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Jacques e il suo padrone

EmitFlesti
Regia: Silvia Marchetti
Drammaturgia: Milan Kundera
Attori: Max Meraner, Alessio Dalla Costa, Giulio Federico Janni, Chiara Visca, Marta Marchi, Alessandra Frabetti
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: kundera, pandemia, leggerezza, comico, Jacques

“Un giorno, scortato solo da un contadino analfabeta, Don Chisciotte uscì di casa per andare a combattere i suoi nemici.”

Jacques e il suo padrone, unico testo teatrale di Milan Kundera, è un viaggio senza un “da dove” e un “verso cosa”, che attraversa con sfrenata leggerezza amori, avventure, tradimenti, delusioni, scherzi, rivalse, rammarichi, in un divertissment che trascolora nostalgia per la spensieratezza costantemente rimpianta.

Sei attori danno vita ad un testo di diciotto personaggi, in una danza scenica a tratti dolente che inneggia alla gioia e alla struggente festosità e che attraversa le vicende amorose di ciascuno di noi permettendoci di non prenderci troppo sul serio.

Nato come omaggio di Kundera a Denis Diderot durante l’invasione russa della Cecoslovacchia, risponde ancora oggi a quell’urgenza profonda di levità e risate, di “divertimento in tempo di peste”, come se il buio da cui questa stessa urgenza nasce potesse rivelare ed esaltare, ancora di più, la preziosità̀ e l’imprescindibilità̀ di questa dolente e serena gaiezza.

Il buio che ha visto nascere Jacques e il suo padrone drammaticamente avvolge anche i nostri giorni, forse più sottile ma non per questo meno angosciante, perché non è il buio di un’aggressione armata ma quello del torpore, dello sbando, della deriva che stiamo vivendo.

“Il valletto e il suo padrone hanno attraversato tutta la storia dell’Occidente moderno. A Praga, città del grande addio, udivo allontanarsi le loro risate. A quelle risate io tenevo, con amore e con angoscia, come si tiene alle cose fragili e caduche – alle cose condannate a sparire.” [M. Kundera]

Altri crediti: consulenza scientifica Massimo Rizzante
costumi Simona Randazzo
set and lighting design PLASMA
direzione tecnica Andrea Gagliotta
assistente alla regia Simone Panza
una produzione Emit Flesti
con il sostegno di Centro Servizi Culturali Santa Chiara, ITAS Assicurazioni, Università di Trento - Dipartimento di Lettere e Filosofia CeASUm
con il contributo di Fondazione Caritro, Provincia Autonoma di Trento
partner di progetto
Sagapò APS – Bolzano (BZ)
Associazione Culturale Teatro Out Off – Milano (MI)
Associazione Culturale Teatro Tabasco – Sassari (SS)
Compagnia Teatrale Le Ombre SRLS – Salerno (SA)
Associazione Culturale CRAB – Torino (TO)
Associazione Teatro Garage – Genova (GE)
No Dimension ASD – Città di Castello (PG)
Associazione Arditodesìo – Trento (TN)
Quinta Parete APS – Sassuolo (MO)
Teatro Kopò – Roma

Produzione: Emit Flesti

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Emit Flesti nasce come compagnia Universitaria nel 1996; nel 2001 diventa associazione culturale. Tra le produzioni di questo periodo ricordiamo: “Rosencrantz e Guildestern sono morti” (2004) di Tom Stoppard, “Le Serve” di Jean Genet (2005), “Woyzeck Ballad”, tratto da G. Büchner, “Scene da un matrimonio” (2008) di I. Bergman. A partire dallo stesso anno, Emit Flesti si radica ulteriormente nel territorio iniziando a collaborare con enti locali ed altre compagnie artistiche.

Nel 2012 realizza per la Soprintendenza per i beni archeologici della Provincia Autonoma di Trento la lettura spettacolo “Processo ad Eichmann”, replicata più volte per un triennio all’interno dello spazio archeologico del Sass di Trento nel giorno della memoria.
Nel 2013 nasce l’idea di “Disabitate”, regia di Alessio Dalla Costa. Il tema della solitudine e l’abbandono viene visto attraverso l’occhio stanco e disincantato di una badante e di una vecchia che è costretta ad accudire.
Il 2015 si apre con una nuova lettura-spettacolo commissionata dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Provincia di Trento, dal titolo “Una guerra da niente”. La regia è curata da Alessio Dalla Costa, in scena insieme ad altri attori. Nello stesso anno debutta “Let’s switch, fate cambio”, coprodotto da Teatro E, per la regia di Poyraz Turkay, uno spettacolo brillante che riflette in chiave ironica sugli stereotipi di genere.

Dal 2016 Emit Flesti si rinnova puntando anche sulla formazione. Alessio Dalla Costa e Annalisa Morsella, che ne costituiscono il cuore, puntano ad un lavoro che ha come obiettivo principale la persona: dal teatro alla formazione teatrale, dalla comunicazione alla teatroterapia, Emit Flesti non punta sulla quantità delle proposte, ma sulla qualità di pochi e studiati approfondimenti selezionati, dedicati non soltanto ad attori o aspiranti attori, ma anche a chi desidera migliorare la qualità e la consapevolezza del proprio modo di comunicare e relazionarsi con gli altri. Fra le proposte di formazione teatrale di Emit Flesti ci sono corsi intensivi e monografici di teatro, workshop di dizione, comunicazione efficace, lettura interpretata.
Sempre nel 2016 debutta “Eiszeit”, coproduzione Teatro E, regia di Alessio Dalla Costa, spettacolo che idealmente fa seguito a “Disabitate” e che ancora una volta indaga il tema della solitudine, ma questa volta all’interno di una famiglia disfunzionale.

Nel 2017 debuttano tre nuovi spettacoli: “Inverno”, tratto da Jon Fosse, per la regia di Giuseppe Amato, con in scena Alessio Dalla Costa e Giulio Federico Janni; “Il sogno di Jacopo”, spettacolo teatrale incentrato sulla figura storica di Jacopo Aconcio, per la regia di Annalisa Morsella, in scena insieme ad Alessio Dalla Costa e Giuseppe Amato e “Con voce nuova – L’Inferno di Dante”, uno spettacolo fruibile da sordi e udenti che dà spazio alla lingua dei segni e al teatro danza, e che punta a creare un linguaggio nuovo e condiviso, per la regia di Alessio Dalla Costa; in scena Filippo Calcagno, Filippo Porro, Maria Vittoria Barrella, voci live di Annalisa Morsella e Alessio Dalla Costa.

Nel 2018 debutta lo spettacolo “Nevrotici Sessuali”, in collaborazione con RAUMTRAUM, che esplora le nevrosi dell’uomo contemporaneo in chiave grottesca e divertente. A giugno debutta lo spettacolo commissionato dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara per il Tribunale di Penitenza delle Feste Vigiliane, “I sette peccati capitali del Trentino”, che punzecchia con modalità inedite i vizi dei trentini, e che ha suscitato un acceso dibattito sui giornali locali e sui social media.
L’anno 2018-2019 vede continuare la collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, che assieme all’Università degli Studi di Trento commissiona gli Intermezzi Teatrali, micro-interventi che avvengono durante l’intervallo degli spettacoli della Stagione di prosa e che commentano in modo ironico lo spettacolo in scena. Inoltre, Emit Flesti viene nuovamente coinvolta nelle Feste Vigiliane, per un concerto-spettacolo omaggio a Fabrizio de Andrè assieme agli Apocrifi.
A maggio 2019 debutta “Arance e Calicantus”, spettacolo sul tema della donazione di midollo osseo patrocinato da ADMO, AIDO, Fondazione Caritro e dal Comune di Trento, che prosegue la linea di impegno artistico e sociale insieme che l’associazione si è data negli anni; in scena con Emit Flesti anche Yuri Beretta, attore e cantautore milanese.

Nel periodo 2019-2020 prosegue la collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara nella forma degli “Antipasti Letterari”, trasformazione degli “Intermezzi”, che ora avvengono prima degli spettacoli della stagione di prosa; durante la pandemia gli Antipasti trovano nuova vita attraverso la ripresa video, che permette al pubblico di vederli sul sito del Centro Santa Chiara.

Altri spettacoli che vedono Emit Flesti impegnata in coproduzione o in partecipazione a vari livelli nella seconda metà del 2019 sono “In dispArte”, spettacolo sul tema dell’arte e di chi può essere artista e “Lady V”, commedia musicale sulla vagina. L’estate 2020 vede il debutto al Teatro Capovolto del reading teatrale “Delirio a due”, tratto da Eugené Ionesco.

Nel 2021 la collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara e con l'Università degli Studi di Trento porta al debutto di “Jacques e il suo padrone” di Milan Kundera, per la regia di Silvia Marchetti.

Come tutti gli anni, prosegue l’impegno nella formazione: corsi di teatro di livello avanzato per giovani e adulti, per coinvolgere persone che abbiano la volontà e l’intenzione di affinare la tecnica e l’esperienza; continua l’esperienza del Reading Lab, gruppo di lettori semiprofessionisti e continuano i workshop intensivi di alta formazione con insegnanti da tutta Italia. Al team di formatori si aggiungono Giulio Federico Janni e Simone Panza.
Novità è il percorso della Bottega dell'Attore, un corso intensivo di sei ore a settimana della durata di due anni, per avvicinare gli allievi al mondo del professionismo teatrale attraverso moduli didattici con diversi insegnanti che affrontano tutte le materie di un curriculum accademico.
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