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Anselmo e Greta

Dynamis
Regia: Andrea De Magistris
Drammaturgia: Andrea De Magistris, Giovanna Vicari
Attori: Ilaria Bevere, Concetto Calafiore, Filippo Lilli, Dalila Rosa, Francesco Turbanti, Marta Vitalini
Anno: 2015


Generi: Teatroragazzi

Tags: perdita, paura, incontro, emancipazione, gioco

ANSELMO E GRETA
Liberamente ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm

Anselmo e Greta viene presentato in una forma di primo studio nel 2011 al Teatro Vascello di Roma. Il lavoro viene ripreso, evoluto e portato di nuovo in scena nel gennaio del 2015.
La fiaba di Hansel e Gretel è un pretesto per raccontare un'ipotesi altra, un mondo capovolto. “Anselmo e Greta” si struttura come fiaba dell'inconscio, dove non ci sono i cattivi tradizionali così come i buoni, dove tutto è rovesciato, contaminato. Il racconto è una mappa corale, il quadro possibile di una famiglia moderna, attraversata da parossistiche condizioni relazionali. In scena gli attori si dichiarano come tali, ancora non personaggi, pronti ad interpretare la storia e a rovesciarla. Nella loro presenza, ingigantita da maschere con il volto fuori proporzione, manifestano il loro effimero, la loro adultità. Il bambino di fronte a questo piccolo stratagemma, a questi corpi misteriosamente rimpiccioliti accetta incondizionatamente il paradosso e il gioco proposto, è pronto ad entrare nella storia e a crederci. Il patto è stretto.
I protagonisti indossano i vestiti della festa intrappolati nelle dinamiche quotidiane sistematiche e ripetitive. Intravediamo i loro condizionamenti, le rabbie, le timidezze, le paure, laddove gli adulti sono sempre più marginali, piano piano assenti. Sottratti al presente da distrazioni hi-tech.
Poi la perdita nel bosco, un bosco ideale, più simile ad un desolato parcheggio di centro commerciale, fatto di paure, di isolamento, di ricongiungimenti e di abbandoni. Ma il bosco e la paura sono elementi vitali, passaggi necessari e rigeneranti. Sono iniziazione per la conquista di una nuova identità, di una crescita, di uno scarto. Il bosco che ci insegna Propp si lascia dietro qualcosa e va alla ricerca del nuovo, è una crisi che rinuncia ad un vecchio abito e tutto mette in gioco e tutto evolve. E il bosco-crisi sviluppa nuovi ingegni e nuove traiettorie. Nel buio suoni di un'eco lontana, è qui che si intravede, per Anselmo e sua sorella Greta, la loro emancipazione, una nuova possibilità attraverso un incontro sorprendente.
Come racconta l'ultima immagine con cui gli spettatori lasciano la storia e i personaggi:
Sollevati da verbose raccomandazioni, liberi dai ceppi dell'istruzione, liberi da consuetudini consolidate, ignari dello scorrere del tempo, i bambini sono aperti al mondo.

Altri crediti: testi Daniela Mitta
progetto grafico Donato Loforese
tecnico Paride Donatelli
organizzazione Pietro Angelini e Valentina Vaccarini
foto Luca Dammicco
video Germano Boldorini

Produzione: Dynamis

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DYNAMIS conduce un lavoro di ricerca teatrale attraverso la sperimentazione di diverse forme espressive, muovendosi su tre assi: la Formazione, la Ricerca, la Produzione.
Promuove attività formative per attori professionisti, studenti universitari, amatori, bambini e adolescenti per stimolare l'incontro e la comunicazione tra le persone e riattivarne uno sguardo attento, partecipe e critico. 
Il percorso di ricerca della compagnia è da anni affinato in contatto con i ragazzi con cui DYNAMIS esplora, attraverso laboratori nei licei, work-shop intensivi, percorsi di formazione e progetti performativi, nuovi punti di vista e diverse possibilità di approccio agli spazi della propria città. L'obiettivo della proposta formativa è accompagnarli ed educarli alla partecipazione al mondo teatrale, nell'intento di formare il nuovo potenziale pubblico di domani.
La Compagnia è in residenza al Teatro Vascello di Roma dal 2011 dove trova lo spazio per la sua Ricerca quotidiana.

La ricerca di DYNAMIS è indirizzata alla comprensione dei meccanismi del teatro al di fuori dei processi scenici abituali. Perdersi nella dimensione urbana è lo strumento, la provocazione ricercata e necessaria, per scoprire il proprio personale punto di vista sull'abitare architetture e spazi sociali. Il processo di smarrimento nell'urbano è alla base delle pratiche di azioni collettive e individuali fucine di materiale, alfabeto personale e materia grezza per l'azione scenica. Le drammaturgie prediligono dimensioni non teatrali e sono il risultato di contributi condizionati dagli umori dell'ambiente attraversato, affidate a partiture definite, a regole ritmiche precise.

Camuffamento, psicogeografia, arte relazionale, falsificazione, travestimenti, sono strumenti concreti e tecniche di sopravvivenza necessarie nel nostro mondo di immaginario uniformato.

Direzione Artistica: Andrea De Magistris

Compagnia:
Pietro Angelini, Ilaria Bevere, Concetto Calafiore, Paride Donatelli, Filippo Lilli, Donato Loforese, Dalila Rosa, Francesco Turbanti, Valentina Vaccarini, Giovanna Vicari, Marta Vitalini
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