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Homing

Compagnia Arearea/Marta Bevilacqua
Regia: Marta Bevilacqua
Drammaturgia:
Attori: Marta Bevilacqua
Trailer: Link
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Danza
Homing chiude la trilogia Choreographic Novel coprodotta, tra il 2018 e il 2020, da HangartFest – Festival di danza contemporanea di Pesaro.
Il tema d’indagine di Homing è la migrazione intesa come attraversamento tra punti nello spazio, spostamento dell’anima. Il linguaggio scelto è la danza contemporanea proposta come arte del corpo fatta di gesti verbali, segnici, sonori. La ricerca si appoggia su domande apparentemente molto semplici.
Come si orientano balene, farfalle, uccelli, pesci? e come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati? E soprattutto, perché migrano?
A queste e altre domande la natura curiosa dell’uomo ha da sempre cercato una risposta. Già nel IV secolo a.C., Aristotele si era accorto dell’assenza delle rondini in inverno e del loro ritorno in primavera. Nonostante la sagacia nel suo Historia animalum, non è mai riuscito a risolvere il mistero. (e a dirla tutta non c’è mai andato minimamente vicino). A quel tempo la convinzione più comune era che gli uccelli volassero fino alla luna, per poi tornare sulla Terra in primavera. Oppure che posandosi tra le fronde degli alberi in autunno, al cadere delle foglie, si spogliassero delle penne e delle piume, trasformandosi in rami. L’origine delle migrazioni si perde nella notte dei tempi. Molti migratori viaggiano da soli o in piccoli gruppi. Controllati dall’alternanza delle stagioni e dalla durata delle ore di luce e grazie agli stimoli ormonali, i migratori sanno quando è il momento di partire. Ma sanno anche come arrivare a destinazione. In zoologia, la capacità di certi animali, per lo più uccelli e pesci, di fare ritorno ai luoghi familiari da luoghi posti anche a notevole distanza, si chiama HOMING. Per trovare la strada di casa i migratori memorizzano alcuni fattori, come l’odore, la posizione nel campo magnetico terrestre, ma anche alcuni elementi visivi che contraddistinguono un posto sicuro.
Tutti abbiamo una casa dentro di noi, intima, ed è per tutti in un posto diverso. Ognuno, come una forza magnetica, è attratto da un luogo suo, ha questo richiamo dentro e non sa neppure che cosa sia esattamente. Può coincidere con il luogo dove si nasce, ma non è detto, non sempre è così. Non per me. Ha a che fare anche con il morire, non solo con il vivere. E a volte ci perdiamo, spiaggiamo anche noi, persi, alla deriva, quando il campo magnetico è assente. In genere, in solitudine. Basta poco, per perderci, ma anche per ritrovarci. Gli uccelli, a differenza nostra, partono quando devono partire e tornano quando è il momento di tornare. Non si pongono domande gli uccelli. Se l’homing fosse solo il guardarsi intorno e il capire (o sapere) dove andare (o tornare) sarebbe tutto a posto. Il fatto è che partire ha anche dei risvolti a volte complicati, come la separazione, il lasciare gli affetti, l’andare verso l’ignoto e cose così. Più facili da affrontare quando si è giovani, più difficili con il passare del tempo. Il volo è faticoso…

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Altri crediti: coreografia e danza: Marta Bevilacqua
musiche originali: Walter Watta Sguazzin
elementi di scena: Ilaria Bomben
disegno luci: Daniela Bestetti
suono: Stefano Bragagnolo
foto: Alessandro Rizzi
video: Stefano Bergomas
produzione: Compagnia Arearea
coProduzione: HangartFest 2020
distribuzione: Theatron 2.0
con il sostegno di: Mibact, Regione FVG

Produzione: Compagnia Arearea

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Coreografa e danzatrice collabora con ricci/forte in qualità di coach di compagnia per La Ramificazione del Pidocchio (2016) e firma i movimenti scenici dell’opera Turandot che apre la stagione dello Sferisterio - Macerata Opera Festival (2017) e de La Mano Felice_Il Castello del Principe Barbablù: dittico per il Teatro Massimo di Palermo (2018) e Nabucco per il Festival Verdi del Teatro Regio di Parma (2019).
E’ co-direttrice artistica della Compagnia Arearea realtà con cui collabora dal 1998. Si forma all’Accademia Isola Danza a Venezia diretta da Carolyn Carlson (2001). Il suo tratto coreografico si contraddistingue per la combinazione di ricerca gestuale e necessità tematiche. Le sue creazioni si nutrono di riferimenti filosofici espressi in chiave contemporanea e autorale. Tra le sue coreografie più premiate Nec Nec (Network Anticorpi Explò - Ravenna), Organon_sull'ingombranza del pensiero (Premio Equilibrio - Roma), Innesti_il corpo tecnico (Danza Estate – Bergamo), Ruedis_ruote di confine (Mittelfest – Cividale del Friuli). Duttilità e fascino per il rischio, fanno sı̀ che venga coinvolta in progetti educativi e sociali che affondano nella realtà di tutti i giorni. E’ docente di danza contemporanea in centri di alta formazione come l’Accademia d’Arte drammatica “Nico Pepe” di Udine, l’Accademia delle Diversità di Bolzano, Lo Studio di Udine. E’ docente tutor della sezione Performance nel Master in Comunicazioni e Linguaggi non Verbali – Università Cà Foscari di Venezia. Lavora con passione nella doppia dimensione del teatro e della danza urbana. Ha danzato come interprete per Adarte, Aldes, Balletto Civile, Ersilia Danza, Naturalis Labor, TPO, CSS Teatro stabile d’innovazione, Versilia Danza. Le sue creazioni di respiro internazionale sono: Dafne_per una mitologia urbana Lieux Publics (Marsiglia 2011), è invitata al progetto Writing site by site (Graz) piattaforma internazionale IN-SITU per la quale ha creato Panta Rei_per una filosofia urbana (2012), co- prodotto dalla Reggia della Venaria Reale (Torino). Il suo progetto Oltre La Luna (2012), è stato prodotto da Dance Channels piattaforma europea di sostegno a nuovi coreografi (Saragoza, Manchester, Genova). Tra le sue ultime produzioni figurano: Schnurrbart_Fritz secondo Lou, Play With Me, Le Quattro Stagioni (selezionato per Nid Platform 2017), Morfeo (Network Anticorpi XL – CollaboraAction Kids 2018. Per il triennio 2018/2020 la sua ricerca è sostenuta dal Festival per la nuova scena contemporanea HangartFest (Pesaro).
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