Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

io non so cominciare

TEATRO REBIS
Regia: andrea fazzini
Drammaturgia: Andrea Fazzini
Attori: gianluca balducci, meri bracaente, beatrice cevolani
Trailer: Link
Anno: 2013


Generi: Altro

Tags: rebis, danilo dolci, requiem

io non so cominciare


io ricordo quello che
non mi hanno insegnato

quello che tutti sanno
di aver dimenticato

io ricordo un futuro
che sembra morto

io ricordo perché sono
rinchiuso qui dentro


tre figure senza nome, senza discorso, aleggiano in uno spazio neutro, metamorfico, tana del pensiero e della sensazione
tre presenze allacciate da un rapporto prismatico, raramente esplicitato per contatto diretto, ma risolto a distanza, per rifrazione

la non-storia di una generazione di incompiuti, orfani di senso disabituati al futuro
la fuga in avanti, visionaria, di vite incantate colte nel loro trasfigurare

tre turbamenti isolati eppure simultanei: uno corrosivo, dunque seducente, uno costruttivo, dunque destinato al fallimento, l’ultimo segnato dalla rinuncia, dunque sacro
tre figure sussurrate all’orecchio da Danilo Dolci, evocato da una voce segreta nutrita da ricordi e premonizioni


Io non so cominciare. Io salto semplicemente quello che dovrebbe essere il principio. Nulla è forte come il silenzio. Se non venissimo già con la nascita scagliati ognuno in mezzo alle parole, mai si sarebbe rotto il silenzio. (R. M. Rilke)

Altri crediti: scenografia Benito Leonori
scrittura vocale Tomasella Calvisi
elaborazioni sonore Stefano Sasso
fonica Andrea Lambertucci
tecnico luci Stefano Giaroni
riprese e montaggio video Marco Di Cosmo
video d’animazione Simone Massi
costumi Giuditta Chiaraluce
foto di scena Valentina Seri
grafica Lisa Gelli


con la collaborazione storiografica di Giuseppe Barone e Amico Dolci
si ringrazia l’Ensamble Ludus Gravis per la concessione della trascrizione per 5 contrabbassi a cura di Daniele Roccato del brano “Pari intervallo” di Arvo Part

Produzione: una produzione di Teatro Rebis e E45 Napoli Fringe Festival

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Il Teatro Rebis è un progetto artistico nato a Macerata nel 2003, diretto dal regista Andrea Fazzini e dall’attrice Meri Bracalente.
La poetica della compagnia è focalizzata su un linguaggio interiore, che guarda alla realtà da un punto di vista figurale, visionario, sbilanciato.
Vincitore dei premi: Claudio Gora di Roma, nel 2006, come miglior spettacolo con Il dolce miraggio di Ulisse; Rota in festival di Mercato San Severino (BN), nel 2007, come miglior spettacolo, miglior regia, migliore attrice protagonista, con Lucky e Pozzo; Fringe2Fringe di Napoli, nel 2009, con di una specie cattiva; finalista nel 2017 del Premio In-Box di Siena e vincitore nel 2019 del Premio come miglior drammaturgia al Festival Utovie di Macerata con Scarabocchi; Premio Internazionale 'Inclusione3.0', a cura di Unimc /Università degli Studi di Macerata nel 2021.
Ha rappresentato i suoi spettacoli in Italia e all’estero (Romania, Francia, Svizzera, Germania, Senegal) con partecipazioni ad importanti festival, tra i quali Sant’arcangelo dei teatri, Volterra teatro, Ars Amando, Nutrimenti Terrestri, Teatri di vetro, Orestiadi di Gibellina, Mirabilia Festival, Kilowatt Festival, Napoli Fringe Festival.
Sin dal principio il Teatro Rebis si dedica anche ad attività di divulgazione culturale e artistica, attraverso l’organizzazione di festival pluriennali (Limen Festival; Ci si incontra così, per miracolo; Che razza di sogni; Defigura, Al riparo di un tetto di fortuna, Puro Teatro) e la conduzione di numerosi corsi e laboratori rivolti principalmente alle scuole e a situazioni di marginalità sociale.
Tra i progetti condotti in ambito formativo, si distinguono quello realizzato con il Gruppo Teatrale
Clorofilla di Jesi, associazione composta anche da persone con disabilità fisica e cognitiva, con il quale si arriva, attraverso un lavoro pluriennale, alla realizzazione dello spettacolo Ombra profonda siamo, ispirato all’Ubu re di Alfred Jarry, e la collaborazione con l’ong G.U.S. di Macerata, con cui, attraverso percorsi laboratoriali, realizza spettacoli e documentari con migranti richiedenti asilo politico (Strano, Si parte da una mancanza, Dwo Boye, P. - Papier Paper Papel).
Con il sostegno del Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci di Palermo, il Teatro Rebis sta svilpuppando un percorso laboratoriale che unisce il metodo educativo non formale della maieutica reciproca alla pratica teatrale – Ciascuno cresce solo se sognato – ideando e realizzando progetti in scuole di ogni ordine e grado.
Dal 2006 al 2015 ha gestito autonomamente il Teatro di Villa Potenza (Macerata), organizzando rassegne di teatro indipendente (Giochi d’alma, dal 2011 Palpitare di nessi), e incontri, seminari e laboratori teatrali condotti da alcuni tra i maggiori artisti della scena teatrale nazionale e internazionale.
Dal 2007 il Teatro Rebis fa parte del LGSAS (Libero Gruppo di Studio di Arti Sceniche), diretto da Claudio Morganti.
Andrea Fazzini è presidente dal 2004 di FOR.MA.T.I. (Forum Marche Teatri Indipendenti), ed è stato co-direttore del festival Non ho tempo e serve tempo, dedicato, dal 2006 al 2008, rispettivamente ad Antonio Neiwiller, Demetrio Strato e Danilo Dolci ed è attualmente Docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Macerata.
Le ultime produzioni sono Nella Moltitudine_poesie di Wislawa Szymborska, io non so cominciare_requiem per Danilo Dolci, spettacolo selezionato nel 2013 all’interno dell’e45 Napoli Fringe Festival, Signorina Else, dall’omonimo romanzo di Arthur Sczhnitler, Cosa vien dopo?, spettacolo per bambini tratto dalle poesie illustrate di Toti Scialoja, Scarabocchi e Il Papà di Dio, tratti dai fumetti di maicol&mirco, Un chant d’amour, progetto che prende spunto dai cosiddetti ‘fatti di Macerata’, accaduti tra gennaio e febbraio 2018, filtrati attraverso la pièce I Negri di Jean Genet, andato in scena in anteprima al Kilowatt Festival 2020.
Condividi