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Mermaids on a dolphin's back

FOSCA - associazione Culturale
Regia: Cristina Abati Angela Burico
Drammaturgia: Cristina Abati Angela Burico
Attori: Cristina Abati Angela Burico
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Danza, Teatro-danza, Performance

Tags: voce, sirene, canto, metamorfosi, visionario

Il lavoro nasce da una serie di pratiche condivise di ricerca vocale.
Luogo dell'indagine è la possibilità vocalica del corpo e l'integrazione del corpo-voce.
Voci possibili che danno vita a corpi possibili.
Il corpo nel suo spazio interno e nella relazione con l'esterno genera il suono e il suono informa la dinamica del corpo.
Quello che agisce così è un soggetto multiforme e in continua definizione che sfugge per lo più alla comprensione logica, che si trasforma continuamente, incomprensibile, iconografico, estatico, razionale, animale, queer perfino.
Voci in dialogo che generano corpi liquidi, che si travasano in figure antropomorfe, astratte, dai confini e generi mutevoli.
La figura della Sirena così, quasi si impone su questo materiale.
“...
Da sempre maestre di metamorfosi.
E di malinconia.
Creature assai poco cartesiane,
che diffidano del logos, pur conoscendolo a fondo,
e notoriamente se mai, scelgono il canto.
...”
Agnese Grieco “Atlante delle Sirene”

Le Sirene cantatrici di un viaggio emozionale, figure del desiderio ma anche incarnazioni del monstrum.
Due postazioni separate, due isole di un unico arcipelago, ora immerse nella nebbia ora tempestose, due navigazioni, due naufragi.
L'accordo delle voci e dei corpi nasce da un profondo ascolto che spersonalizza e rende parziale la propria emissione; tutto l'ambiente si immerge in una consonanza condivisa, stanze di suono in cui
non c'è solo accordo e armonia ma anche discordanza e divergenza.
Il tema dell'Amore si impone su questa relazione.
“...
O take the sense, sweet, of my innocence!
Love takes the meaning in love's conference.
I mean that my heart unto yours is knit,
So that but one heart we can make of it
...”
William Shakespeare, “A midsummer night's dream”


Altri crediti: disegno luci Marco Santambrogio
tecnica Monica Bosso
immagine neo-studio
foto e video Silvio Palladino
realizzato con il contributo di Regione Toscana e Fondazione CR Firenze con il sostegno di Ministero della Cultura, Comune di Firenze e Centro Nazionale di Produzione Virgilio Sieni residenze Spazio K/Kinkaleri, Cango, Il Vivaio del Malcantone

Produzione: FOSCA

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FOSCA è una rete in continua definizione che mira a creare spazi di indagine e riflessione nella cultura contemporanea, attraverso creazioni nell’ambito delle arti performative e visive, con centralità sul tema del corpo. All’interno delle varie iniziative ogni volta collaborano artisti e neofiti diversi, legati ai tratti specifici dell’opera. FOSCA non vuole essere una formazione di persone, piuttosto un insieme di collaborazioni e vissuti, in continua mutazione fra soggetti, linguaggi, territori e ambiti disciplinari. È uno spazio mentale che trova la sua manifestazione in azioni concrete nella ricerca artistica e nello studio dei linguaggi della contemporaneità, occupandosi trasversalmente di cultura, educazione, socialità e scienze umane.È progetto di creazione, produzione e promozione artistica di spettacoli, laboratori, eventi, momenti di studio, mostre, pubblicazioni, trasmissioni radiofoniche. FOSCA è un network multidirezionale in continua evoluzione e come tale opera.

L’Associazione Culturale FOSCA si costituisce come tale nel febbraio 2008, anche se la sua attività ha origine precedentemente nelle azioni singole dei sui esperti già dal 2001 e la sua produzione artistica, se pur informalmente, comincia nell’anno 2006, in continuità con l’attività dell’Ass. Cult. Anonimascena (2003).

FOSCA nasce dall’idea dell’artista e psicologa Caterina Poggesi (1974/2016) che insieme a Maria Pecchioli, artista visiva e curatrice e Paola Maritati, psicologa, operatrice culturale e organizzatrice di eventi, fonda l’associazione culturale che ancora oggi opera sul territorio nazionale.

FOSCA dal 2010 al 2014 ha avuto la sua sede presso lo spazio FRAU FRISÖR FOSCA di P.zza Giorgini a Firenze, il fondo dell’ex barbiere Giancarlo ha ospitato una ricca programmazione di eventi unici quali incontri, concerti, performance, visioni, mostre. La possibilità di portare le proposte artistiche su un territorio semi periferico come il quartiere di Rifredi di Firenze è stato il motore per sviluppare nuove modalità sociali e di esplorazione urbana nelle arti contemporanee.

È proprio grazie a queste contaminazioni e connessioni rizomatiche che FOSCA si è specializzata in vari ambiti, nello specifico, formazione di operatori culturali, artisti professionisti e non, nell’arte pubblica e partecipata e nella produzione di opere d’arte dal vivo.
La linea poetica originaria di FOSCA vede la necessità di rivisitare il ruolo dell’artista all’interno del tessuto sociale, nell’incontro relazionale autentico tra le persone. Questo tentativo dimora nella convinzione etica e politica di un bisogno fondamentale, soprattutto nella società contemporanea, di creare ancora luoghi dove sia possibile fare esperienza, attraversare significati, accedere a consapevolezze, ogni volta con modalità di fruizione e formati originali.
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