con "Partigiano Inverno", dall'omonimo romanzo, nato in collaborazione con lo scrittore Giacomo Verri, finalista al "Premio Calvino 2011".
2013: "Colei che il Cielo permise a noi uomini di ammirare": un modo diverso per conoscere la storia e la letteratura tramite cinque spettacoli teatrali multimediali su figure femminili dal Medioevo all'Ottocento. La videorecensione dello spettacolo sull'800 gotico entra tra i 10 finalisti al concorso nazionale web "Critica in Movimento 2013”.