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GENESI - UN'ERMENEUTICA TEATRALE DEI CAPITOLI 1,11 DEL LIBRO DELLA GENESI

STN- STUDIONOVECENTO
Regia: MARCO M. PERNICH
Drammaturgia: MARCO M. PERNICH
Attori: STEFANIA LO RUSSO VINCENZO PALADINO con M°. MATTEO CARMINATI-pianoforte; FABIO BUSETTO DATO -clarinetto; LEONARDO DELLA -violino voce fuori campo: PAOLO BUGLIONI
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Prosa

Tags: Genesi, Stravinskj, Umanità, Dio, Visioni

Perché avventurarsi oggi tempo di pensiero debole di materialismi di economia rampante di miti del pratico e dell'immediato di ricerca di soddisfazione immediata del desiderio a esplorare l'inizio di uno dei testi fondativi dell'Umanità e a porre di nuovo le eterne domande senza risposta che per tanto tempo nella cosiddetta modernità è stato detto inutile porsi?
O più semplicemente perché con tutti i problemi che ci sono alzare di nuovo gli occhi al cielo e chiedere i perché assoluti?
Forse proprio perché viviamo il tempo sciagurato e difficile che viviamo.
Tempo della “normalizzazione del peggio”. Tempo di incapacità delle Classi Dirigenti di pensare un'uscita dalla crisi. Tempo di cecità di altre Classi Dirigenti accecate da modelli falliti ma che le hanno fatte smodatamente ricche.
Le grandi domande quelle che non hanno risposta ma soprattutto che ci fanno tanta paura hanno una straordinaria virtù: ci permettono di vedere il mondo da un altro punto di vista con una diversa scala di valori in un diverso ordine d'importanza.

Oggi che non possiamo aspettarci la salvezza dalle istituzioni né dai decisori politici tantomeno dai decisori economici oggi che ognuno di noi è chiamato a trovare soluzioni personali ai problemi globali è necessario tornare a guardare alle radici del nostro mondo della nostra civiltà e del nostro essere Esseri Umani e tornare a interrogare con occhi nuovi e mente sgombra quei testi fondativi.
Così possiamo sperare di ritrovare una strada -non facile e che ci costringe a cambiare il nostro modo di pensare- che non è il vicolo cieco in cui tutti ci sentiamo prigionieri oggi.

Un testo difficile quindi per uno spettacolo difficile che corre il serio rischio di non trovare orecchie disposte ad ascoltare. Ma un testo che abbiamo sentito in qualche modo necessario.
Uno spettacolo davanti al quale noi per primi ci sentiamo impari al compito e che affidiamo alle mani alle orecchie agli occhi al pensiero di chi lo vorrà ascoltare.

In scena una struttura ottagonale sormontata da una cupola.
Davanti un intrico di linee geometriche che disegnano quadrilateri.
Nella struttura tre musicisti che si vedono quando stanno suonando ma sono invisibili per il resto del tempo. Sulle pareti della struttura immagini in proiezioni successive. Non raccontano una storia non illustrano niente. Sono immagini che evocano e che ogni spettatore leggerà secondo la sua storia cultura vissuto.
Davanti alla struttura un attore e un'attrice danno voce ai cinque personaggi: l'Angelo l'Avversario Caino Noah la Moglie di Noah.
All'inizio è la musica e solo la musica. Forse rappresenta la voce di Dio. Ma non è la musica paradisiaca che ci aspetteremmo. È Stravinskji.
Poi le immagini. Come potessero essere un tramite tra quella musica inesprimibile a parole e il mondo degli uomini.
Poi sono gli uomini e le donne e le loro parole. Il loro dramma le loro domande le loro speranze. L'intera storia dell'Umanità racchiusa in nuce nei capitoli 1,11 della Genesi.

Altri crediti: Luci CARLO VILLA ; scene progettate da Arch. ELISA LA MENSA e realizzate da GRAZIANO VENTURUZZO; coreografie MADDALENA GIOVANNELLI; consulenza iconografica Prof. WALTER PAZZAIA

Produzione: STN-STUDIONOVECENTO

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Associazione Studio Novecento nasce nel 1998 con finalità di formazione attraverso il teatro. Da allora lavora con le scuole di ogni ordine e grado -con cui vince numerosi premi di Teatro della Scuola- con aziende e con associazioni di categoria. Gestisce fin da subito una Scuola di Teatro informale da cui esce la maggior parte dei suoi attori. È membro fondatore della rete-movimento del JTE-Jeune Theatre Europeen -180 gruppi con centro a Grenoble. Negli anni ha rappresentato suoi spettacoli a Grenoble Die La-Chapelle-en-Vercors (Francia) Vilnius e Kaunas (Lituania) Heidelberg Frankfurt-Oder Scwedt (Germania) Varsavia Radom £ancut (Polonia) Vallemaggia (Svizzera) oltreché in Italia). Da otto anni organizza in Italia la Prima Rassegna Italiana del JTE -quest'anno ospitata al Teatro Oscar di Milano con 5 spettacoli per 8 repliche (e l'annullamento del 6° spettacolo -2 repliche- perché al Teatr Litseisky di Omsk non sono stati concessi i visti stante la situazione con l'Ucraina).
Come produzioni privilegia da sempre il teatro sociale e civile: realizza la Trilogia Civile composta da "Come la mosca nel bicchiere" -in collaborazione con Libera Lombardia (sulla mafia al Nord); "La moneta di Giuda" -in collaborazione con Etica SGR (sulla finanza etica); "Il prezzo delle cose che non hanno prezzo" -in collaborazione con CSV della provincia di Milano (sul volontariato).
Produce spettacoli sulla Seconda Guerra Mondiale -"La patria riconoscente"- e sulla democrazia -"L'alba della democrazia" (dall'Orestea di Eschilo). Produce anche spettacoli per bambini: "Storia del piccione W.A. e della notte che rimase chiuso nel museo" (sul Andy Warhol e la pop-art).
L'aspetto pedagogico -sia come pedagogia dell'attore che in generale- intreccia da sempre l'aspetto artistico del lavoro della Compagnia. Da alcuni anni la Compagnia sta portando avanti una ricerca su modalità innovative di messa in scena che prevedano una interazione strutturata col pubblico.
Sulla scorta dell'esperienza fatta con le Cene Con Delitto Studio Novecento ha sviluppato la capacità di costruire una relazione di partecipazione del pubblico allo spettacolo lontana dall'animazione e dai reality. Così sono nati “Il sogno dei sei personaggi” da Pirandello “Searching for Shakespeare -(William Shakespeare non è mai esistito)” e “Gli Scavalcamontagne”. L'idea è che se nell'epoca di internet l'interazione è diventata sempre più un'abitudine e il puro essere 'spectator' ha perso cittadinanza si possano costruire spettacoli in cui il pubblico collabori alla costruzione della storia. Lo abbiamo chiamato “teatro collaborativo”.
Altre info CV etc. su: www.studionovecento.com
www.nonepertutti.it
Blog del direttore www.direzione2014wordpress.com
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