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Radio Ghetto
Sede: Roma
Sito internet: https://radioghettovocilibere.wordpress.com/
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Il progetto teatrale di Radio Ghetto nasce per portare in scena, in maniera performativa, l'archivio della radio partecipata.
Radio Ghetto nasce infatti proprio come radio partecipata, strumento di comunicazione e dibattito per le comunità di braccianti stranieri che vivono nelle campagne dell’agro foggiano. Creata nell’estate del 2012, la Radio ha portato nella capitanata pugliese tutta la strumentazione necessaria per l’avvio delle trasmissioni. Sino all’estate del 2016 Radio Ghetto ha trasmesso principalmente all’interno del Gran Ghetto di Rignano Garganico, tra i suoi abitanti, cercando di aprirsi all’esterno, verso la società italiana. Dopo lo sgombero del Gran Ghetto la radio si è trasferita sulla pista di Borgo Mezzanone, a Sud di Foggia. Radio Ghetto è diventata così nel corso di questi suoi anni di attività uno spazio libero in cui dibattere e rilassarsi, scherzare e arrabbiarsi; un’esperienza per entrare in relazione, per immaginare alternative possibili allo sfruttamento e all’isolamento, un contenitore di storie, di persone diverse, racconto di luoghi che sulle mappe sembrano non esistere.
La radio ha utilizzato come strategia metodologica un approccio partecipativo, che vede braccianti, migranti e abitanti del ghetto essere animatori e protagonisti in prima persona delle attività della radio. Per favorire questo approccio, il progetto radio-ghetto si trasferisce fisicamente nel Ghetto durante I mesi estivi della raccolta del pomodoro, dormendo, vivendo, mangiando e condividendone difficoltà, ostruzioni e capacità.
Da marzo del 2018 Radio Ghetto ha un progetto teatrale con la seguente biografia:
vincitore della residenza artistica Contrabbando2018 al Nuovo Cinema Palazzo di Roma
co-produzione e residenza artistica con debutto al Teatro Studio Uno di Roma a marzo 2019
maggio 2019 replica alla Torre Civica (Monterotondo)
luglio 2019 replica la Corviale Urban Lab (Roma)
dal 14 al 17 novembre 2019 repliche nella programmazione di Carrozzerie n.o.t. (Roma)
Opere caricate
Radio ghetto_voci libere
Regia di Luca Lòtano
con Francesca Farcomeni
Biografia:
Si diploma al “Centro Internazionale la Cometa” di Roma con i Maestri Nikolaj
Karpov, Alan Woodhouse, Natalia Zvereva, Irina Promtova, Lilli Cecere, Valeria
Benedetti Michelangeli, Gianfranco Isernia, Gabriella Borni, Shona Morris. Studia
con Tomi Janezic, Eimuntas Nekrosius, Serena Sinigaglia, Cristina Pezzoli, Silvia
Bennet, Isabelle Magnin, Roberto Castello, Massimiliano Civica.
Dal 2004 al 2010 lavora con la compagnia Triangolo Scaleno Teatro diretta da
Roberta Nicolai condividendo un percorso di ricerca sul teatro contemporaneo e
mettendo in scena opere di Kafka, Pasolini, Brecht.
Dopo l’incontro con Cristina Pezzoli e Letizia Russo partecipa all’esperienza
dello “Spazio Compost” di Prato collaborando a progetti di ricerca nell’ambito
delle tecniche d’improvvisazione teatrale.
Inizia qui un percorso che vede l’attore sempre piu implicato come autore di se
stesso nella creazione di drammaturgia e regia in tempo reale.
Questi stessi principi sono anche alla base di un altro progetto che porta avanti
da diversi anni in collaborazione con Compagnia Elena Vanni: “A.R.E.M.”
spettacolo e format interamente basato sull’improvvisazione e che reinterpreta il
rapporto con lo spettatore coinvolgendolo anche come co-autore.
Proseguendo la ricerca verso la sperimentazione e la creazione di drammaturgia
scenica originale, nel 2017 mette in scena "Bella Addormentata" , ispirata al
romanzo breve "E' stato cosi" di Natalia Ginzburg e alla favola omonima.
Lavora (tra gli altri) con Sergio Fantoni, Ottavia Piccolo, Cristina Pezzoli, Letizia
Russo, Angela Finocchiaro, Laura Marinoni, Vittorio Viviani, Lucrezia Lante della
Rovere, Pierpaolo Sepe, Lisa Ferlazzo Natoli, Francesco Zecca, Fabiana Iacozzilli,
Compagnia La fabbrica dell’attore-Teatro Vascello, Compagnia Lafabbrica.
Collabora a progetti di training permanente finalizzati alla ricerca, allo scambio e
alla contaminazione artistica multidisciplinare. Come attrice e come formatrice
crede nel teatro come in un’opportunità unica di connessione e relazione, come
spazio aperto all’esplorazione e alla ricerca paziente e continua della poesia
nella realtà che mette l’attore al centro del processo creativo facendo della
presenza un elemento attoriale imprescindibile.