ReSpirale Teatro nasce nel 2008 a Bologna. Ideato da Stefano Girolami, Luca Serafini e Veronica Capozzoli, il progetto ReSpirale si propone di essere un laboratorio aperto di sperimentazione teatrale, in cui si incontrino e contaminino diversi generi e diversi sguardi, alla ricerca di nuovi linguaggi e canali comunicativi. Dal 2009 al 2013 si aggiungono alla compagnia Emanuele Tumolo, Giulia Olivari, Antonio Lombardi, Debora Binci e Michele Pagliai, i quali costituiscono l’attuale gruppo di lavoro. Nel 2010 ReSpirale Teatro entra a far parte del circuito teatrale nazionale Teatronet, per la direzione artistica di Rosi Fasiolo, e del circuito toscano LiberoCircuito, con gli spettacoli Inside Off&Lie e Pamper me. Nel 2011 riceve la Segnalazione Speciale Premio Scenario per lo spettacolo “L’Italia è il Paese che amo”, ed entra così a far parte della Generazione Scenario 2011/2012.
Nel 2012 vince la 7a edizione del festival Reading sul fiume, organizzato dal Teatro dei Mignoli di Bologna, con “Napoleon”. Nel 2014, vince il Premio Scintille presso il Festival Asti Teatro 36, è finalista nel Concorso Young Station di Montemurlo con “Again/By Now”. Nel 2015 è finalista al PlayFestival 1.0 di Roma e al Festival Troia Teatro e vince il Premio della Giuria Popolare a B.R.I.S.A. 2015 sempre con Again/ByNow.

ReSpirale Teatro si occupa anche di laboratori teatrali e workshop di acrobatica teatrale e clownerie, nell’ottica di un progetto di formazione a basso costo.
Oltre alla produzione e alla ricerca artistica, parallelamente ReSpirale Teatro porta avanti delle collaborazioni in sinergia con altre realtà del territorio Bolognese. Dal 2013 collabora, a fianco del Teatro dei Mignoli, al Festival In & Out – La cultura in condominio, occupandosi dell’organizzazione, della programmazione, e tenendo dei laboratori gratuiti all’interno dei condomini pubblici delle periferie della città.
In questo progetto sperimenta delle messe in scena itineranti, lavorando soprattutto con gruppi multi-culturali di persone, spesso alla prima esperienza teatrale, conciliando al lato artistico quello sociale, in un'ottica di teatro non “centralizzato”.