Generi: Danza, Teatro-danza

Tags: cyber, sex, sexting, addicted, message

Cyber-sex”, termine attuale di origini americane che nasce non solo come un gioco a tutti gli effetti nel vortice dello sviluppo tecnologico compresa la sessualità a titolo gratuito, ma anche una delle cause scatenanti della bolgia che si è creata all’interno della libido di ogni suo consumatore e spettatore.
La cyber-sex si estende inizialmente tra gli adolescenti, inconsapevoli delle forti ripercussioni che potevano subire passivamente nella loro educazione, si ritrovano coinvolti in contesti e situazioni erotico-sessuali spesso più grandi di loro.
Tutto nasce come una forma di comportamento in cui i partecipanti simulano, ostentano e fingono (molto spesso) attraverso qualsiasi mezzo informatico e telematico disponibile, di avere quasi e/o del tutto rapporti sessuali descrivendo per via chat o videochiamata, le loro prestazioni ai loro partner virtuali stimolando la fantasia erotica fino ad arrivare alla massima eccitazione fisica.
Un fenomeno di massa tuttora in crescita rappresentato anche dallo scambio virtuale di una serie di messaggi all’insegna della comunicazione erotica-sessuale, allegando foto, video e note vocali il più delle volte esplicitamente hard.
Molto spesso accade nelle pause pranzo, a casa o a lavoro, o semplicemente nei momenti noiosi della quotidianità unicamente per il gusto di provocare o eccitare la propria giornata, trasformandola in un vero e proprio divertimento.
La fantasia diventa padrona del corpo e della mente entrando in un continuo tunnel fatto di curiosità e piacere.
Una serie di linguaggi, immagini e codici virtuali che creano una vera e propria comunicazione immaginativa, con l’idea di stimolare in maniera perpetua lo spettatore creando un continuo stato emotivo.
Un processo “pop-porno” che si sviluppa non solo con la sessualità, ma anche con il gioco, l’ingenuità, le malinconie e i diversi stati d’animo che percorrono gli esseri umani, vittime di una società che condanna con grande pregiudizio la sessualità svenduta gratuitamente sul web insieme alla pornografia, criticata dagli albori per la sua sporca apparenza, sfasciata e danneggiata alla sua epidermide, punita per la sua veste e mai realmente nei contenuti di chi fa, crea e produce sesso telematico. Questo non vuol dire essere schierati a favore di chi consuma o produce materiale pornografico… ma se diamo uno sguardo alla nostra quotidianità, alle notizie volanti di disastri ambientali, ai poteri efferati della politica, l’egemonia delle multinazionali, le violenze fisiche e verbali che subiamo passivamente nel nostro quotidiano ci rendiamo conto di come la vera “pornografia” ci violenti ogni giorno e che il concetto stesso è molto più vicino a noi rispetto a quello che normalmente crediamo.
Lo scandalo della forma, il desiderio ecceduto, il corpo che diventa oggetto ma subito disponibile ad annullarsi ed esibirsi allo stesso tempo.
La scena diventa camaleontica. Da perversa e ironica stanza privata a ludoteca, da caotico deposito a luogo introspet

Altri crediti: shooting fotografico: Giuseppe Morales Volpe
Art director: Michele Esposito
photo & video: NFT
co - produzione: Körper

Produzione: GMW - Palco 11zero8