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L'unica cosa possibile

Gabinete Italia
Regia: Prudente/Aleandri
Drammaturgia: Colletiva
Attori: Iris BasilicataEleonora Gusmano
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: Dipendenze, Amore, Incontri, Identità, Bohémienne

Due interpreti sole sulla scena sono la cassa di risonanza di un racconto che comprende diversi piani narrativi e diversi personaggi.
Nel testo vengono raccontati frammenti della vita di Anna, Barbara e Julian, dei loro incontri e delle loro vicende, lasciando che la narrazione segua uno schema a flusso.
I ruoli, volutamente indefiniti, rappresentano la perdita dell'identità dei protagonisti che, nell'arazzo narrativo immaginato dagli autori, vivono come cicale dedite soltanto ai piaceri della vita che loro malgrado li ingabbieranno in un gioco macabro senza via d'uscita.
Come in una suite musicale composta da vari movimenti, alcune battute ed immagini ritornano con un ritmo incalzante rendendo man mano la vicenda sempre più nitida. Il tutto è raccontato come un ricordo confuso, un susseguirsi di immagini che affiorano nella mente delle protagoniste le quali rivivono il loro personale shock post traumatico: quello di aver compiuto un omicidio.
La relazione morbosa di dipendenza delle due attrici analizza dei comportamenti universali in cui lo spettatore può riconoscersi o meno.
2 attrici, 3 personaggi, 5 entità in tutto. Un flusso di coscienza confuso e disperato che ci confessa lucide e complicate verità. Due donne dipendenti sopravvivono nei brandelli della loro vita sopraffatta dalla droga, dalle relazioni complicate e da un amore malato; sopravvivono a loro stesse e all'evento che segnerà per sempre le loro vite.
Una scena scarna richiama un ambiente intimo, uno spazio lascivo poco curato ma che ricorda passati preziosi.
Le battute si sovrappongono, non trovano un senso compiuto, finché la confusione dei ricordi non trasforma il tutto in oggetto mediatico e il racconto diventa più importante del fatto stesso. Il testo è da subito un caso giornalistico, i flash dei fotografi mettono in luce le verità negate e focalizzano l'azione. Non esiste più il privato, la questione è pubblica per difesa. L'informazione diventa il loro alibi. Ci spiegheranno cosa è avvenuto e come è avvenuto, attraverso il susseguirsi di scene e bui scanditi. Lo spettatore entrerà in empatia con i personaggi fino a giustificare inconsapevolmente la macabra vicenda.

Altri crediti: Musiche: Temporeale

Disegno luci: Giuseppe Perri

Foto di scena: Enrico Piccirillo e Eugenio Smith

Video: Simone Ivre

Produzione: Gabinete Italia

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La creazione del format Gabinete parte dalla convinzione che sia necessario apportare dei cambi al teatro sviluppando un innovatore progetto estetico coerente con le abitudini del pubblico contemporaneo. “L’esperienza teatrale è come un match di boxe. La prosa tradizionale vince ai punti, il Gabinete per KO.”
Data la vicinanza e la brevità della pièce, lo spettatore si trova obbligato a vivere una situazione intensa ed immediata, un qui ed ora attraverso la somministrazione di uno spettacolo breve di massimo 10 minuti. La vicinanza con il luogo in cui si sviluppa la scena e le ridotte misure dell’ambiente generano una percezione dello spazio radicalmente differente da quella cui siamo abituati. Un luogo molto più vicino all’esperienza dell’uomo davanti al proprio PC che ad una pièce teatrale. Il fatto che ognuno dei partecipanti acceda individualmente e in maniera isolata al Gabinete, obbliga naturalmente a un’interazione tra chi recita e chi osserva. Con ciò si vuole trovare una giusta poetica che dia al partecipante la possibilità di interagire nello sviluppo narrativo. Nel Gabinete non esistono più né la protezione né l’uniformità di reazione della massa ed è questo che lo converte in un evento unico e personalizzato. Così come l’interattività, un’esperienza generata per un partecipante isolato, permette di creare uno spettacolo che tenga in considerazione gli interessi del singolo fruitore.
La personalizzazione è un concetto che nasce nel mondo informatico e che tenta di adattarsi sempre ad un particolare utente. L’investigazione parte da una ricerca di problemi informatici e arriva a portarne le soluzioni in uno spazio materiale, abitato da persone che vivono una specifica struttura contestuale. Per Nuovi Media intendiamo qui la serie di strutture comunicative in rete che permettono diverse forme d’interazione sociale, accesso a contenuti e consumo immediato di informazioni mediatiche. Il Gabinete è una struttura sorella delle reti sociali, un mezzo che adopera l’immediatezza grazie alla breve durata, al frammento, alla sintesi del contenuto. Il Gabinete è una piccola struttura, facilmente smontabile e trasportabile. Possiede le caratteristiche di uno stand, è transitorio ma offre stabilità quando si trova in un determinato luogo. Il pubblico ideale per il Gabinete è il passante. Un pubblico che non si nega l’opportunità di essere parte di un’esperienza di pochi minuti. Il Gabinete richiede condizioni di produzione e montaggio elementari, può essere situato in vari spazi dove si possa trovare flusso di gente in transito. La relazione con il pubblico non deve avere in nessun caso ostacoli economici ed è per questo che è fondamentale il carattere volontario dell’oblazione. Ciò non implica, però, che i curatori di alcuni Gabinete non possano accedere a fondi o sponsorizzazioni che consentano di sostenere i costi operativi della struttura e/o del proprio spettacolo.
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