Generi: Teatro-danza

Tags: carciofi rossi, associazione teatro, teatro-danza, arvo part, tabula rasa

“In che cosa differisce il Blu da tutti gli altri colori? Nel fatto che il Blu è simile al mare, il mare è simile alla volta celeste, la volta celeste è simile al trono della gloria”
“BLU” è uno spettacolo di teatro-danza ispirato dall’opera musicale di Arvo Pärt – Tabula Rasa.
Arvo Pärt è uno dei pochi e più grandi compositori di musica sacra del ‘900, quella sacralità immersa nel materiale e aggiornata nel secolo in cui Dio è morto e dove l'artista esprime il bisogno dell'uomo "moderno" di una spiritualità profonda, e la sua personale constatazione dell'esistenza di un Dio, in un clima culturale relativista che in quanto tale non può permettersi di negarlo. Forse [la sofferenza] è più importante per qualcosa che avviene dentro di noi, al di fuori del nostro stesso libero arbitrio.
Questo inizio e queste affermazioni sull'autore Arvo Pärt, di cui ci accingiamo ad interpretare una delle sue opere, sono le fondamenta dei motivi del nostro operare ed il luogo da cui è sorta la domanda che ha portato noi a voler lavorare sulla sua opera completa dopo l’esordio con “BLU” (studio) sul primo pezzo musicale “Fratres” a Luglio del 2011.
L’opera nel suo svolgersi, lo dice il titolo stesso “Tabula rasa”, è un togliere fino all’estremo, essenzialmente per un nuovo inizio.
La domanda è precisamente questa e si lega appunto al tempo filosofico e a quella stessa ricerca delle origini di cui parla Arvo Pärt:
Se Dio, per la nostra salvezza manda Cristo come secondo Adamo, venuto per liberarci dal peccato, e posto che il primo Adamo era stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio “uomo-donna lo fece”; dove si trova la parte femminile del Cristo?
L’esponente femminile più rappresentativo nei Vangeli, oltre alla Madre di Gesù, è Maria Maddalena descritta anche come Maria di Magda.
A noi non importa definire i tratti storici e sapere se una Maria potesse essere anche l’altra. Interessa il messaggio intrappolato nel testo, la Donna emblema, la Donna come simbolo di qualcosa d’altro.
Queste domande e il conseguente tentativo di intraprenderne una risposta ha dato luogo al lavoro che abbiamo denominato “BLU”. Un lavoro che cerca di entrare in sintonia il più possibile con il lavoro formale e di contenuto dell’opera del compositore Arvo Pärt, perché tutto ci riporta ad un azzeramento, una “Tabula Rasa”.
In queste frasi troviamo la conferma e il sostegno per una danza a togliere, essenziale e onesta, e contemporaneamente il modo con cui affrontare quest’opera musicale.
“Eccomi sola nella lentezza. Ho scoperto che è abbastanza quando anche un solo gesto è magnificamente espresso. Questo unico gesto, o un battito calmo, o un momento di immobilità, mi confortano. Lavoro con pochissimi elementi –un movimento, due gesti. Costruisco con i materiali più primitivi– con il movimento perfetto, con una specifica qualità. Tre gesti in accordo sono come un rito, una preghiera".

Testi tratti dal “Cantico dei Cantici” di Salomone e dal “Vangelo” di Maria Maddalena.