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Da qui si vede tutto. Storia tragi-comica di una presunta generazione x

Patrizia Ferraro
Regia: Patrizia Ferraro
Drammaturgia: di Patrizia Ferraro
Attori: Patrizia Ferraro.
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Performance

Tags: attualità, precarietà, ironia, resilienza, cultura.

Questo spettacolo va in scena solo qualche anno prima dello scoppio della pandemia che ha travolto e stravolto il mondo intero, eppure sembra essere scritto in piena pandemia, profetico più che mai, è uno spettacolo che mette in scena con ironia, drammaticità, comicità e poesia la desolazione e l'abbandono che da sempre vivono alcune categorie sociali e che in questo 2020 sono solo divenute più forti e palesi. La protagonista incarna, di volta in volta, diversi personaggi, muovendosi tra danza, cabaret, soliloquio e dialogo diretto con il pubblico. Risulta uno spettacolo senza dubbio esplosivo sia per l'autenticità e la crudezza della drammaturgia sia per l'interpretazione coinvolgente ed esuberante.
Lo spettacolo è andato in scena in diversi teatri a Milano e Sicilia. Nel 2020 sono saltate alcune date previste a Roma.
Il video caricato, purtroppo, non è dei migliori.
Di seguito una breve descrizione.

Da qui si vede tutto

Artisti, insegnanti, poeti.
Scarafaggi, topi di fogna, parassiti.
Microfoni, megafoni, parole.
Guerra, una delle tante, la terza.
Parole, rumori, sassate.
Claustrofobia.
Questa è una storia vera.

Una di quelle che non ti narrano in televisione, perché non abbastanza tragica. Né una di quelle storie inventate per distrarti dalla vita reale e farti ridere a crepapelle. Insomma, è semplicemente un pezzo di vita di un'intera “generazione x”, dove “il comico è l’avvertimento del contrario” (Pirandello) e il tragico è l'anticamera del comico… E la morte?

Quale morte? Quella del corpo, quella dell'anima?
E se esistesse un altro tipo di morte?
E se i primi a morire di questa “strana” morte fossero gli artisti, gli insegnanti, i poeti, i giovani, cosa accadrebbe? Tutto rimarrebbe uguale all'interno della società?
La nostra protagonista è una, eppure sono tanti, tanti a voler venir fuori e parlare. E finalmente, il 14 Aprile 2018, per la prima volta, lotteranno fino allo sfinimento per parlare, raccontare, dire, lotteranno per chi non ce l'ha fatta, per chi, tra di voi, è tentato di desistere, per chi si sente solo e non sa che siamo in tanti a combattere la stessa guerra, per l'attuale generazione 2.0 che, forse, dovrà prepararsi a combattere, perché la resilienza sia loro di esempio. Insomma, pezzi di vita, raccolti qua e là, inevitabilmente, impregnati di tragicità ma anche di ironia e poesia.
E, in fondo, cos'è la vita se non questo camaleonte tragi-comico, di cui l'armonia dei contrari costituisce la suprema bellezza?
Se saprai vedere un puntino di luce anche in fondo al buio, se riuscirai a resistere e a non lasciarti uccidere, alla fine, dopo la tempesta, scoprirai che tutto cambia e tu sei ancora vivo!


Altri crediti: Scenografia, costumi e musiche di Patrizia Ferraro.
Aiuto regia: Fabio Casano.
Luci: Fabio Casano.


Produzione: Patrizia Ferraro. Coproduzione BEAT teatro.

File scaricabili:
Recensione.Gazzetta.del.sud.pdf
SCHEDA.ARTISTICA.DA.QUI.SI.VEDE.TUTTO.copia.pdf

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PATRIZIA FERRARODocente di Filosofia e Storia. La sua formazione teatrale inizia presso il Teatro dei Naviganti di Messina, con il regista e pedagogo Domenico Cucinotta (formatosi alla scuola russa di Antolij Vassil’ev) fino ad approdare presso le Officine Teatrali di Nini Ferrara, con sede a Roma. Approfondisce lo studio del corpo e della voce con registi e pedagoghi contemporanei tra i più apprezzati nel panorama nazionale e internazionale, il regista e pedagogo russo Nikolaj Karpov, Sabine Uitz, Emma Dante, Claudio Collovà, la Compagnia Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Serra. In qualità di attrice vince una borsa di studio nell’ambito dell’azione Creatività del Piano locale Giovani 2011, promosso dal Ministero per le Politiche Giovanili. Nel 2012/2013 è co-ideatrice e interprete protagonista del progetto La fata svagata, dieci favole della tradizione popolare siciliana, andato in onda su Antenna del Mediterraneo. Tra i lavori che la vedono unica protagonista, Sgombero di Luigi Pirandello per la regia di A. Zanoletti, prodotto dal Teatro Del Borgo e il Recital di poesie dialettali siciliane Paroli di sangu, di cui è autrice e interprete, accompagnata da due musicisti. Nel 2013 riceve la Targa di Merito al Premio Alda Merini di Poesia, per l’opera Anime di cani. Nel 2019 è semifinalista al Premio di drammaturgia internazionale Tragos, con l'opera "Io non sono Ofelia". Nel 2020 vince il Premio internazionale di Poesia Metamorfosi, categoria "silloge poetica". Conduce corsi teatrali per bambini e adolescenti. COPRODUZIONE con Compagnia BeatB.E.A.T. teatro è nata formalmente nel 2015, a Napoli.Le produzioni B.E.A.T. ad oggi le vogliamo riconoscere attraverso la viva comunicazione della regia e il testo, l’artigianalità delle tavole di legno, l’esperienza del visivo, la ricerca del magico in ogni storia e la realtà glaciale, lo spazio, il tempo, la prosa.https://www.beatteatro.org/Contatti: info@beatteatro.org
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