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Ruderi - la stanchezza notturna del ricordo

Marco Intraia
Regia: Marco Intraia
Drammaturgia: Marco Intraia
Attori: Marco Intraia, Isabella Polisena e Silvia Cristofori
Trailer: Link
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (10-99), Prosa, Figura, Performance

Tags: anziani, ombre, oggetti, prosa, solitudine, alzheimer, memoria, sociale

Ruderi - la stanchezza notturna del ricordo nasce dal desiderio di trattare le tematiche della solitudine, dell’anzianità e della perdita della memoria, attraverso l’utilizzo del teatro d’ombre, d’oggetti e d’attore.
Obiettivo è quindi quello di parlare di solitudine - condizione nella quale spesso vivono le persone più fragili della nostra società - e del delicato tema della demenza, attraverso una drammaturgia scenica che metta in rapporto i linguaggi teatrali scelti e dove recitato, ombre, musica e luci diventino parte integrante di un’organica sinfonia narrativa. All’inizio della nostra ricerca abbiamo iniziato a porci domande fondamentali come quelle sul legame tra l’avanzare della perdita della memoria e la solitudine interiore dell’essere umano.
Cosa accade a una persona e ai suoi ricordi in una condizione di solitudine?
Dove risiede la solitudine? Cosa significa abitare in solitudine? Quand’è che una persona è
veramente da sola? E cosa avviene quando si vive tutto questo in una delle condizioni più fragili della propria vita, l’anzianità? E ancora, cosa, cosa accade a un anziano e alla sua memoria quando, a causa di un lockdown o di un avanzamento della malattia, gli viene impedito di uscire di casa?
Lo spettacolo è un spettacolo di teatro sperimentale con ombre, musiche originali e oggetti e fa parte di un progetto più grande di teatro sociale dal titolo Tracce dove, attraverso un indagine in case di riposo, rsa e incontri con anziani soli, arricchiamo la nostra ricerca drammaturgica e promuoviamo la cultura.
SINOSSI
In un luogo che potrebbe essere una casa, un uomo anziano è solo, in compagnia dei suoi piccoli problemi di memoria. Abitudini consolidate, una routine quotidiana in compagnia delle persone del suo palazzo e soprattutto degli oggetti della sua casa che gli permettono di mantenere un equilibrio, una figlia che lo viene a trovare di tanto in tanto.
Poi, il sopravvento della malattia: i ricordi sbiadiscono sempre più, gli oggetti “sfuggono” al controllo, non si può più uscire e le persone non si possono più vedere, forse a causa di un lockdown. Comincia così un viaggio nel quale l’anziano è accompagnato da presenze interiori e ricordi sempre più sbiaditi, un cammino tra le i ruderi di una memoria destinata all’oblio, un pellegrinaggio di un’anima sola che lotta per non perdere le tracce della sua stessa esistenza.
L’ambiente di partenza – la casa dove l’anziano vive – nel corso dello spettacolo man mano andrà a cambiare - quasi in simbiosi con l’evolvere del personaggio - seguendo lo sfumare progressivo dei suoi ricordi e della consapevolezza di sé, come una tavolozza pittorica in movimento verso un luogo sempre meno familiare; un luogo di luci e ombre dove un’anima sola lotta disperatamente per non perdere le tracce di ciò che è stato e di ciò che è, in definitiva per non lasciarsi portar via dalla sua malattia tutto ciò che lo fa sentire ancora vivo dentro l’universo di solitudine del quale è prigioniero.



Altri crediti: musiche originali Antonio Cavicchioni
dramaturg Luca D'Arrigo
scenografia e trucco Agnese Falcarin
disegni Alberto Valente
video Teo Rinaldi
coproduzione Teatro Popolare Poetico/Fondazione Famiglia Sarzi


Produzione: Fondazione Famiglia Sarzi/Teatro Popolare Poetico

File scaricabili:
RUDERI...Cartella.progetto.pdf

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MARCO INTRAIA
Attore/performer, 33 anni. Diplomato come attore nel 2009 presso il corso di alta formazione professionale per attori S.A.T. (Scuola d'Arte Teatrale) di Moncalieri (To) dove studia molti metodi interpretativi e linguaggi teatrali (tra cui anche commedia dell'arte e teatro di figura), danza contemporanea, teatro-danza, aikido, iaido, scherma scenica e canto. In seguito si forma con diversi maestri dell'arte scenica, tra i quali: Danio Manfredini, Leo Muscato, Doriana Crema, Michele Di Mauro, Chiara Guidi, Antonio Diàz Floriàn, Elena Serra, Danny Lemmo, Tom Walker, Eugenio Allegri, Roberto Latini, Oscar de Summa, Alberto Gozzi e altri. Dal 2009 studia Danza Sensibile con il maestro Claude Coldy e nel 2016 si diploma come Insegnante al termine del Progetto di Formazione Triennale. Attualmente studia danza con Daniele Ninarello.
Lavora a livello professionistico in Italia e all'estero dal 2009 in spettacoli di prosa, commedia dell'arte, teatro-danza, radio-teatro, teatro ombre e teatro di figura.
Dal 2014 lavora a tutti gli spettacoli della compagnia Controluce Teatro Ombre andando in tournée in Italia, Svizzera e Germania.
Nel 2015 ha lavorato ad un "Amleto" andato in scena al Festival Shakespeare in town di Savona e sempre nel 2015 è stato assistente alla regia e attore nello spettacolo "Flotsam blues" diretto dal maestro giapponese Nori Sawa andato in scena al Festival Incanti di Torino.
Nel 2016 ha lavorato al kolossal teatrale in puntate "I tre moschettieri" dove è stato diretto da Beppe Navello, Gigi Proietti e Robert Talarczyk. Da agosto ad ottobre 2016, per il Festival Incanti, ha lavorato come assistente alla regia e attore con la regista, emblema del teatro d'oggetti mondiale, Agnés Limbòs (compagnia Gare Central-Belgio).
E' stato diretto, tra gli altri, da: Oscar De Summa, Massimo Verdastro, Beppe Rosso, Gigi Proietti, Virgilio Sieni, Pietra Selva Nicolicchia, Mauro Piombo, Eugenio Allegri.
Attualmente collabora come attore con Fondazione Teatro Piemonte Europa di Torino, Controluce Teatro Ombre, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, compagnia A.R.T.I., Collettivo Insoliti diretto dalla coreografa Monica Secco e sta lavorando al suo primo spettacolo da solista.
Nel 2009 vince il premio miglio attore al Concorso Raffaella De Vita di Torino e nel 2014 il premio Miglior attore protagonista al Monfilmfest, festival cinematografico indipendente di Casalborgone (To).
Parla inglese, francese e spagnolo.
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