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Metamorfosi/cinque storie di uomini che si trasformarono in cose

pietro piva
Regia: Pietro Piva/Claudio Casadio
Drammaturgia: Pietro Piva
Attori: Pietro Piva
Anno: 2015
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (6-12)

Tags: meraviglia, immaginazione, musica dal vivo, canto, racconto

Metamorfosi/cinque storie di uomini che si trasformarono in cose, è uno spettacolo per ragazzi dai sei ai novantanove anni liberamente ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Un narratore col suo passeggiofono avanza in scena, ha memoria di storie senza tempo, un poco le canta, un poco le sbuffa e le arruffa. Tesse la trama delle vite di Dafne, Arianna, Aracne ed altri personaggi che si trasformarono in fiori e piante, uccelli o fiumi. È un poemetto delle cose, di piccole cose che durante la narrazione prendono vita e voce propria, sussurrano, se le si ascolta bene, di uomini e donne puniti a volte troppo duramente per avere osato tanto. Magicamente, i sassi stanno ad ascoltare, attratti dal canto di Orfeo, mentre le piume possono danzare insieme alle foglie e ai petali per immaginare cosa vuol dire volare.

Lo spettacolo nasce principalmente dalla curiosità verso la mitologia classica e dalla carica di immaginazione che essa possiede. Di qui, la sfida di animare oggetti inanimati e dare ai ragazzi la possibilità di vedere con i propri occhi e proiettare, ciascuno a modo suo, storie analoghe verso il mondo che li circonda. Provare quindi ad affiancarsi alla loro capacità di mutare la realtà con la fantasia, provare ad inventare, suggerire ai ragazzi che immaginazione e menzogna non sono la stessa cosa, che anzi l'immaginazione può essere fedele alleata della verità.
Come una tavolozza, la scenografia è composta di una scatola bianca su cui proiettare ombre, sogni e perché no, anche i propri incubi per cercare di vederli per quello che sono e scacciar via la paura. La scatola è abitata da luci, colori e oggetti di natura povera. Una natura viva, per ammiccare ai soggetti pittorici. Un albero appeso, essenziale compagno di scena del narratore, depositario degli oggetti che segnano il tempo della narrazione e dei molteplici racconti: come i racconti di Ovidio, una scena polimorfica, cangiante.
I racconti di Metamorfosi non hanno una morale in sé. Si distaccano ovviamente dal sistema di valori nel quale era immerso Ovidio, che in fondo, racchiude in sé la natura umana con i suoi vizi, le sue debolezze ma anche la sua forza ed il suo coraggio. Quindi, i racconti non sono esempi da seguire, rappresentano un'attitudine attraverso la quale osservare il mondo in cui viviamo in modo immaginifico. Lo spettacolo è permeato dalla speranza che questo mondo non sia solo nozioni, ma che la fantasia rappresenti il veicolo, la forza e la curiosità per conoscerlo meglio, conoscere noi stessi e le persone che incontriamo.

Altri crediti: scenotecnica Paolo Falasca
elementi scenografici Oscar Dominguez

Produzione: Pietro Piva/Accademia Perduta Romagna Teatri

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Pietro Piva è attore e autore, si forma con Teatro Aenigma e Fortebraccio Teatro.

Ha lavorato con Roberto Latini e Fortebraccio Teatro, Francesca Mazza, Angela Malfitano, Maurizio Cardillo, Claudio Casadio, Vadim Zakharov, Quotidiana.com, Asini Bardasci.

Dal 2015 al 2020 è artista residente presso Accademia Perduta Romagna Teatri.

Nel 2017 riceve la menzione speciale al Premio Scenario Ustica con lo spettacolo Abu sotto il mare.

È docente di teatro per Accademia Bizantina Camp, un campus di alta formazione musicale giovanile.

Cura la direzione artistica degli eventi teatrali della rassegna Treeboo.

Nel 2021 avvia un laboratorio di arti sceniche a Jesi, Pelle d'asino.

Affianca alla pratica del palcoscenico la formazione teatrale e la progettazione culturale per enti pubblici e privati.
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