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Uomini e Topi

Indiana Teatro
Regia: Stefano Pagin
Drammaturgia: ispirato all’adattamento teatrale di Luigi Squarzina, dal romanzo di John Steinbeck, traduzione di Cesare Pavese
Attori: Davide Ciani, Julio Escamilla Camacho, Alessandro Esposito, Bojana Lazarevic, Vittorio Lora, Marco Mavaracchio, Luca Nezzo, Nicolò Rossi, Alessandro Spadotto, Elena Terziario.
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Prosa

Tags: Uomini e topi, Steinbeck, Squarzina, Sfruttamento, Solitudine

California 1937
Nel romanzo Uomini e topi John Steinbeck racconta la fatica e l’insicurezza dei lavoranti stagionali che migrano da un ranch all’altro in cerca di un ingaggio. Per questi dannati della terra e della solitudine, la capacità di sognare e di entrare negli spazi del desiderio è l’unica possibilità di riscatto dall’umiliazione dell’indigenza e dello sfruttamento. Il linguaggio ruvido, ma capace di grande slancio, dà espressione a un dialogato così intenso da rendere superflua ogni descrizione della personalità dei due protagonisti, il disadattato Lennie e l’accorto George, gli unici che “viaggiano insieme”.

Roma 1944
I tedeschi non ci sono più e gli Americani non sono ancora arrivati stabilmente. In questo tempo sospeso, il ventiduenne Luigi Squarzina allievo dell’Accademia d’ Arte Drammatica, mette in scena Uomini e topi per il suo saggio di regia. I giovani attori sono i compagni di corso. La traduzione di Cesare Pavese gli offre una lingua coinvolgente e duttile per un copione trascinante, dove l’urgenza del sogno rincorre l’urgenza del destino. Quando il Maestro, ormai vecchio, getterà lo sguardo indietro sul suo antico allestimento, ne ricorderà “la consistenza, la statura quasi sacrale, mitica”.

Teatro Ca’ Foscari, dicembre 2014
Settant’anni dopo la prima e unica rappresentazione, l’adattamento di Squarzina viene riproposto. La nuova regia ne rispetta e valorizza la sceneggiatura, consegnandola a una sconcertante attualità e restituendo l’umanissima dimensione universale del romanzo di origine. C’è un antidoto al destino: l’impulso alla condivisione e alla comunanza come tenace controspinta alla “necessità”. Di qui l’impianto corale e insieme lirico dello spettacolo, che dà spessore di verità alle parole e ai gesti degli ultimi. Francesca Bisutti

Luigi Squarzina: poche parole, ma perfette, che forzano l’attore a sviluppare pensieri. Pensieri che, in teatro, sono sempre l’iceberg sotto la punta delle parole. Poi c’è Pavese, che censura la sua lingua e crea un italiano in bilico fra la parabola del vangelo e la favola per bambini. Una lingua italiana che non esiste più. E poi ci sono degli attori poco più che ventenni magneticamente attratti da Steinbeck che infilano il vestito grande del papà per interpretare qualcosa che non conoscono, ma che percepiscono sotto pelle come enorme e straordinario. La coralità, il rito, il gioco infantile sono il taglio interpretativo che abbiamo deciso di impugnare nel tentativo di esprimere la “trappola universale” nascosta nel testo. È un Uomini e topi evocato più che affrontato, con un’unica, non casuale somiglianza con l’allestimento del ‘ 44: anche Squarzina ha realizzato il suo spettacolo con allievi di un corso di recitazione. Tutto il resto è cambiato: gli uomini e le donne di allora avevano sopportato una guerra in casa e questo andava sicuramente a marchiare le loro facce, i loro corpi, e da qualche parte, le loro urgenze espressive. Stefano Pagin

Altri crediti: progetto Francesca Bisutti
consulenza drammaturgica Paolo Puppa, Francesca Bisutti
assistente alla produzione Alessandra Marsala
realizzazione costumi Dominique Brunet
in collaborazione con Teatro a l’Avogaria & Scuola Giovanni Poli

Produzione: Teatro Ca'Foscari

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“E questa è la storia di come il gruppo pervenne a formarsi,

come fiorì e raggiunse pienezza di organismo vitale.” Da Pian della Tortilla di John Steinbeck.

INDIANA TEATRO si costituisce a Venezia nel giugno 2015 per l’esigenza di un gruppo di

ex allievi provenienti dalla Scuola Giovanni Poli del Teatro a L’Avogaria. Nasce dalla

necessità di crearsi, o meglio, inventarsi uno sbocco professionale autonomo e indipendente

intorno ad un progetto espressivo comune. La compagnia è molto ampia e composta da un

gran numero di giovani attori, tecnici e organizzatori teatrali con formazione universitaria.

Ha una struttura mobile ed elastica dove i ruoli sul palcoscenico e quelli dietro le quinte si

alternano e si sostituiscono, a seconda delle necessità.

Indiana crede nella forza del gruppo, insegue una piccola utopia di teatro dove i componenti

imparano a fare tutto, dai costumi alle scenografie a seconda delle proprie inclinazioni e dei

propri studi. Una compagnia quindi dove tutti recitano, ma sono anche tecnici, scenografi,

costumisti, organizzatori, distributori del proprio spettacolo. La poetica di Indiana, in questo

inizio, persegue un’ accorta sperimentazione intorno al teatro di parola e a testi classici e ha

portato in scena gli spettacoli: Uomini e topi tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck,

prodotto dal Teatro Ca’ Foscari di Venezia per la regia di Stefano Pagin e Sogno di una

notte di Mezza estate di William Shakespeare, prodotto dal Teatro a l’Avogaria di Venezia

sempre per la regia di Pagin.
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