Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

1/6000 Uno su Seimila

Compagnia La Caduta
Regia: Marco Bianchini
Drammaturgia: Marco Bianchini
Attori: Marco Bianchini
Trailer: Link
Anno: 2017


Generi: Prosa, Performance

Tags: diversità, provincia, manga, Pop, musica

"I've felt uncomfortable since the day that I was born..." John Grant
Villaverla, un piccolo comune di circa seimila abitanti del distretto n. 8, Alto Vicentino. Ad un certo punto uno di loro si rende conto che ci sono diverse cose in lui che lo rendono diverso rispetto a tutti gli altri. Le possibilità sono due: lasciare il paese, oppure trovare il modo di adattarsi. Quando ancora non hai raggiunto l’età per andartene di casa la scelta è obbligata, ma fino a che punto si può cambiare sé stessi? E cosa succede quando si decide di smettere di adattarsi?
1/ 6000 è una mirabolante parabola drammaturgica che parte da ricordi ed esperienze personali per esplorare il tema della diversità con una varietà di situazioni ed emozioni mai vista prima: da oscure nozioni sull’Alto Vicentino a strategie estreme di sopravvivenza al bullismo, da retroscena inaspettati su cartoni animati giapponesi a gare rocambolesche di bmx, e ancora, simulazioni improbabili, vulcani spenti, polsi spezzati per colpa dell'ape Maia, vulcani finti, maghette gender fluid e neomelodici napoletani.
Marco Bianchini, partendo dal racconto della sua diversità, apre lo sguardo e parla della diversità in generale – di genere, di pensiero, di colore – e lo fa coniugando alto e basso, reale e immaginario, ironia e dramma.
NOTE DELL'AUTORE
Lo spettacolo nasce da una domanda: Com’è possibile che ancora oggi ci siano delle persone che devono vergognarsi di come sono, come si muovono, vestono, parlano, di quello che gli piace e che devono continuamente sorvegliare il proprio comportamento per non avere problemi e che addirittura, per questi stessi problemi arrivano al punto di togliersi la vita?
Ho voluto raccontare questo senso di scollamento tra la propria identità e l’immagine che si sente di dover mostrare all’esterno - la sensazione di non sentirsi “a posto” sia dentro di sé che rispetto al proprio ambiente - a partire dal mio vissuto personale, andando a ripescare episodi della mia infanzia e adolescenza nel profondo della provincia veneta e cercando la maniera di portarli in scena senza scivolare nell’autocommiserazione e nel ripiegamento in me stesso.

Altri crediti: disegno luci: Fabio Bonfanti
progetto scenografico: Marzia Barbierato
Suoni e video: Gabriele Porqueddu/Maurizio Misiano

Produzione: Teatro della Caduta con il sostegno di Campsirago Residenza, RadiceTimbrica Teatro, Botteg'art

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Fondata nel 2003 da Massimo Betti Merlin e Lorena Senestro, la compagnia Teatro della Caduta è riconosciuta e sostenuta dalla Regione Piemonte come compagnia professionale di produzione teatrale e dal 2015 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come impresa teatrale Under 35.
Negli anni ha realizzato numerose produzioni che privilegiano la centralità dell’attore e spaziano dalla nuova drammaturgia all’arte di strada, dai progetti musicali agli spettacoli comici; dal 2010 collabora con il Teatro Stabile di Torino che ha ospitato diversi spettacoli in cartellone, tra cui due in coproduzione. Ne fanno parte, oltre ai fondatori, Piergiorgio Milano, Elena Burani, Marco Bianchini, Francesco Giorda, Alice Conti, Giorgia Goldini, Matthias Martelli e numerosi altri giovani artisti, tecnici e organizzatori, che crescono sul palcoscenico e nel backstage della Caduta.
Il progetto artistico del Teatro della Caduta si muove nel solco di un teatro dove l’attore è al centro - secondo la tradizione italiana dell’attore mattatore e delle avanguardie artistiche. Predilige la nuova drammaturgia (l’attore è anche autore del proprio lavoro), la pluridisciplinarietà dei linguaggi, il lavoro di adattamento per la scena di testi letterari e lavoro sui classici del teatro; la ricerca, l' uso e la valorizzazione dei dialetti per la loro grande affinità con il linguaggio teatrale nell’ambito di registri diversi dal comico. Il Teatro della Caduta scommette da sempre su un teatro fruibile a tutti, in grado di sostenersi con le repliche e con l’attività sociale.
Condividi