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Lucio Celaia

Sede: Torino
Sito internet: https://www.facebook.com/lucio.celaia
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NOTE BIOGRAFICHE
Lucio Celaia, attore e regista -fa Teatro dal 1994-, ha studiato presso l'Accademia Napoletana di Teatro e il Centro di Ricerca sull'Attore e la Sperimentazione Culturale (CRASC). Si è, inoltre, formato e ha lavorato con importanti maestri -quali Eugenio Barba, Lucio Colle, Pippo Del Bono, Massimo Lanzetta, Armando Marra, Grazia Scorza, Julia Varley, Torgeir Wethal-, esibendosi nelle città di Napoli, Salerno, Caserta, Matera, Milano, Padova, Roma e Torino. Nel corso delle sue esperienze artistiche, che spaziano dal lavoro attoriale a quello registico e di ricerca teatrale, ha maturato anche esperienze di teatrodanza, teatroterapia, televisione e cinema.

FARE
un:
Teatro Sociale Attivo.
Teatro come ricerca -non solo teatrale-, Teatro antropologico e sociale.
Teatro che incontra il Mistero inteso come cerimonia (dal latino misterium), come iniziazione (dal greco mysterion / mýstēs).
Teatro che si rifà rituale; Rito che evoca il concetto profondo di armonia restauratrice e della sua funzione terapeutica.
Teatro che è Esoterico (esoteros: interno; eikos: è naturale) come rappresentazione dei molteplici sé interiori, attraverso la ricerca sulla natura intima di ogni singolo individuo.
Teatro come cerimonia rituale sulla natura intima dell'individuo.
Teatro dove lo Spazio Scenico diventa Altare, l'Attore il Sacerdote, il Pubblico l'Iniziato.
Teatro che è un Mistero Rituale Esoterico.
Teatro che non dice: esprime;
Teatro che non finge: vive;
Teatro che non imita: crea;
Teatro che non rappresenta: è.
Teatro che è Provocazione. Provoca azioni fisiche come se è fossero le ultime che si possano fare per non morire; provoca la destrutturazione della parola esatta e del gesto ordinario, dove la stessa parola fa parte del corpo, si fa corpo.
Teatro dove il quotidiano diventa extra-quotidiano in uno spazio non reale ma Vero.
Teatro che pratica il dubbio contro ogni è così.
Teatro che capovolge le attese, scommette sul rumore e sulle dissonanze, procede per citazioni e interferenze.
Teatro i cui luoghi di indagine -mondi, testi, parti di universo- sono attraversati per punti di rottura e di affinità: si sviluppano con il senso del mondo.
Teatro che ha visto, studiato, letto, conosciuto e amato il passato, giustamente; ma è capace di recuperarlo all’interno di cornici assolutamente contemporanee.
Teatro che alle molteplici possibilità della tecnologia, a volte sostituisce il sudore del corpo, altre volte le sostiene.
Teatro che mette in scena frammenti di esistenza.
Teatro che non sfiora le cose, è dentro.

SUGGESTIONI
Letture, ascolti e visioni molteplici mi portano a creare l’artista ideale che fa vibrare le mie corde teatrali. Alcune suggestioni:
Antropologia dell'Attore di Renzo Casali;
all'Attore di Michail Cechov;
per un Teatro Povero di Jerzy Grotowskij;
Teatro. Solitudine, mestiere, rivolta di Eugenio Barba;
Il teatro e il suo doppio di Antonie Artaud;
le dissonanze di Thelonious Monk;
la materia di Joseph Beuys;
le mani di Pina Bausch

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Opere caricate

Tu uomo, tu donna

Regia di Lucio Celaia
con Lucio Celaia Vittoria Badaracco

Prosa | donna, uomo, teatro, infanticidio, gender