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FOSCO E LA NERA

MacroRitmi
Regia: Rosi Giordano
Drammaturgia: Rosi Giordano
Attori: Michele Albini, Giulia Bornacin, Germana Flamini
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (14-99), Teatro-danza, Performance

Tags: Movimento, larvale, sonorità, spazio, ritmo

La piece si articola in particolare su tre costituenti: l’espressività, la drammaturgia e la sintesi.
Per quanto riguarda l’espressività sono state mantenute le caratteristiche peculiari della maschera così come convenzionalmente è vissuta ossia ironica, giocosa e immediata ma contestualmente si è lavorato affinchè il gesto divenisse più determinato, repentino e articolato, quindi la fusione di gesti quotidiani e atti che raccontano di aggressività, di desiderio di possedere, di paura e sopraffazione estrapolati dagli umori del testo shakespeariano. La maschera larvale possiede intrinseco un segno primordiale che è stato ripreso nei caratteri espressivi dello spettacolo, nei costumi, nelle relazioni, nella percezione e nelle reazioni da parte dei personaggi alle diverse situazioni con un occhio agli archetipi della cultura teatrale greca antica e a quelli del teatro orientale.

Il racconto vive in interazione profonda con il flusso musicale, fondamentale nel potenziare e dare sviluppo a gesti e azioni. Nella prima edizione è stata utilizzata una musicalità percussiva che si armonizzava con i connotati primitivi della messa in scena, mentre nella riedizione che presentiamo la musica vira verso un segno elettronico rock-jazz, con l’obiettivo di tradurre il divenire di emozioni e situazioni in energia espressiva, attraverso il basso elettrico in particolare e le diverse nuance stilistiche che può assumere.
In scena un segno circolare, un cerchio di luci inteso come spazio sacro, in cui si richiamano energie
e dove le allucinazioni, le contraddizioni, il senso di colpa dei diversi personaggi si palesano. E’ una
scenografia statica per una drammatizzazione in continuo movimento, delimitata da quinte in parte neutre in parte figurate in cui si palesano nei diversi quadri figurazioni di segno ancestrale. Nel fondo scena, in un luogo soffuso e schermato, delle sagome accolgono le spoglie dei personaggi attraverso i cambi costumistici e di maschera degli attori.
La drammaturgia ha utilizzato come ispirazione il Macbeth di Shakespeare. Potrebbe apparire, a primo acchito, una contraddizione formulare una scrittura scenica muta guardando ad un autore, Shakespeare, che nella parola ha la peculiarità più forte, ma in realtà è proprio dalla forza della parola e dai suoi passaggi più caratterizzanti e potenti che poteva evolversi una trasposizione che vive prevalentemente di immagine. Il testo del Macbeth come un canovaccio, nel senso più alto del
termine. Non la parola nel raccontare emozioni, pulsioni e conflitti ma gesto, movimento, suono e ritmo. I punti di appoggio, alla drammaturgia senza parola, sono determinati dai connotati espressivi più marcati del testo shakespeariano: il desiderio di potere, l’ambizione, il tradimento e l’assassinio. La storia del Macbeth, in definitiva, non viene riproposta ma utilizzata per i contenuti motivazionali. E’ stato creato un percorso parallelo al testo originale, senza ricalcarlo, emularlo o stravolgerlo

Altri crediti: Spettacolo realizzato con le Maschere Larvali; la Compagnia dal 2017 approfondisce e rielabora l'espressività della Maschera Larvale attraverso una attività Laboratoriale in progress con i componenti della Compagnia e organizzando seminari e workshop aperti a danzatori e attori con la docenza di pedagoghi con percorsi diversificati, allievi di Lecoq, performer provenienti dalla danza contemporanea e dalla pratica della biomeccanica

Produzione: MacroRitmi Associazione

File scaricabili:
Maschera.Malia.Progetto.MacroRitmi.2020.2021.pdf

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La Compagnia nasce nel 2008 fondata dalla regista e scenografa Rosi Giordano e dalla cantante Angela C. Muscogiuri. Il gruppo si caratterizza per un’attività teatrale e performativa frutto di un lavoro di contaminazioni di diversa estrazione espressiva e sistemi disciplinari. Pur facendo tesoro dell’esperienza artistico-teatrale di tradizione utilizza attivamente esperienze di ricerca, in sintonia con l’innovazione tecnologica, attraverso la progettazione, creazione e realizzazione di spettacoli e promuovendo, contestualmente, un’attività formativa teatrale dell’attore. Il background professionale dei componenti si articola su diversi ambiti di spettacolo nell’intenzione di intraprendere esperienze multidisciplinari derivate dalla dialettica e dal confronto.
Poetica L’interesse del gruppo è indirizzato verso Autori e testi poco conosciuti e/o poco rappresentati che abbiano come tema l’essere umano e il rapporto con la propria e altrui identità’. Le scritture sceniche generalmente privilegiano il visionario, l’evocativo e l’irridente, sempre segnate da un ritmo espressivo “non stop action”, inteso come flusso di sonorità, azione corporea, reticolo di immagini. L’espressività è elaborata nella costante ricerca della sintesi per evidenziare ogni singolo elemento e non affogarlo nel complessivo. L’attore è la base, la concretizzazione e l’apice del percorso: le tecniche acquisite dagli attori non vanno applicate pedissequamente ma contaminate, messe in discussione in una logica tra il gioco e la razionale analisi. Ogni messa in scena è l’occasione per un confronto e rielaborazione dell’esperienza acquisita dove ogni attore viene utilizzato là dove evidenti sono i suoi punti di forza ma nel contempo spinto ad approfondire o potenziare metodiche e pratiche espressive in evoluzione. Lo spazio scenico viene caratterizzato da proiezioni ed altri interventi tecnici per alterarne la percezione, approfondendo e rivisitando soluzioni espressive e per sottolineare e attivare emozioni. L’esperienza musico-sonora è un altro elemento espressivo fondante nei lavori che la compagnia affronta infatti molti dei componenti del gruppo hanno una formazione musicale. Altro elemento caratterizzante dell'attività espressiva perseguita è la competenza nella gestione del corpo da parte di tutti i membri della Compagnia.
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