Generi: Performance, Installazione

Tags: UrbanMatters, Cie1erTemps, OfficinaMamiWata, contemporarycity, citylandscape

"La nostra ricerca ha l'intenzione di interrogare diverse realtà della città, esplorando il suo substrato, dove l'identità prende forma nella sovrapposizione di passato e presente. Poniamo l’attenzione sulla continua evoluzione della città spinta dal movimento di corpi e oggetti, dove i confini sono visibili e invisibili. E ' questo movimento, armonioso nel suo apparente caos, che ci parla, e il suo battito interno appare come una alternanza ritmica di vuoti e pieni. Abitudini e pratiche raccontano un passato che si perpetua nelle azioni vita quotidiana.
Le città sono luoghi d’incontri, scambi, incroci. Questo è lo spazio dove incontriamo diverse culture che vivono insieme, ed è in questo carrefour che ci poniamo per la nostra ricerca. Vogliamo fornire le immagini utopiche di uno spazio ideale che ci corrisponda e che riassuma tutti gli aspetti del patrimonio della città, sociologico, culturale, sensoriale. Crediamo, inoltre, che ogni identità, per parafrasare Edouard Glissant, sia una relazione, tra una persona e un'altra, tra il corpo con lo spazio, il presente con il passato. L'identità si definisce nel rapporto, nell’interazione tra diverse entità.
Nei luoghi scelti ad accogliere il progetto, vogliamo prima di tutto il dialogo con il pubblico e lo spazio, attraverso uno scambio fatto di gesti, immagini e movimenti.
Cerchiamo una poetica che possa portare a una dimensione onirica, attraverso ciò che noi chiamiamo "materia urbana". Noi crediamo che sia importante difendere la poesia che resiste alla violenza in cui siamo immersi, per produrre un'immagine utopica: l'utopia di un mondo che si sveglia e comincia a sognare di una rinascita per gli esseri umani.
Ci riconosciamo nella molteplicità delle città che attraversiamo e nelle quali cerchiamo di inscrivere le nostre azioni e pensieri, al fine di contribuire al loro arricchimento, nelle loro variazioni e complessità." Andréya Ouamba, Tiziana Manfredi
Questa proposta è uno sguardo sulla vita quotidiana degli abitanti della città, e prende la forma di una performance di video e danza.
Nata dal fascino che questi due artisti, video-artista e coreografo, hanno per lo spostamento del corpo nello spazio, intimo e collettivo.
Il progetto interroga la presenza del movimento, danzato e non danzato, delle abitudini degli abitanti, in particolari interstizi urbani.
E’ il risultato di una riflessione che condividono e su cui hanno costruito, singolarmente e poi insieme, una serie di creazioni. Nel 2012, momento della prima collaborazione alla Fondazione Zinsou, i due artisti hanno avviato un percorso di scambi e ricerche per esplorare la città di Cotonou, intorno alle dinamiche del “common space”, che può essere trovato in diverse capitali africane.
Questo progetto è una finestra di dialogo costruita osservando stili di vita nelle città africane contemporanee e attorno alle immagini in movimento, che ci spinge a continuare in nuove città di altre aree geografiche, mirando a un contenuto universale.

Altri crediti: Progetto sostenuto in prima fase di creazione dall'Ambasciata italiana a Dakar

Produzione: Cie 1er Temps, OfficinaMamiWata