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WOLFSZEIT - IL TEMPO DEI LUPI

Compagnia Piccolo Canto
Regia: GIANLUIGI GHERZI
Drammaturgia: GIANLUIGI GHERZI, SWEWA SCHNEIDER
Attori: SWEWA SCHNEIDER
Anno: 2021
Adatto a: VM14


Generi: Prosa

Tags: PADRE-FIGLIO, GIOVENTU' HITLERIANA, MEMORIA, STORIA

Una donna del cui padre non si sa nulla. Non si sa il passato vero. Una scatola di cui non si capiscono i
reperti, le foto, le lettere, i ritagli di giornali. Un’ossessione per la figura di Marlene Dietrich. E il continuo ritorno
di una canzone;” Lili Marlene”.
Lo spettacolo, pone in scena la ricerca da parte di una figlia della biografia concreta di un padre che da
giovanissimo ha combattuto con l’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale, ma che per tutto il resto
della vita ha riservato un rigoroso silenzio sulla sua adolescenza.
Il tempo dei lupi è composto da verità assolute e dal bisogno di aderire a un mito condiviso. Un giovane
tedesco che dal sogno ben presto precipita nella voragine del totalitarismo, della guerra e della sconfitta.
Il tempo dei lupi.
La storia individuale si intreccia continuamente con quella di tutta una generazione travolta dalla dittatura e
con la figura di Marlene Dietrich. Chi era Marlene Dietrich? Icona di bellezza, ma anche emblema utopico di
pace e di composizione a cui tornare. Una figura tedesca che senza timore si schiera contro il regime nazista,
e che in Germania, in una Berlino ridotta in macerie, torna in uniforme americana.
Anche il giovane tedesco, dopo un’adolescenza nutrita dall’ideologia hitleriana, rientra in patria, ma sconfitto.
La sua scelta è il silenzio. Solo una canzone, “Lili Marlene”, rievoca quei tempi, aleggia la figura amata e
odiata di Marlene Dietrich.
Il tempo dei lupi.
Come si ricostruisce un’identità il soldato tedesco dopo che ha perso tutto? Che eredità lascia ai propri figli la
sua storia? La figlia si interroga sulla solitudine di chi è tornato: come si continua a vivere dopo aver perso
ogni riferimento collettivo? Da una generazione all’altra rimane una scheggia non indagata, qualche tentativo
di ritornare al sogno perduto. I pezzi si ricompongono ma resta il mistero. I frammenti di una storia familiare si
trasformano in un’indagine sulla memoria collettiva.

Altri crediti: collaborazione ARCHIVIO STORICO LUDWIGHSAFEN, DOTT: SIMONE GUIDORZI MUSEO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE DEL FIUME PO

Produzione: COMPAGNIA PICCOLO CANTO

File scaricabili:
SCHEDA.DIDATTICA.WOLFSZEIT.PER.SCUOLE.pdf

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Il gruppo di lavoro nasce nel 2016 in occasione della partecipazione e vittoria della V edizione de I Teatri del Sacro con lo spettacolo Piccolo canto di resurrezione. Questo nasce da un intenso lavoro di drammaturgia collettiva sviluppatasi attorno al tema della resurrezione intesa come rinascita, come riscatto, come conquista di una nuova possibilitĂ  per rinnovarsi. Il fortunato spettacolo permette alla compagnia di farsi conoscere in diverse realtĂ  nazionali e di partecipare a molti Festival come I Teatri dell'anima, Coltivare Cultura, Palco dei colli, La scena delle donne, Sconfinare per incontrarci, Segnali Experimenta, deSidera Teatro Festival, Festival Internazionale di Narrazione di Arzo, Acque Terre, Ultima Luna D'estate (etc.etc)

A febbraio 2019 il gruppo inizia una collaborazione con "L'istituto per le tecniche teatrali e la cura della persona" condotto da Gabriele Vacis e Roberto Tarasco, partecipando come conduttrici all'interno del laboratorio "Stare" in collaborazione con l'universitĂ  di Genova e intervenendo come attrici/cantanti all'interno dello spettacolo "La crociata dei bambini", creato insieme agli studenti dell'UniversitĂ , come ultima fase dei percorsi laboratoriali e divulgato sul territorio nel giugno 2019. Partecipano inoltre all'esperienza "Awareness Campus" a Villanova d'Asti curando in particolar modo la conduzione vocale e canora.
Nell'agosto 2019 vincono la diciottesima edizione del Palio Poetico Teatrale Musicale Ermo Colle 2019 aggiudicandosi il Premio del pubblico.
Le 5 attrici mettono al centro del proprio percorso artistico l'indagine sonora, l'esplorazione vocale. Nei loro lavori non mancano mai trame sonore complesse, riscritte totalmente o arrangiate ad hoc. I loro lavori appaiono quasi come una partitura musicale originale dove niente è lasciato al caso. La presenza di suggestioni sonore, mai scontate, permettono alla parola di potersi elevare, caricare di emozione ed esplodere con forza e profondità. Le attrici indagano le potenzialità della voce e del testo, mettendo al primo posto dei propri obiettivi la ricerca non solo musicale ma anche drammaturgica. Le storie, i temi, i contenuti e la messinscena vengono lavorati di pari passo alla composizione sonora. I testi, per lo più inediti, cercano equilibrio tra leggerezza e profondità e nascono dal desiderio comune di affrontare tematiche care ad ogni membro del gruppo. Cinque donne, cinque attrici, cinque voci che credono fortemente nel rito teatrale, ognuna con un percorso professionale decennale alle spalle e accomunate dal bisogno, dalla necessità di continuare a cercare altre storie da raccontare, altri progetti da mettere in scena.
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