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Bar Moments: “L’Italia ieri come oggi”

Teatro Umano
Regia: Richard Martínez Sánchez
Drammaturgia: Richard Martinez, Davide La Fauci e Caroline Montes
Attori: Richard Martinez, Davide La Fauci e Caroline Montes
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (14-19), Figura, Performance, Altro

Tags: maschere, teatro fisico, fascismo, donne, ricorsi storici

In un bar di provincia, alle porte della seconda guerra mondiale, si incrociano i
suoi “ordinari” frequentatori: Lila, la protagonista, Maddalena, una suora bacchettona e
ipocrita, Truffini, un politico carismatico e imbroglione, Gianni, il marito infedele e
alcolizzato di Lila, Maia, la sua pestifera e giovane figlia e Zelda, una vecchia saggia ma
impertinente. Ciascuno di loro incarna le contraddizioni di una società profondamente
maschilista e moralista come quella degli anni '40 in cui, tuttavia, si può già intravedere il seme
dell’emancipazione femminile; il bar è teatro degli incontri e scontri dei suoi
frequentatori. All'interno di una narrazione che ha per cornice l'Italia fascista, si racconta di una "ordinaria giornata" di Lila, proprietaria del bar e di alcuni personaggi che ne sfruttano debolezze e fragilità . Incatenata nel suo ruolo di
moglie e madre Lila pare non accorgersi delle reali intenzioni che si celano dietro ai
suoi vessatori. La giornata nel bar rappresenta metaforicamente l’evoluzione spirituale
ed emotiva dell’intera vita della protagonista, che da donna dimessa, disillusa, infelice,
spezza il giogo invisibile che la incatena alla sua vita modesta e ripetitiva e capovolge il
suo punto di vista e le sue prospettive. Nel finale della commedia Lila rivede la
versione più giovane e illusa di sè stessa nella figlia, e quella futura, più saggia e
smaliziata, nella anziana Zelda. Giunta al limite della propria capacità di sopportazione,
punisce ognuno dei suoi aguzzini elaborando una piccola vendetta personale e affrancandosi
dalle regole della morale comune. Nel suo complesso la commedia vuole spingere lo
spettatore a individuare e riconoscere i corsi e ricorsi storici del nostro paese e della nostra cultura occidentale, rammentando quanto sia labile il confine tra passato e presente e quanto sia pericoloso e tristemente attuale il fenomeno della ricorsività e della ripetizione degli errori del passato.

Il potere della maschera fa si che l’empatia che si genera tra l’attore e lo
spettatore sia immediata e inevitabile, e anche l’ambientazione non fa da semplice cornice, ma è
ingrediente essenziale. Il bar non è infatti una scelta casuale ma frutto di una
riflessione accurata che ha lo scopo di creare un richiamo inconscio alla cultura
italiana e al "momento del caffè", concedendo il tempo e lo spazio allo spettatore per instaurare una forte
connessione empatica con i personaggi e l'ambientazione familiare e
accogliente. Le scene sono brevi e incalzanti, e la loro incisività e il ritmo sono l’ingrediente fondamentale di uno spettacolo
leggero, rilassante, ma che invita ad emozionarsi e riflettere sul ruolo della donna nella storia, sul contesto storico dell'Italia fascista, sull'eterno scontro tra politica e morale religiosa, sul nazionalismo nella sua connotazione più banale. Gli oggetti e arredi di scena sono essenziali ma curati per concentrare l'attenzione sui personaggi e le maschere.

Altri crediti: Omar Pelosi, (luci e musica)

Produzione: Teatro Umano e Laboratori Permanenti

File scaricabili:
BarMoments.TeatroUmano.SchedaTecnica.pdf
barmoments.locandina.jpg
barmoments.promoterre.pdf

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La Compagnia Teatro Umano nasce nel 2017 all’interno dell’omonima associazione culturale TU. I suoi soci fondatori sono Richard Martinez, partoricano giunto in Italia nel 2015 per completare un dottorato in Fine Arts per conto della Mississippi University for Women e Davide La Fauci, imprenditore umbro nel settore della pubblicità e dei social media. L’ideale che accomuna i suoi fondatori era ed è quello di divulgare la cultura teatrale e provare a offrirne una visione “rinnovata” rendendola accessibile, comprensibile, non più esiliata al ruolo di “intrattenimento elitario”, e soprattutto non più incatenata alla lingua e alla sua comprensione. Il concetto di teatro umano è più facilmente sintetizzabile come il risultato pratico del lavoro di tesi dottorale di Martinez. L'esperienza vissuta in Italia matura infatti in lui la consapevolezza del potere e dell'efficacia del movimento e della gestualità nella comunicazione, tratti particolarmente salienti e caratteristici nella cultura italiana. Da qui sviluppa l'idea di codificarli e universalizzarli al fine di selezionare unicamente quelli di significato diffuso e universalmente comprensibile. La comunicazione dell'attore viene interamente affidata al mezzo non verbale attraverso l'ausilio di un codice di movimenti sul palcoscenico, l'uso della tensione del corpo e l'utilizzo del respiro. In particolare la compagnia decide di specializzarsi nella creazione di spettacoli in maschera moderna. La maschera infatti, annullando i tratti somatici dell'attore, permette allo stesso di concentrare energia e tensione solo sul corpo e al pubblico di non essere condizionato dalle caratteristiche personali di coloro che occupano il palcoscenico (sesso, età, etnia degli attori). Ciò é stato pensato appositamente per valorizzare le capacità attoriali interpretative e per limitare, nei limiti del possibile, ogni connotazione o giudizio personale dello spettatore. Le maschere vengono realizzate con particolari tecniche di intaglio atte a favorire la "pareidolia dell'emozione". Esse infatti, catturando il momento prima dell'emozione e non l'emozione stessa, non mostrano staticamente l'umore del personaggio, ma inducono lo spettatore a caratterizzarlo proiettandovi le proprie aspettative in un meccanismo psicologico che dà la sensazione di vederle muoversi. A tale scopo gli spettacoli vengono appositamente scritti al fine di proporre molteplici interpretazioni, che variano a seconda della maturità emotiva, dell'età o della sensibilità dello spettatore. Pur cercando di rimanere nei binari definiti dal genere commedia, l'uso dell'ironia viene sfruttato per proporre temi culturalmente impegnativi con l'ausilio di ambientazioni storiche approfondite e cura nei dettagli nella scelta dei costumi di scena al fine di proporre sempre una riflessione d'attualità a carattere sociale. In definitiva i canovacci, le maschere, i costumi, l'ambientazione, vengono sempre preceduti da un'accurata fase di documentazione al fine di proporre in chiave "ironica" e "leggera" temi decisamente più impegnativi attraverso tecniche che possano renderli comprensibili indipendentemente dall'età, dall'estrazione sociale e dalle origini culturali dello spettatore.
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