“C'è bisogno di creare bellezza. La nostra città ne ha urgente bisogno”.

Siamo abituati a figure carismatiche, siamo abituati a modelli da seguire passivamente, siamo abituati a manuali di istruzioni a cui attenersi. il mio lavoro con il delirio creativo, cerca di affrancare l'individuo da tutto questo.
Nel delirio creativo non esiste un guru, il mio lavoro accompagna ogni partecipante nella ricerca in se stesso delle proprie potenzialità. il vero viaggio, la vera evoluzione è questa: la conquista della propria consapevolezza, capire quello che si è, capire cosa si vuole, decifrare i propri sogni. l'arte è un mezzo fondamentale per questo processo, l'arte è un mezzo, una chiave, quando è usata con onestà.
Chi partecipa al rito del delirio creativo, grazie al contesto che si viene a creare... riesce ad abbandonare il giogo della "mente che detta legge", dismette senza accorgersi l'abito di cui è stato vestito dalla società... e resta semplicemente "uomo", nella sua essenzialità, nel suo respiro.
Ecco questa è la strada attraverso cui, ci si può affrancare dalle catene e si può abbracciare una meravigliosa libertà

Il mio “Delirio Creativo” è un rito teatrale di creazione e improvvisazione collettiva che
Coinvolge studenti, appassionati di teatro, musicisti, attori, curiosi, e in generale chiunque voglia lasciar andare ritrosie e timori a favore di immaginazione, fantasia, passione.
Se si vuole, si può partecipare come attori, danzatori, musicisti, come fotografi, disegnatori.
Si può essere semplici spettatori, ma anche loro hanno un ruolo importante:
il pubblico suggerisce i temi su cui improvvisare. Sono testimoni dell'atto creativo.
Questo è fondamentale perchè quando un attore restituisce una storia a chi l’ha proposta
attraverso la poetica teatrale, si crea un profondo e unico legame di comprensione,
si crea una rara occasione di complicità e di incontro tra uomini ad un livello profondo.

Il nostro rito ha un impatto sociale enorme. Ci sono ragazze e ragazzi nel mio gruppo che ho conosciuto in laboratori scolastici in contesti definiti “a rischio” e hanno scoperto una passione che dormiva dentro di loro e ora fanno parte stabilmente della mia compagnia.

Il mio tentativo onesto è quello di creare uno spazio aperto, un luogo dove far avvicinare le persone all’arte rendendole partecipi del processo creativo.

Il vero rapporto con la città è un rapporto con le donne e con gli uomini che la vivono, un rapporto umano come il teatro che facciamo, in cui il linguaggio è poetico ma non scontato e il vero fine è arrivare anche a chi non è abituato ad assistere e partecipare.

Per raggiungere questi obbiettivi è indispensabile creare una squadra affiatata, e in costante allenamento.
Questa squadra è formata dalla compagnia “delirio creativo” che è il cuore pulsante di tutto il progetto.

-La compagnia fa spettacoli:

“criature” (ora, in turnè)
un testo da me scritto,che trae spunto da un reale episodio di cronaca napoletana.oltre a vari spazi teatrali ,questo spettacolo e' stato al carcere di Eboli,e si propone di iniziare una piccola tournee in case famiglia e in strutture di questo tipo soprattutto,con lo scopo di parlare realmente all'anima di queste persone .

150 anni in una sera: un musical civile con musiche dal vivo della Rete co'mar
commissionatoci dalla SNAM

-la compagnia collabora con altri artisti.
ha realizzato due videoclip:
-polvere leggera con la "rete co'mar"
-gente e nisciuno con "la maschera"

-La compagnia fa performances per strada o in qualunque posto sia possibile incontrare donne e uomini
(come la partecipazione annuale al carnevale di scampia del GRIDAS; al mediterraneo anti-razzista, alla liberazione del lungomare, all’affiancamento a gruppi di pulizia di luoghi degradati della città)

-La compagnia fa laboratori nelle scuole: tappa fondamentale e preziosa per accendere piccole luci nella vita dei ragazzi della nostra città.
ma anche in comunità di recupero per tossicodipendenti
in centri diurni per pazienti psichiatrici e nelle carceri

-è ormai decennale la nostra collaborazione con Stefano Benni
il delirio creativo è il laboratorio teatrale scelto da lui, nei suoi seminari

“Abbiamo visto compiersi davanti ai nostri occhi dei piccoli miracoli,
abbiamo acceso una piccolissima luce in contesti dove regna il buio
abbiamo dato pennellate di colori, su distese di grigio
abbiamo sorriso e pianto
siamo diventati donne e uomini migliori

l’arte non può cambiare la società, ma può instillare quella goccia di consapevolezza 
per far risvegliare negli uomini la speranza che il mondo non è così com’è 
ma che può essere reso un luogo più bello e felice grazie al contributo
di ognuno di noi.”

Raffaele Bruno – Delirio Creativo