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Siamo tutti una famiglia. Cronaca di una lotta

SlowMachine
Regia: Rajeev Badhan
Drammaturgia: Rajeev Badhan
Attori: Rajeev Badhan
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Performance

Tags: sperimentazione, multidisciplinarietà, lotta operaia, Tina Merlin, teatro-documentario

Partendo dal libro della giornalista e scrittrice bellunese Tina Merlin “Siamo tutti una famiglia”, a 30 anni dalla sua morte, Rajeev Badhan realizza questo libero e personale omaggio alla documentazione storica e al suo valore nel tempo.
Materiali d’archivio realizzati dalla comunità, testi di cronaca della lotta operaia nel paese della ceramica raccolte dalla Merlin nel 1971, memorie, ricordi e un vecchio amico giapponese, sono alcuni degli elementi che ci conducono in questa riflessione personale e collettiva sulla ciclicità del costruire, rompere e riparare, sulla fragilità della storia.
La regia diventa essa stessa opera visiva ed elemento di connessione. Lo svelamento del mezzo tecnico coinvolge lo spettatore rendendolo parte di una narrazione che procede per frammenti, immagini, suoni, scritte, associazioni di pensiero, ricordi, testimonianze in uno spettacolo che si divide in 9 capitoli tra esplorazioni, riflessioni condivise, video d’archivio, video live ed elementi biografici personali.
Nella gentilezza del gesto dell’incontro con una comunità, facendosi ispirare dall’antica tecnica giapponese del Kintsugi, “riparare con l’oro”, che trasforma la ceramica spezzata e senza più utilità, in un oggetto prezioso, Rajeev Badhan ha iniziato la sua indagine interpretando i temi della cura e del rinnovamento. Così come questa antica tecnica, il percorso teatrale riflette sul valore simbolico della rinascita, della volontà di non nascondere il danno, il trauma, cicatrici e ferite, per renderle preziose e uniche.
Con questo lavoro Rajeev Badhan porta avanti la sua ricerca che vede nel mezzo tecnico un luogo di esplorazione e di espressione, dove differenti narrazioni si intrecciano in una fusione tra dimensione documentaristica e linguaggio performativo.



Altri crediti: Ideazione, regia, musiche e luci Rajeev Badhan
Con Rajeev Badhan
Assistente alla regia Elena Strada
Assistenza tecnica e alle musiche Davide Rizzardi
Co-produzione SlowMachine / Bassano Operaestate Festival
Con il sostegno di MiBACT, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in collaborazione con Arteven – Circuito Multidisciplinare Regionale e con il Teatro Stabile del Veneto, sostenuto e finanziato dalla Regione del Veneto all’interno del progetto “A Casa Nostra – la rinascita dei teatri 20/21”
Si ringraziano il Comune di Nove, Ken Gotanda, Valter Pigato e Giancarlo Caron

Produzione: SlowMachine

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Compagnia di sperimentazione artistica diretta da Elena Strada e Rajeev Badhan che lavora sulla contaminazione delle arti, nata a Belluno nel 2012 con l’esigenza di creare un polo che racchiuda in sé la diffusione, l’ideazione e la produzione di lavori teatrali e performativi.
Dal 2014 SlowMachine inizia il progetto triennale di Residenza Teatrale presso il Teatro Comunale di Belluno in collaborazione con la Fondazione Teatri delle Dolomiti e il Comune di Belluno e nel dicembre dello stesso anno Rajeev Badhan e Elena Strada curano la direzione artistica di una nuova stagione teatrale chiamata ‘Belluno Miraggi’, programmazione ancora attiva che ha portato al Teatro Comunale di Belluno molti dei maggiori e più riconosciuti artisti del panorama del teatro contemporaneo italiano e internazionale (Pippo Del Bono, Motus, Agrupacion Senor Serrano, Ascanio Celestini, RezzaMastrella, Familie Floz, Teatro delle Albe, Deflorian/Tagliarini, AbbondanzaBertoni, Chiara Guidi…).
Dal 2015 SlowMachine ha attivato un progetto di riqualificazione di uno spazio comunale dismesso all’interno dell’ex-caserma Piave di Belluno denominato ‘HANGAR11’ con l’intento di trasformarlo in uno spazio d’arte. Nel 2016 SlowMachine vince, con il progetto ‘Radici nelle Dolomiti’, il FUnder35 bando nazionale per il consolidamento delle imprese culturali under 35.
Nel 2017 SlowMachine vince il bando ANCI RiGenerAzioni Creative, con il Comune di Belluno, e il bando MigrArti del MiBACT con il progetto ‘Luogo. dall’abbandono alla rinascita’ che hanno dato vita allo spettacolo “HOME”. Sempre nel 2017 debutta ‘Lo Zoo di Vetro’. Nel settembre del 2018 nasce 'Vertigini', festival multidisciplinare di fine estate, realizzato all’interno di HANGAR11. Nel luglio 2019 SlowMachine realizza, in coproduzione con Operaestate Festival, il progetto ‘Voci e Tempesta’ e, in collaborazione con il Comune di Feltre, il progetto di sperimentazione teatrale multiculturale ‘FORME’. Nel marzo 2019 debutta la nuova produzione di SlowMachine ‘Notti’, ispirata al racconto ‘Le notti bianche’ di Dostoevskij. Nell'estate 2020, in collaborazione con Operaestate Festival, realizza il progetto site-specific Al-Jahim presso le ex-prigioni di Feltre.
Progetti precedenti: nel 2012 vince il bando di residenza promosso da C32 Performing Art Workspace (Venezia-Marghera) che ha portato alla realizzazione di ‘VideoDran’ (regia di Rajeev Badhan e drammaturgia di Elena Strada), progetto d’esordio della compagnia, il quale ha poi partecipato a numerosi festival nazionali. Nel 2013 produce, con il contributo del Comune di Bergamo, lo spettacolo ‘Il Giardino delle Rose’ (regia di Rajeev Badhan e drammaturgia di Elena Strada) e nel 2014 dà vita alla performance ‘Primo Canto per Voce e Tempesta’ (tratta dal testo ‘Causa di Beatificazione’ di Massimo Sgorbani, regia di Rajeev Badhan, in scena Elena Strada).
La compagnia porta avanti inoltre progetti di community art e formazione teatrale per giovani e adulti.

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