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Cαprò

Teatro Immediato
Regia: Edoardo Oliva
Drammaturgia: Vincenzo Mambella
Attori: Edoardo Oliva
Anno: 2016


Generi: Prosa
Il 17 marzo 1891, un bastimento inglese dall'evocativo nome di “Utopia”, partito da Trieste per raggiungere l'America, dopo due soste intermedie a Palermo e Napoli, si inabissò davanti alla baia di Gibilterra, a seguito di una collisione con il rostro della corazzata Anson ormeggiata nel porto.
L'affondamento fu rapido e provocò la morte di quasi 600 viaggiatori di terza classe, perlopiù contadini italiani che nell'emigrazione vedevano una possibilità di riscatto e di benessere.
Tra loro14 abruzzesi di Fraine in provincia di Chieti.
Nonostante la sciagura non ebbe la stessa risonanza che una ventina di anni dopo interessò il Titanic, alcuni storici e ricercatori sono riusciti, nel tempo, a dare almeno la dignità di un nome ed un cognome ai dispersi di quella tragedia “minore” e consegnarli alla storia.
Quella, però, che non rompe completamente il muro dell'oblio. Quella che non approda sui libri. Quella che nel suo “giro di do” inghiotte le piccole storie delle tante trascurabili vite di cui si nutre per garantirsi la perpetuità, le cui umanità, piene delle bellezze e delle bruttezze di ogni esistenza, si perdono per sempre.
Caprò è l'immagine, senza nessuna pretesa storica e simbolica , di una di queste.
Cresciuto nell'amore ostile dei suoi genitori, e nell'attaccamento viscerale alla terra, in assenza di sogni e desideri, vive, in età adulta e senza comprenderli appieno, quelli riflessi dal fratello, anima inquieta e sensibile. La sua vita, sempre ai margini della consapevolezza, si muove per inerzia sul terreno spianato dal gretto modello paterno, scandita dal moto regolare delle stagioni. E quando accadrà qualcosa che inceppa il suo asettico e protettivo pendolo interiore, una illusoria fuga lo soccorrerà dallo smarrimento e dall'incapacità di sopravvivere all'imponderabile.
In entrambe le edizioni di “Cultura dei legami”, i nostri spettacoli hanno trovato ispirazione in due naufragi. Due immani tragedie, una nota, l’altra semisconosciuta. In “Luminescenze all’orizzonte” che concludeva lo studio sulla Fine del Titanic, era la massa anonima che si agitava informe e smarrita sulla nave in attesa del tragico naufragio, alternando i suoi spaesamenti in spazi ora vasti ora angusti. Qui c’è lo smarrimento di un solo uomo, una solitudine, un anonimo contadino di fine ottocento che si agita su un fazzoletto di terra con i pochi oggetti che scandiscono la sua vita. E’ sul quel pezzo di terra che si compie il suo vero naufragio in attesa di quello che lo consegnerà alla storia.
Una piccola vicenda umana dunque, ancora sommersa in qualche fondale, forse immaginaria o forse no, che riemerge dal tenero e rabbioso racconto del protagonista: un uomo di più di un secolo fa, con i suoi conflitti, le sue fragilità, le sue responsabilità, le sue colpe, le sue punizioni. Non un eroe quindi, ma un “eroe tragico”.
O più semplicemente: Caprò.

Altri crediti: scenografia: Francesco Vitelli
aiuto regia: Valeria Ferri
segreteria e amministrazione: Giulia Oliva
Ufficio stampa Maurizio Di Fazio
Foto Carlo Pavone

Produzione: Teatro Immediato

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La Compagnia Teatro Immediato nasce nel 2005 in occasione dello spettacolo Glengarry Glen Ross di David Mamet, coprodotta dal teatro Politecnico di Roma. Successivamente rileva quello che diventerà il suo storico spazio in Via Gobetti – Pescara e dove,sotto la Direzione Artistica di Edoardo Oliva, la Compagnia resterà fino al 2013.
In breve il Teatro Immediato diventa uno dei riferimenti più significativi della scena culturale della città e dell’intera Regione articolando la propria attività nel campo della formazione, distribuzione e produzione, con particolare attenzione al Teatro Contemporaneo.
Nel corso degli anni il progetto del Teatro Immediato è sempre stato attento al dialogo e al confronto con artisti e compagnie tra le più importanti del panorama teatrale nazionale.
Tra gli altri,ROBERTO HERLITZKA,MARIO PERROTTA, LICIA MAGLIETTA, SAVERIO LA RUINA, ANTONIO REZZA, ELIO GERMANO, ISABELLA RAGONESE, IL TEATRINO GIULLARE, GAETANO BRUNO, LUCIA CALAMARO, DARIA DEFLORIAN, SCIMONE e SFRAMELI, MUSELLA-MAZZARELLI, MONI OVADIA, ANDREA BARACCO, CARLO CERCIELLO, MATTIA TORRE.
Stretto e costante è stato anche il rapporto con il territorio tanto da creare un filo diretto con un pubblico che nel tempo è diventato sempre più numeroso ed appassionato, una vera storia d’amore che si rinnova continuamente e che in più di un’occasione si è tradotta in sostegno concreto per tenere in vita, nei momenti di difficoltà, il nostro progetto.
Nel 2013 i nuovi proprietari dello storico spazio di via Gobetti non rinnovano la locazione e pertanto il Teatro Immediato resta senza un suo spazio di lavoro. Nei due anni seguenti il progetto emigra nei teatri comunali delle vicine Città Sant’Angelo e Chieti. Nel 2016 il Teatro Immediato torna ad essere ospitato nella città di Pescara con la seconda edizione del progetto “La Cultura dei Legami”.
Attualmente lo spettacolo “Caprò” di Vincenzo Mambella, con la regia e l’interpretazione di Edoardo Oliva, è in scena al Museo delle Genti d’Abruzzo da circa due mesi con un successo di pubblico e critica senza precedenti per la città di Pescara e per l’intera Regione.
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