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KINDUR - Vita avventurosa delle pecore in Islanda

Compagnia TPO
Regia: Davide Venturini - Francesco Gandi
Drammaturgia: Davide Venturini - Francesco Gandi
Attori: danza per tre interpreti
Trailer: Link
Anno: 2010


Generi: Teatroragazzi, Teatro-danza, Altro

Tags: teatro interattivo, teatro multimediale, multidisciplianare, danza ragazzi, compagnia tpo

"Kindur" in islandese significa "pecore" e questo è uno spettacolo dedicato all’Islanda vista attraverso gli occhi delle sue pecore avventurose. Tutto il territorio di quest’isola è pervaso da un’aura fiabesca, dal bianco dei ghiacciai all’aurora boreale, dai geyser al fragore di cascate gigantesche. Questo è un luogo dove ogni elemento naturale sembra animato da forze misteriose. Prendiamo le pecore: chiuse dentro all’ovile per la stagione fredda, possono poi gustarsi la piena libertà, viaggiando solitarie o a piccoli gruppi, dalla primavera all’autunno. Nella loro ricerca di cibo hanno modo di immergersi nella natura più remota e frequentarne gli abitanti "nascosti" come i troll o gli elfi. Nel loro cammino le pecore protagoniste di "Kindur" ci mostrano questo mondo segreto, forte e fragile allo stesso tempo, capace di comunicare ai bambini la straordinaria bellezza della natura. Nello spettacolo seguiamo tre danzatrici che interpretano tre pecore, inoltre ciò che rende speciale l’esperienza, è che tutto il pubblico è invitato a far parte di un grande gregge ed entrare così nel punto di vista della pecora.

All’ingresso viene consegnato a ogni bambino un cuore speciale, un cuore di lana che si illumina invitandoci a partecipare attivamente. Alcune volte i bambini potranno entrare in scena in piccoli gruppi, altre volte tutti i cuori si accendono allo stesso tempo e questo significa che è possibile interagire direttamente dai proprio posti in platea con ciò che succede in palcoscenico.

Altri crediti: coreografia Anna Balducci, Erika Faccini, Paola Lattanzi
danza per tre interpreti
visual design Elsa Mersi
sound design Spartaco Cortesi
computer engineering Rossano Monti, Martin Von Günten
costumi Fiamma Ciotti Farulli
oggetti di scena Livia Cortesi
collaborazione al concept Stefania Zampiga
organizzazione Valentina Martini, Francesca Nunziati, Chiara Saponari

Produzione: Compagnia TPO, Teatro Metastasio di Prato

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Teatro visivo, emozionale, immersivo: negli spettacoli del TPO il protagonista è lo spazio scenico, le immagini, i suoni, i colori. Grazie all’uso di tecnologie interattive ogni spettacolo si trasforma in un ambiente “sensibile” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Danzatori, performer e il pubblico stesso interagiscono insieme esplorando nuove forme espressive oltre le barriere di lingua e cultura.

Gli spettacoli prodotti si caratterizzano per l’uso di proiezioni di grande formato, la creazione di ambienti teatrali immersivi e l’impiego di tecnologie interattive alcune delle quali specificatamente sviluppate dalla compagnia per i propri spettacoli.

Lo spazio scenico è concepito come ambiente dinamico e reattivo in grado di coinvolgere il pubblico in azioni individuali o di gruppo: è infatti dotato di sensori (touch pad, videocamere e microfoni) che permettono sia ai performer che al pubblico di modulare suoni o interagire con le immagini attraverso il movimento o la voce. Grazie a queste tecnologie vengono creati ambienti teatrali “sensibili” dove i bambini possono esplorare lo spazio e scoprire così che questo risponde in un “certo modo” alle loro azioni; si crea quindi una relazione attiva tra loro e la scena, una forma di dialogo con spazio, forme e suoni, che diventa esperienza artistica.

Negli spettacoli del TPO il ruolo dei performer assume una valenza particolare: grazie agli effetti interattivi i danzatori “dipingono” e “suonano” in scena usando il corpo o il movimento ma soprattutto invitano i bambini ad esplorare lo spazio con un approccio teatrale che privilegia l’uso del corpo e dello sguardo.
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