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EMANCIP(H)ATE

Teatro al Femminile
Regia: Virginia Risso
Drammaturgia: Virginia Risso
Attori: Sabrina Biagioli Giulia Capuzzimato Jessica Di Bernardi Sara Morassut Virginia Risso Lorenza Sacchetto
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: VM14


Generi: Prosa, Performance

Tags: Gender gap, legge 194, processi per stupro, clown, circo

EMANCIP(H)ATE

Il termine “odio” (hate) che occhieggia nel titolo, è un grido di protesta verso tutte le ingiustizie che il genere femminile ancora subisce, ma di cui poco si parla. C’è una struttura burocratica, sanitaria, istituzionale antica e danneggiata, che minaccia il
progresso ed impedisce il raggiungimento di un mondo egualitario, dove non esistono più donne e uomini, ma persone con pari diritti ed opportunità.
Crediamo fortemente nel messaggio informativo ed educativo di questo spettacolo, che analizza tre dei tanti tasselli del sistema arcaico in cui viviamo. L’ambientazione dell’intera messa in scena è il tendone di un circo, in cui sei clown interpretano diversi ruoli a seconda dell’argomento che si va a rappresentare. La scelta del tema circense vuole evidenziare come dinamiche e fatti reali risultino coerenti all’interno di un contesto esasperato e grottesco.
Gli argomenti affrontati si dividono in tre capitoli:
GENDER GAP I clown ricreano un talent show, D-FACTOR, dedicato agli imprenditori per convincerli ad adottare una manodopera femminile, in quanto più economica e di bella presenza. Il conduttore, affiancato dalla sua valletta, presenterà ai quattro giudici – parodie di personaggi italiani noti per affermazioni e convinzioni maschiliste – alcune concorrenti, al fine di individuare tra loro chi possiede il fattore D.
La “trasmissione” è intervallata da spot pubblicitari che evidenziano lo stato degradante e l’oggettivizzazione della figura femminile racchiusa nello schermo, e da dati statistici che spiegano le evidenti differenze in ambito lavorativo tra donne e uomini.
LEGGE 194 Questo capitolo è stato scritto prima del 7 agosto 2020, giorno in cui il ministro Speranza ha cambiato – dopo dieci anni – le linee guida della legge 194. La scelta di mantenerlo, seppur adattato alle circostanze, è stata spinta dalla convinzione che sia essenziale far capire che la questione non si riduce ad “aborto sì, aborto no”; c’è un sistema sanitario che riserva un trattamento tutt’altro che di favore alle donne che decidono di sottoporsi ad un’interruzione di gravidanza.
Qui i clown ripercorrono le assurde procedure che, fino a pochi mesi fa, andavano seguite per ricorrere all’aborto farmacologico, il quale - a differenza di quello chirurgico fatto in day hospital - prevedeva un ricovero di tre giorni in condizioni mortificanti.
PROCESSI PER STUPRO Viene ricreato un tribunale, dove si svolgono alcuni processi per stupro che hanno occupato la cronaca del nostro Paese. La differenza delle sentenze è inesistente, sia a livello giuridico, sia a livello morale. La vittima diventa l’imputata, le pene per gli stupratori sono ridicole e l’umiliazione per le donne non è quantificabile.

Il linguaggio provocatorio e tagliente dell’’intera messa in scena, coinvolge e – paradossalmente - diverte il pubblico, lasciandogli però alla fine un amaro in bocca difficile da levare via.

Altri crediti: aiuto regia Matteo Maria Dragoni
coreografie Giulia Capuzzimato
scene e costumi Teatro al Femminile e Bottega dei Comici
trucco Sara Reali
vocal coach Marco Panunzio
actor coach Commedia dell'Arte Luca Gabos
disegno luci Massimo Forchino
grafica Elena Ceccacci
ufficio stampa Antonella De Tino

Produzione: Teatro al Femminile

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Teatro al Femminile è una realtà nata a Torino nel 2017, che oggi opera su tutto il territorio nazionale.
L'intento è quello di dar voce alla metà del mondo ancora, purtroppo, poco ascoltata. Valorizzare la Donna, presentarla nelle sue molteplici sfaccettature, senza cadere in banali stereotipi, come troppo spesso ancora accade.
Non siamo un’élite al femminile, non si combatte una discriminazione, facendone un’altra. La nostra squadra è eterogenea, composta da professionisti del settore, ma soprattutto da persone che portano avanti lo stesso ideale: l’uguaglianza.
Il messaggio che vogliamo comunicare attraverso il Teatro, infatti, è di lotta contro ogni tipo di discriminazione e prevaricazione. Viviamo in una società che ancora emargina e penalizza in base al sesso, alla razza, all’orientamento religioso e sessuale. Ognuno, con i propri mezzi, deve portare avanti un messaggio per il bene collettivo e noi di Teatro al Femminile, attraverso la potenza dell’Arte, vogliamo comunicare l’importanza di vivere in un mondo in cui tutti abbiano pari diritti e pari opportunità.
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