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Libera i miei nemici
Teatro dei NavigantiRegia: Basilio Musolino
Drammaturgia: Basilio Musolino
Attori: Domenico Cucinotta, Renata Falcone, Mariapia Rizzo
Trailer: Link
Anno: 2016
Generi: Prosa
Tags: Terrorismo, carcere, passione, politica, attentato
“Libera i miei nemici”, tratto dall’omonimo romanzo di Rocco Carbone, ci riporta agli anni del terrorismo e, soprattutto, ci fa vivere quelli più attuali dell’irrisolto problema del “dopo”.
Il momento degli scontri, degli attentati, degli omicidi non ha trovato una risposta unitaria da parte delle istituzioni. Si è preferito lasciare che gli avvenimenti accadessero senza interferenze da parte del legislatore, fatto che ha creato dei vuoti nella ricostruzione storica complessiva degli anni di piombo. Vuoti che oggi sono pagine nere nella memoria di un’intera nazione.
Irriducibili, collaboratori, pentiti. Qualcuno ha scontato la sua pena, altri la scontano in questi anni, altri ancora non hanno ancora cominciato a pagare per i reati commessi. C’è chi ha beneficiato di sconti e chi, in nome dei propri ideali, non ha voluto avviare, con lo Stato, nessuna trattativa.
In un contesto così contorto si inserisce la storia di Lorenzo, redattore presso la casa editrice di un dizionario enciclopedico che, come attività di volontariato, tiene dei corsi di italiano alle detenute di un carcere femminile. La sua vita sembra scorrere senza alcun sussulto fino a quando riesce ad incontrare, dopo molte insistenze, una detenuta del braccio di massima sicurezza, Lucia.
Dal primo incontro e dall’inquietante presenza di un terzo personaggio, Francesca, nasce l’intreccio dello spettacolo che raggiunge il culmine e la soluzione soltanto nelle scene finali. Ma, come nella realtà, sembra che niente si risolva.
Il terrorismo e il carcere danno l’opportunità di raccontare tre storie, tre vite molto diverse tra loro.
Lorenzo, Francesca e Lucia sono stati tre ragazzi con la passione per la politica, ma sono le loro passioni ed emozioni ad essere protagoniste dello spettacolo. Emozioni forti che nascono da episodi sconvolgenti, scelte coraggiose o forse folli.
Lo spettacolo si sviluppa utilizzando il linguaggio cinematografico del flashback in un rimando temporale continuo delle vicende raccontate, che abbracciano un arco di circa venti anni.
Altri crediti: Scenografia e disegno luci Aldo Zucco
Produzione: Teatro dei Naviganti
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Abbiamo deciso di chiamarci Naviganti, come coloro che viaggiano per mare, spinti dal vento, bruciati dal sole, cullati dall’acqua, verso una terra che non è mai abbastanza lontana per essere la meta.
Il Teatro dei Naviganti viaggia dal 1996, quando Domenico Cucinotta e Mariapia Rizzo decidono di dare vita ad un progetto teatrale e laboratoriale di ricerca permanente.
L’interesse dell’Associazione è principalmente quello di approfondire i vari aspetti della pedagogia teatrale, tenendo sempre presente il valore pedagogico del teatro.
Oggetto e tensione perenne del nostro lavoro è la “Vita” scenica, la ricerca instancabile dell’evento che rende vivo e vibrante tutto ciò che accade sulla scena.
Questa curiosità, che ricerca un fine senza avere paura di usare nuovi mezzi di indagine e prova, è il nostro motore continuo, sia in sede di laboratorio che durante la creazione degli spettacoli.
L’arte è anche la nostra azione “politica”, il nostro modo di incidere sulla realtà che incontriamo e viviamo: ogni contesto nel quale ci troviamo a lavorare è stimolo di interazione e relazione: la realtà è il luogo in costruiamo le nostre visioni.
Nel primo periodo di attività, in virtù della collaborazione con il Teatro Eurasiano e con Eugenio Barba e Julia Varley dell’Odin Teatret, e grazie all’adesione all’alleanza di gruppi teatrali Linea Trasversale, la compagnia avvia una collaborazione con il Sud America. Il primo viaggio comprende una “avventura” di ricerca antropologica teatrale che si svolge tra Brasile, Bolivia e Perù.
La seconda tranche di viaggi “di formazione” riguarda l’Argentina con tappe in Uruguay.
Al periodo di viaggi segue la ricerca di una “casa” che diventi deposito di esperienze e luogo di produzione, creatività ed opportunità: nascono così nel 2001 i Magazzini del Sale, il piccolo teatro gestito dal Teatro dei Naviganti nella via del Santo di Messina. Si tratta di una zona di “confine” tra il centro commerciale e sociale della città e quei quartieri che la politica definisce a rischio.
Una scelta importante, perché permette alla compagnia di aprirsi ad un contesto nuovo organizzando pedagogia, stagioni e diventando un polo di attrazione culturale per la città, lavorando anche sul territorio con il coinvolgimento degli abitanti del quartiere.
Produzioni
Dal 1996 ad oggi sono stati realizzati gli spettacoli “Mnemon - sulle rupi della memoria” rappresentato in occasione dell’Università del Teatro Eurasiano (1996), “In volo verso B-612” (1997), “Il treno della fantasia” (1997), “Rosa, Spina e l’incantesimo dell’anima” rappresentato durante l’incontro “Ethos e sopravvivenza”, Belo Horizonte (Brasile) (1998), “Senza Nuvole” (1998), “L’omino sognatore” (1998), “Pinocchio” (2000), “Cirano” (2001), “Clò” (2003); “Alice”(2004); Opera morta (2005); La Burla (2006); “L’ora di chiusura” (2008), “L’albero” (2009); “Inossidabile Miele” (2011), “Vedettes” (2013); “In veste di Rosa” (2015), “Libera i miei nemici” (2016), “Il fatto del sogno” (2017).
Il Teatro dei Naviganti viaggia dal 1996, quando Domenico Cucinotta e Mariapia Rizzo decidono di dare vita ad un progetto teatrale e laboratoriale di ricerca permanente.
L’interesse dell’Associazione è principalmente quello di approfondire i vari aspetti della pedagogia teatrale, tenendo sempre presente il valore pedagogico del teatro.
Oggetto e tensione perenne del nostro lavoro è la “Vita” scenica, la ricerca instancabile dell’evento che rende vivo e vibrante tutto ciò che accade sulla scena.
Questa curiosità, che ricerca un fine senza avere paura di usare nuovi mezzi di indagine e prova, è il nostro motore continuo, sia in sede di laboratorio che durante la creazione degli spettacoli.
L’arte è anche la nostra azione “politica”, il nostro modo di incidere sulla realtà che incontriamo e viviamo: ogni contesto nel quale ci troviamo a lavorare è stimolo di interazione e relazione: la realtà è il luogo in costruiamo le nostre visioni.
Nel primo periodo di attività, in virtù della collaborazione con il Teatro Eurasiano e con Eugenio Barba e Julia Varley dell’Odin Teatret, e grazie all’adesione all’alleanza di gruppi teatrali Linea Trasversale, la compagnia avvia una collaborazione con il Sud America. Il primo viaggio comprende una “avventura” di ricerca antropologica teatrale che si svolge tra Brasile, Bolivia e Perù.
La seconda tranche di viaggi “di formazione” riguarda l’Argentina con tappe in Uruguay.
Al periodo di viaggi segue la ricerca di una “casa” che diventi deposito di esperienze e luogo di produzione, creatività ed opportunità: nascono così nel 2001 i Magazzini del Sale, il piccolo teatro gestito dal Teatro dei Naviganti nella via del Santo di Messina. Si tratta di una zona di “confine” tra il centro commerciale e sociale della città e quei quartieri che la politica definisce a rischio.
Una scelta importante, perché permette alla compagnia di aprirsi ad un contesto nuovo organizzando pedagogia, stagioni e diventando un polo di attrazione culturale per la città, lavorando anche sul territorio con il coinvolgimento degli abitanti del quartiere.
Produzioni
Dal 1996 ad oggi sono stati realizzati gli spettacoli “Mnemon - sulle rupi della memoria” rappresentato in occasione dell’Università del Teatro Eurasiano (1996), “In volo verso B-612” (1997), “Il treno della fantasia” (1997), “Rosa, Spina e l’incantesimo dell’anima” rappresentato durante l’incontro “Ethos e sopravvivenza”, Belo Horizonte (Brasile) (1998), “Senza Nuvole” (1998), “L’omino sognatore” (1998), “Pinocchio” (2000), “Cirano” (2001), “Clò” (2003); “Alice”(2004); Opera morta (2005); La Burla (2006); “L’ora di chiusura” (2008), “L’albero” (2009); “Inossidabile Miele” (2011), “Vedettes” (2013); “In veste di Rosa” (2015), “Libera i miei nemici” (2016), “Il fatto del sogno” (2017).