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Harrogate

Compagnia Quaglia/Patti
Regia: Stefano Patti
Drammaturgia: Al Smith
Attori: Marco Quaglia; Alice Spisa
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: thriller, famiglia, perversioni, ossessione, drammaturgia inglese

SINOSSI
Un uomo, un padre, un marito, nel corso di un pomeriggio si troverà a confrontarsi con tre donne, tre rappresentazioni carnali della parte più intima e oscura di sé stesso e ad affrontare le sue ossessioni pur di difendere la propria famiglia. Harrogate è un testo che affronta il delicato tema di come ci nascondiamo dietro ad una maschera, di come recitiamo sempre una versione diversa di noi stessi a seconda di chi abbiamo davanti e di come proiettiamo sugli altri variazioni di persone che vorremo vedere pur di accettare chi abbiamo di fronte. È un trittico sull’ossessione, la repressione e la lussuria. Ha debuttato l’11 settembre 2015 all’interno dell’ HighTide Theatre Festival.
Il suo debutto italiano è avvenuto all’interno della XVII edizione della Rassegna Trend (diretta da Rodolfo di Giammarco) presso il Teatro Belli di Roma.

NOTE DI REGIA
C’è un’eleganza dei drammaturghi inglesi nell’affrontare il tabù, un’eleganza disturbante e allo stesso momento affascinante. La spettacolarità del teatro viene affidata all’autore che in “Harrogate” decide di far partire il dramma dai demoni che custodiamo dentro ed è da essi che parte la magia della storia, una magia che non è per niente rassicurante e che ci obbliga a confrontarci con la parte più oscura di noi stessi.
Ciò che mi ha catturato sin dalle prime battute del testo di Al Smith è la necessità di porsi, assieme al pubblico, delle domande sull’essere umano all’interno di una società ormai colma di regole su come vivere. Cosa succede quando ciò che sentiamo dentro di noi non è compatibile con la struttura imposta dalla società? Come facciamo a sopravvivere?

Altri crediti: traduzione Alice Spisa
luci Paride Donatelli
musiche originali Virginia Quaranta
scene Daniela Patti
foto di scena Manuela Giusto
aiuto regia Cristiano Demurtas
produzione 369gradi

un ringraziamento speciale a Ferruccio Ferrante e Andrea Monti del Nuovo Teatro SAN PAOLO, a Camilla Mandarino e Mattia Sonnino

Produzione: 369gradi

File scaricabili:
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locandina.HARROGATE_new.png

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Marco Quaglia e Stefano Patti iniziano a collaborare nel 2014 con lo spettacolo Echoes di Lorenzo De Liberato che debutta a Roma per poi continuare il suo percorso in numerosi teatri, in Italia e all'estero (Edimburgo, Londra, New York, Limerick). Li unisce una passione per la drammaturgia anglosassone che li porta a debuttare col lo spettacolo Harrogate di Al Smith presso la Rassegna Trend diretta da Rodolfo di Giammarco. Nel 2018 iniziano un progetto di riscrittura sull' Amleto di William Shakespeare assieme a Lorenzo De Liberato, presentando un estratto presso la Biennale College Teatro diretta da Antonio Latella. Nel 2020 allestiscono lo spettacolo A notebook for winter (di A. Pirozzi) per il progetto Italian & American Playwrights Project curato da Valeria Orani, che diventa un film diretto da Daniele Barbiero.

Marco Quaglia, di madre inglese e padre italiano si è formato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e si è specializzato in Shakespeare alla Royal Academy of Dramatic Art (RADA) di Londra e ai Michael Howard Studios di New York. Partecipa a diverse produzioni televisive. Per il cinema, tra gli altri, lavora con Cristina Comencini e Anthony Minghella, e in teatro con Marco Maltauro, Alessandro Fabrizi, Lorenzo De Liberato, Tim Stark del National Theatre di Londra. Tra il 2004 e il 2006 lavora prevalentemente a New York. Tornato in Italia, ha iniziato collaborazioni con le Compagnie Knuk e Psicopompo Teatro ed è tornato alla televisione con la serie I Borgia e Medici Masters of Florence girate in inglese.

Stefano Patti, anch'egli bilingue, si forma presso l’ACT Multimedia di Cinecittà per poi specializzarsi come attore presso l’Accademia di Arte Drammatica del Teatro Quirino di Roma, diretta da Alvaro Piccardi. Lavora con Gigi Proietti in Shakespeare Fest e Romeo e Gulietta al Globe Theatre di Roma. Viene scelto da Antonio Latella per il ruolo di Ernest ne L’importanza di essere Earnest di O. Wilde. Dirige lo spettacolo Echoes (spettacolo in lingua italiana e inglese, presentato anche all’estero). Nel 2018 viene selezionato con il progetto “hamlet” come semifinalista per la Biennale College Teatro per registi Under30. Nel 2020 debutterà con l'Hamlet di Antonio Latella presso il Piccolo Teatro di Milano nel ruolo di Orazio.

Alice Spisa debutta in teatro a 18 anni accanto a Maria Paiato. Studia poi a Londra con Giles Foreman e Liana Nyquist, e nel 2012 si diploma presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino. L'anno successivo vince il Premio UBU come Nuova Attrice U30 per “Lo stupro di Lucrezia”, diretto da V. Malosti. Interpreta “L'abito della sposa” e “Qualcosa rimane”, rispettivamente a fianco di P. Strabioli e M. Guerritore. Con la regia di R. Guicciardini, è la protagonista di “L'Ombra di Antigone”. Fra gli spettacoli degli ultimi anni: "L'Esposizione Universale”, “Tribes”, “Cymbeline”, “Chiudi gli occhi”, “Camille Claudel”, ”Furore”, “Io ci sono”, “Heartbreak Hotel”, “Bedbound”, “Ovid Hotel”, “Zio Ivan” e il monologo “Kamyon”, in versione italiana e francese, del teatro belga KVS. Al cinema, è apparsa in “La luna su Torino” e “L'abbandono".
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