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INDOLORE
Teatro QueTeParriòRegia: César Brie
Drammaturgia:
Attori: Gabriele Ciavarra Nasce nel 1982 e si diploma alla Scuola per Attori del Piccolo Teatro di Milano nel 2005. Partecipa a numerose produzioni del Teatro Stabile milanese dirette da Luca Ronconi tra cui Le Rane, I Soldati, Lo Specchio Del Diavolo, Inventato di Sana Pianta e Infinities . Lavora poi, fra gli altri, con A.Shilling (Riccardo III), R.Carsen (Madre Coraggio e i suoi figli) F.Battistini (Teatro dell'Ombra e della Luce), P.Selva Nicolicchia (Uncinnè e Di là dalle Colline) G.Sangati (Loro), C.Simonelli (Visioni) e A.Tamburrino (A Chi Tocca). Partecipa a diversi seminari diretti da S.Sinigaglia, L.Pasetti, V.Binasco, I.Kozin, P.Clough e G.Stoev. Nel 2011 l'incontro , forse, più significativo, del suo, ancora breve, percorso di ricerca teatrale: grazie all'esperienza del Cantiere delle Arti dell'ERT incontra il regista e autore argentino César Brie. Durante questo importante periodo di formazione si avvicina alla poetica e al metodo di lavoro del maestro sudamericano con il quale, insieme ai compagni di lavoro del Cantiere, fonderà nel 2013 la Compagnia “Teatro QueTeParriò” Con il regista argentino mette in scena prima Karamazov, a partire dall'imponente opera di Dostoevskij, in tournée in Italia e in Argentina nel 2012 e, subito dopo, InDolore, scritto dallo stesso César Brie e prodotto da Campo Teatrale nel 2013. Sta per debuttare al cinema in un ruolo da protagonista con Zooschool, horror d'autore scritto e diretto da A.Tomaselli. Adalgisa Vavassori Nata nel 1985, si diploma all'Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2009. Durante il periodo accademico recita ne Il matrimonio per concorso e In portineria, entrambi diretti da Riccardo Pradella e ne Il Bumme per la regia di Bruno Fornasari, di cui sarà assistente alla regia in Weporn e in Il suggeritore. Nello stesso periodo è diretta da Massimiliano Cividati ne Il Nulla. Nel 2011 partecipa al Cantiere delle Arti promosso dall'ERT e diretto da César Brie, con il quale collaborerà prima alla creazione di Karamazov, in tournée in Italia e in Argentina nel 2012 e, subito dopo, a InDolore, prodotto da Campo Teatrale nel 2013. Nello stesso anno insieme al regista sudamericano e agli attori di Karamazov fonda la Compagnia “Teatro QueTeParriò”. In questi anni lavora anche per radio (Radio 24),TV (L'almanacco del Gene Gnocco) e cinema (Gianni Schicchi e La peggior settimana della mia vita).
Trailer: Link
Anno: 2013
Due sposi entrano a casa dopo le nozze come nelle fiabe. La sposa attraversa la porta tra le braccia del marito. Tutti gli oggetti sono incartati. Scartano tutto chiedendosi come sarà la loro vita insieme.
La casa che costruiscono è un ring di pugilato. Uno spazio chiuso in cui si alternano i combattimenti e le tregue di un amore che il tempo, l'abitudine, le frustrazioni e l'incapacità di comunicare faranno diventare un luogo di violenza. La violenza domestica attraversa tutte le classi sociali, è un fenomeno così diffuso quanto poco denunciato e per il quale le vittime (quasi sempre le donne e i bambini) soffrono di uno stato di impotenza estrema.
Non c'è una ragione che spieghi la violenza domestica. A quanto sembra l'intimità sessuale fa attraversare una soglia. Al di là di quella soglia il partner è vissuto come proprietà, come oggetto su cui scaricare le proprie frustrazioni. Spesso è un amore malato e frustrato, un'oscena richiesta di aiuto che si cela dietro la violenza. La donna e i figli sono vittime dell'uomo che a sua volta è vittima di sè stesso. In molti matrimoni, uomini di 80 o più chili picchiano donne di 50 o bambini di dieci o venti chili. Non esiste difesa possibile. Il ring e i regolamenti del pugilato ci permettono due metafore: non è lecito colpirsi se il peso di uno supera di sei chili il peso dell'altro, e il quadrilatero è un luogo chiuso dal quale non si esce se non sconfitti o feriti, o morti.
Nello spettacolo la violenza non è mai esplicita. Abbiamo costruito immagini e allegorie dei modi in cui la violenza si esercita tra le pareti domestiche. Il testo ha due funzioni: da le informazioni necessarie e completa le azioni senza descriverle, trasportandole verso l'immagine e la metafora. Il nostro non è un testo di denuncia. E' un poema amaro su quanto accade troppo spesso dentro le mura domestiche.
La casa che costruiscono è un ring di pugilato. Uno spazio chiuso in cui si alternano i combattimenti e le tregue di un amore che il tempo, l'abitudine, le frustrazioni e l'incapacità di comunicare faranno diventare un luogo di violenza. La violenza domestica attraversa tutte le classi sociali, è un fenomeno così diffuso quanto poco denunciato e per il quale le vittime (quasi sempre le donne e i bambini) soffrono di uno stato di impotenza estrema.
Non c'è una ragione che spieghi la violenza domestica. A quanto sembra l'intimità sessuale fa attraversare una soglia. Al di là di quella soglia il partner è vissuto come proprietà, come oggetto su cui scaricare le proprie frustrazioni. Spesso è un amore malato e frustrato, un'oscena richiesta di aiuto che si cela dietro la violenza. La donna e i figli sono vittime dell'uomo che a sua volta è vittima di sè stesso. In molti matrimoni, uomini di 80 o più chili picchiano donne di 50 o bambini di dieci o venti chili. Non esiste difesa possibile. Il ring e i regolamenti del pugilato ci permettono due metafore: non è lecito colpirsi se il peso di uno supera di sei chili il peso dell'altro, e il quadrilatero è un luogo chiuso dal quale non si esce se non sconfitti o feriti, o morti.
Nello spettacolo la violenza non è mai esplicita. Abbiamo costruito immagini e allegorie dei modi in cui la violenza si esercita tra le pareti domestiche. Il testo ha due funzioni: da le informazioni necessarie e completa le azioni senza descriverle, trasportandole verso l'immagine e la metafora. Il nostro non è un testo di denuncia. E' un poema amaro su quanto accade troppo spesso dentro le mura domestiche.
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La Compagnia nasce dall'incontro tra César Brie e un gruppo di 8 attori in occasione della realizzazione dello spettacolo "KARAMAZOV", produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione. Conclusa l'esperienza con il Teatro De Los Andes, César Brie sceglie di aggregare un nuovo gruppo artistico in Italia: seleziona e lavora per mesi con 8 attori di formazione accademica; condivide con loro il suo training e la sua poetica della scena; nasce lo spettacolo "KARAMAZOV" e il sodalizio prosegue e si rinsalda. Nel 2013 César Brie firma la regia di "INDOLORE", produzione Campo Teatrale, uno spettacolo che vede in scena due degli attori di "KARAMAZOV", Gabriele Ciavarra e Adalgisa Vavassori.
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