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Tabù
Compagnia Teatrale TabùRegia: Giovanni De Anna
Drammaturgia: Commedia
Attori: Giulia Di Turi, Lorenza Giacometti, Chiara David, Noemi Sferlazza, Lorenza Sacchetto
Trailer: Link
Anno: 2018
Generi: Prosa
Tags: Tabù, Taboo, segreti, amicizia, donne, attrici, ludoteca
Cinque amiche di vecchia data. Una ludoteca per bambini. Un Taboo (il famoso gioco di società) con cui giocare per ammazzare il tempo. Una torta nuova ogni volta, con tanto di candeline, ma non si festeggia mai nessun compleanno.
Lo spettacolo racconta quattro appuntamenti, cadenzati in un arco temporale di circa un anno, tra le nostre cinque protagoniste: Viola, Sofia, Marilù, Alice e Ginevra.
Gli incontri in questa ludoteca mettono in luce cinque persone molto diverse, con cinque storie che a tratti sono intrecciate, ma che sono assolutamente indipendenti l’una dall’altra. C’è Viola (Noemi Sferlazza), dipendente dai social di incontri e incapace di avere relazioni serie; c’è Sofia (Lorenza Sacchetto), succube del fidanzato presto marito, che non parla che dell’organizzazione del suo matrimonio; c’è Marilù (Giulia Di Turi), la ragazza semplice di origini umili, senza peli sulla lingua e a volte dura con le sue amiche; c’è Alice (Lorenza Giacometti), l’amica dolce, fragile, perennemente a dieta e un po’ pettegola, che fa sempre da paciere; e infine Ginevra (Chiara David), tornata da uno dei suoi lunghi viaggi, quella che ha rinunciato a tutto per la scoperta di nuove culture, della natura, degli ampi spazi aperti, delle religioni.
Le relazioni tra queste cinque ragazze sono il fulcro di questa storia, relazioni vere e vite normali, mai toccate da particolari tragedie né da particolari successi. Cosa unisce veramente queste cinque amiche? Cosa le porta a vedersi in una ludoteca per bambini? Per chi è veramente la torta di compleanno? Il gioco Taboo è effettivamente un passatempo o diventa un pretesto per scoprire dei veri tabù?
Altri crediti: Autore Alessandro Bonanni, aiuto regia Claudia Maria Loiacono, musiche di Serena Mente, voce live Giorgia Saccocci, chitarra live Marco Proietti, fonica e luci Pietro Frascaro, grafica Giulia Passaretti, scenografie Emiliano Esposto
Produzione: Associazione teatrale culturale Compagnia Teatrale Tabù
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Lo spettacolo Tabù è nato in un pomeriggio di primavera, a un tavolo di una cucina, tra una chiacchiera e l’altra. “Vorrei raccontare una storia di donne normali, in cui chiunque si possa rispecchiare…”. Dopo le mille idee, ci siamo chieste “Ok, ma come lo chiamiamo?” …e i nostri sguardi sono caduti per caso sul gioco di società Taboo.
Di lì, una cena, un caffè, una riunione dopo l’altra, ci siamo incontrate: Giulia, Lorenza, Chiara e Noemi. Avevamo lavorato e studiato insieme, ma mai tutte e quattro per lo stesso progetto. Quando ci siamo conosciute tutte, è scattata un’immediata sinergia, ed è in questo clima che è nata la prima stesura del nostro Tabù.
Nel giro di un anno, da luglio 2018, data in cui il nostro autore ci ha consegnato il copione completo, abbiamo creato una squadra di giovani menti creative, unite soprattutto dalla passione.
Ringraziamo di cuore Lorenza Sacchetto, Giovanni De Anna, Alessandro Bonanni, Claudia Maria Loiacono e Serena Allegrucci, che ci hanno aiutato a rendere magica e reale la nostra “creatura”.
Abbiamo fatto una replica fuori Roma, per testare il nostro spettacolo; abbiamo poi riempito 4 repliche a Roma, e siamo state costrette ad aggiungerne una quinta straordinaria. Abbiamo lavorato da sole, senza un ufficio stampa, collezionando splendide recensioni; abbiamo partecipato a numerosi bandi di concorso; abbiamo trovato sponsor che ci sostenessero e onlus da sostenere, trovato un distributore, venduto lo spettacolo fuori Roma; abbiamo aumentato i nostri follower esponenzialmente sulle principali piattaforme social, aperto un sito web, collezionato video per il nostro canale YouTube, organizzato serate di letture a tema, ed ovviamente abbiamo costituito la nostra associazione culturale.
Dopo tanto pensare, abbiamo scelto di chiamarci Compagnia Teatrale Tabù, perché Tabù ci ha portato davvero fortuna.
La ciliegina sulla torta è stata la telefonata dal Teatro De’ Servi di Roma: “Ci interessa il vostro spettacolo per il nostro cartellone”! Indescrivibile l’emozione che ci ha legate.
Quindi via, per altri orizzonti, sempre più lungimiranti, ma senza mai dimenticare quel pomeriggio e quella scatola che, si può dire, ci ha cambiato la vita.
Di lì, una cena, un caffè, una riunione dopo l’altra, ci siamo incontrate: Giulia, Lorenza, Chiara e Noemi. Avevamo lavorato e studiato insieme, ma mai tutte e quattro per lo stesso progetto. Quando ci siamo conosciute tutte, è scattata un’immediata sinergia, ed è in questo clima che è nata la prima stesura del nostro Tabù.
Nel giro di un anno, da luglio 2018, data in cui il nostro autore ci ha consegnato il copione completo, abbiamo creato una squadra di giovani menti creative, unite soprattutto dalla passione.
Ringraziamo di cuore Lorenza Sacchetto, Giovanni De Anna, Alessandro Bonanni, Claudia Maria Loiacono e Serena Allegrucci, che ci hanno aiutato a rendere magica e reale la nostra “creatura”.
Abbiamo fatto una replica fuori Roma, per testare il nostro spettacolo; abbiamo poi riempito 4 repliche a Roma, e siamo state costrette ad aggiungerne una quinta straordinaria. Abbiamo lavorato da sole, senza un ufficio stampa, collezionando splendide recensioni; abbiamo partecipato a numerosi bandi di concorso; abbiamo trovato sponsor che ci sostenessero e onlus da sostenere, trovato un distributore, venduto lo spettacolo fuori Roma; abbiamo aumentato i nostri follower esponenzialmente sulle principali piattaforme social, aperto un sito web, collezionato video per il nostro canale YouTube, organizzato serate di letture a tema, ed ovviamente abbiamo costituito la nostra associazione culturale.
Dopo tanto pensare, abbiamo scelto di chiamarci Compagnia Teatrale Tabù, perché Tabù ci ha portato davvero fortuna.
La ciliegina sulla torta è stata la telefonata dal Teatro De’ Servi di Roma: “Ci interessa il vostro spettacolo per il nostro cartellone”! Indescrivibile l’emozione che ci ha legate.
Quindi via, per altri orizzonti, sempre più lungimiranti, ma senza mai dimenticare quel pomeriggio e quella scatola che, si può dire, ci ha cambiato la vita.