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Pornodramma (eutanasia d'amore)

Teatro dell'Applauso
Regia: Serena Mazzone/Sandro Garzella
Drammaturgia: Serena Mazzone
Attori: Serena Mazzone
Trailer: Link
Anno: 2019
Adatto a: VM14


Generi: Prosa

Tags: donna, sessualità, corpo, mercificazione, grottesco

Un colpo di fulmine violento e passionale sfocia, in poco tempo, in un matrimonio dove, più che l’unione e la comunicazione autentica, prevale la necessità di dare sfogo alla più ardita sessualità all’interno di un disperato vitalismo che cancelli il senso di solitudine e il vuoto interiore. Sostenuta dai perentori richiami pubblicitari e consumistici, dentro una sorta di autismo emozionale, la protagonista vive in balia di parole e formule apprese che interiorizza in forma acritica, facendosi così una sorta di automa del nostro tempo. Una volta dato sfogo al rapporto fisico il matrimonio genera noia, odio, rancore reciproco, senso di estraneità, e si evolve alla ricerca di perversioni sempre più profonde che, nell’unione fisica, sanciscono la definitiva perdita di orientamento nel mondo, nella coppia e in se stessi; il finale non può che essere la morte. Solo che qui è la donna ad avere la meglio, elevandosi verso una dimensione mitica: come una delle Parche potrà recidere la vita, e lo farà attraverso il “piacere”. La storia precipiterà gradualmente verso un punto di non ritorno evolvendo in un epilogo grottesco. L’omicidio, forse virtuale, è l’atto finale che celebra, nel bisogno crescente e famelico di una pornografia onirica, un circuito del piacere impazzito. In questa tragica ansietà il monologo sviluppa una comicità straniata, un lirismo surreale: quello che deriva dalla consapevolezza di essere “merce”, esposta in un discount di beni di consumo. Uomini e donne, stereotipi di una sessualità sempre più frigida e sola, in cui l’altro è invisibile, un erotismo in cui non avviene più alcuna trasformazione, nessuna interazione.

Pornodramma nasce da due “luoghi” apparentemente dissimili: il primo, il romanzo di Tolstoj La Sonata a Kreutzer (1889), testo intenso, ricco di suggestioni sempre attuali; il secondo, un negozio di abbigliamento per giovanissime: musica ad alto volume, vestiti stipati in ogni dove, enormi cartelloni pubblicitari alle pareti, ragazzine che si affannano a indossare questo o quello, tentando di imitare movenze del mondo della pubblicità. Ho associato istintivamente il romanzo con quel contesto di passioni effimere, da cui, più che il soddisfacimento di un desiderio, prende le mosse il bisogno interiore di un nuovo desiderio, in una spirale infinita. È nato così un testo organizzato in “quadri” autonomi che evidenziano le discrasie, le cesure, la frammentarietà delle nostre esperienze sensoriali, il tutto in direzione di una espressività intima, visionaria e poetica, in cui l’interpretazione tende al grottesco.


Altri crediti: Promosso da Animali celesti/teatro d'arte civile

Produzione: Teatro dell'Applauso

File scaricabili:
GENESI,.PRESENTAZIONE.E.SINOSSI.pdf

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Il Teatro dell’Applauso nasce informalmente nel 2003 come Compagnia Teatrale, nel 2007 si costituisce come società di produzione e distribuzione di spettacoli ed eventi gestendo, fino al 2015, uno spazio policulturale di 100 posti a Tivoli (Roma), punto di riferimento per artisti, musicisti e compagnie e in cui venivano regolarmente organizzate stagioni teatrali e concertistiche.

Dal 2016 la sede si sposta a Guidonia Montecelio e il Teatro dell’Applauso cambia orientamento; l’attitudine della Compagnia infatti si indirizza verso l’educazione alla teatralità e il teatro sociale.

Oggi il Teatro dell’Applauso è un’Associazione di Promozione Sociale che persegue il fine esclusivo della tutela e valorizzazione della cultura con progetti nel sociale ed indirizzati alle scuole, nonché attività di educazione e formazione nel campo della recitazione, del teatro, della danza e della musica dal vivo.

Dal 2017 ad oggi la Compagnia è all’attivo con diversi progetti culturali ed è partner, insieme ad un collettivo di artisti, della gestione artistica del Teatro Imperiale del Comune di Guidonia Montecelio.



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