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FAMOSO - Per un Pugno di Like - v 2.0

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Regia: Lelio Naccari
Drammaturgia: Lelio Naccari
Attori: Tamara Cutugno, Dario Naccari, Lelio Naccari
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Danza, Teatro-danza, Performance, Installazione

Tags: Famoso, Futuro, Social, Digitale, Distanza

FAMOSO 2.0 è uno spettacolo performativo sperimentale che integra teatro, musica dal vivo, danza contemporanea e tecnologia visuale, e ruota attorno ai temi dell’apparenza, dell'identità e della necessità di essere visti e apprezzati. L’essere umano è per sua natura una creatura sociale ma arriva fino al paradosso di un mondo che sembra fatto soprattutto d’immagini e comunicazione, più che di contenuti e sincerità; Una dimensione in cui in cui i parametri di vero e falso possono venire stravolti e dipendere solo da quanto efficacemente riesci a comunicare un'idea o visione, con migliori mezzi e capacità di suggestione. In questa deriva mediatica e social - in cui ognuno cerca di essere protagonista e di offrire solo la migliore immagine di se stesso, tacendo lati oscuri e complessità - sentiamo il disagio della necessità latente di qualcosa di autentico e genuino, pur non essendo sempre disposti a pagare il prezzo dell'umanità, della normalità e dell'invisibilità.

È ancora possibile incontrarsi e conoscersi al di là di maschere e proiezioni? Lo è mai stato? Questo l’interrogativo che la ricerca dello spettacolo si pone, e su cui produce spunti, visioni, allucinazioni assurde, inerpicandosi fra vari paradossi, fra cui quello del linguaggio, strumento principe di descrizione di un reale che sfugge nella sua essenza alle definizioni. Un viaggio mirabolante di punti di vista e svista, un intreccio di storie, quadri e generi che si susseguono in un moderno mix che però ricorda anche un po’, a tratti il varietà vecchia maniera, con innesti dissacranti.

Usare la tecnologia digitale anziché scenografie materiali produce impatto visivo ma è anche una modo agile di intendere la scena, una filosofia minimale, attraverso la quale sono i corpi degli attori a contare, e i mondi da vivere sono sempre più piccoli e trasportabili. Permette anche di trattare il paradosso della modernità in maniera immersiva, per indagare sia le potenzialità che i limiti e le contraddizioni degli attuali modi di agire e presentarsi al prossimo.

Altri crediti: Scenografie digitali e Luci/Audio: Vincio Siracusano

Produzione: Autoprodotto

File scaricabili:
RASSEGNA.STAMPA...FAMOSO.2.0.zip

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Lelio Naccari è autore, regista, attore e didatta.

Nel 2005 si laurea in Scienze della Comunicazione a indirizzo Spettacolo e New Media, scoprendo parallelamente la passione per il mezzo scenico. Nel 2008 si specializza in Comunicazione e Pubblicità, rivolgendo particolare interesse alla concezione creativa della comunicazione e alla scrittura. Collabora come copywriter con alcune agenzie pubblicitarie italiane, fra cui Gorla&Adpress e MarcoLiviCopy&Co e poi, realizzando autonomamente uno spot a sfondo sociale, per il progetto “Insieme con dignità”, sul tema del racket e dell’usura, vince il premio “Giovani Talenti” di Confindustria, che prevede una somma in denaro e la distribuzione dello stesso spot.

Dal 2009 al 2011 si forma come artista scenico e interprete presso l’Academie Internationale Des Arts du Spectacle, diretta da Carlo Boso a Parigi, diplomandosi a termine percorso. In questo periodo, è attore in diverse produzioni teatrali, fra cui “La Nuit Des Rois” (Compagnia Les Passeurs), “Un chapeau de Paille d’Italie” e “La dispute/L’ile des Esclaves” (Les Attrape-Reves), Le songe d’un nuit d’eté” (Fracas d’Art) e lo stimato “Procés” d’apres Kafka (ispirato al testo di Franz Kafka) diretto da Anna Cottis che ottiene il Premio della Critica e del Pubblico al Festival “De court à Jardin” di Angers.

Al cinema è presente nel ruolo di Fernando nel film “Artémis, Coeur d’Artichaut” (2012) diretto da Hubert Viel e prodotto da Les Artisans du Film, che ottiene vari riconoscimenti fra cui, nel 2013, il "Grand prix France Brive" ("Prix du jury des spectateurs et Prix Ciné+") e la distribuzione internazionale. È assistente alla regia per il regista, attore e pedagogo Mario Gonzalez presso il Conservatorio Nazionale di Arte Drammatica di Parigi, durante la messa in scena dello spettacolo “Il Sogno di una Notte di Mezza Estate”, con gli allievi del terzo anno nel corso di recitazione in maschera.

Nel 2009 lavora in stage all’accademia Nico Pepe di Udine, studiando training dell’attore e commedia con Claudio de Maglio, e partecipando alla creazione dello spettacolo la “La Città del Sole” dall’opera di Tommaso Campanella, che sarà poi presentato al Festival Avignon Off. L’anno successivo, frequenta in stage anche la Scuola Paolo Grassi, dove prende parte a uno studio di Filippo Timi sul suo testo “Favola”, che successivamente diverrà opera teatrale, libro e infine film, e a un seminario di drammaturgia condotto da Giovanni Covini.
Nel 2011 partecipa allo spettacolo “Gli Innamorati Immaginari”, con la regia di Leonardo Petrillo per Teatri di Roma, basato su antichi canovacci di Commedia dell’Arte, che sarà in scena al Teatro Argentina e in spazi aperti e chiusi della provincia romana.

Nel 2012/13 è docente in stage di recitazione e doppiaggio per La Piccola Accademia della Comunicazione e dello Spettacolo dell’autore televisivo Stefano Jurgens e protagonista nel mediometraggio drammatico “Rimbalzello” (Ricochet), del regista esordiente Nour Gharbi. (Premio della Giuria al Maazzeni Film Festival 2014 e menzione speciale a Genova Calibro9 2016)

Nel 2014 collabora con la compagnia di teatro contemporaneo svizzera Cie LaScam, di Julia Perazzini e Valerio Scamuffa, alla tappa “Mundus” del loro progetto “Hysteria” realizzato all’istituto svizzero di Roma, presentandosi al pubblico sotto le mentite spoglie di psichiatra e conducendo i performer a uno stato di trance ipnotica regressiva. Continua ad approfondire la pratica scenica e attorale attraverso workshop e masterclass con Serena Sinigaglia, Alfonso Santagata di Katzenmacher, Chiara Guidi di Compagnia Raffello Sanzio, Mum & Gipsy e molti altri.
Tra il 2015 e il 2017 prende parte a performance, spettacoli e docufiction: “Massa e Potere” di Claudio Collovà (presso TMO Palermo), “Nel Nome di Questo Nostro Sacro Corpo” di Vucciria Teatro (Festival della Follia, Castello Ursino, CT); è Fortebraccio e Valtemand in “AMLETO di William Shakesperare“ diretto da Ninni Bruschetta, nella stagione del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e in tournée lombarda; Protagonista di puntata in “Amore Criminale” (Rai 3).

Dal 2016 è autore e regista di proprie produzioni indipendenti, di cui è anche interprete. Il suo primo lavoro “Tutto” (monologo/performance) presentato ai Magazzini del Sale di Messina, viene selezionato per le rassegne “Non sono il Solo” (Palermo), “Milano Off Fil Festival”, “Storie di Palco” (Bologna), al Teatro della Maruca di Crotone e in diversi altri spazi off nazionali. Segue l’opera itinerante e interattiva “Summer is Coming” scritta e realizzata per l’evento Apollo Spazio Arte, e il più recente “Famoso (Per un pugno di like)” nelle due versioni: “unplugged” e “2.0”, con il fratello cantautore e musicoterapeuta Dario - in arte Frenk - e le creazioni scenografiche digitali dell’artista Vincio Siracusano.

Nel 2017 vince il premio alla regia del Festival CorTeatro di Milazzo (Me) per la messa in scena del corto teatrale “La Storia di Frank, Tony e Sandy” di cui è autore, mentre al fratello Dario va il premio attore non protagonista. Diventa sempre più fervente l’attività didattica e laboratoriale fino a che, nel 2019, produce e mette in scena “Fuori di Me” con gli allievi del laboratorio “Schiavi della Libertà”, su testi creati dai partecipanti e da lui stesso, in un rito catartico di festa e volontà auto-realizzativa.

Dal 2018 scrive articoli per la rivista a tema culturale “ilbugiardino.org”, parlando principalmente di spettacoli e performance.

Adotta una ricerca costante che miscela linguaggi e forme d'arte, con - talvolta - una predilezione per il surreale, il nonsense e l’assurdo, in quanto strategie utili a svelare i paradossi base del linguaggio e quindi del vivere apparentemente logico, per cercare di avvicinare verità più ampie e profonde di quelle racchiudibili dal razionale.

Affronta questi temi anche in laboratori artistici in cui - attingendo a pratiche di diverso genere e natura - lavora alla creazione di comunione e condivisione come qualità energetiche, non intellettuali, per sgombrare la strada dai preconcetti verso un sentire profondo e universale, che racchiude in sé verità, libertà, sogno, gioco e bellezza.
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