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Piero.

CampoverdeOttolini
Regia: Elisa Campoverde e Marco Ottolini
Drammaturgia: Elisa Campoverde e Marco Ottolini
Attori: con Elisa Campoverde e Marco Ottolini
Trailer: Link
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: commercio, mafia, 'ndrangheta, anni 90, Milano

Ispirato alla storia della vittima di mafia Pietro Sanua, Piero. traccia uno spaccato dell’Italia ‘ndranghetista, dal boom degli anni 60 alla collusione mafiosa degli anni 90, tra interessi economici e scandali politici.
Pietro Sanua, detto Piero, muore all’alba del 4 Febbraio 1995 con un colpo di lupara, a pochi passi dal mercato di Corsico, di cui era fiduciario.
Dal 2010 il suo nome è inserito nell’elenco delle vittime innocenti delle mafie.

La storia di Piero si svolge all’interno del rapporto tra commercio e criminalità, dove i mercati sono affiliazione, traffico di stupefacenti e riciclaggio di soldi illeciti.
Un contesto di potere in cui riportare l’ordine equivale a rischiare la vita.
La Milano che incontra Piero nel ‘60, al suo arrivo dalla Basilicata, è in pieno fermento, ma le sue nuove periferie stracolme di immigrati meridionali ospitano una forza produttiva di cui la città non si prende cura.

In quegli stessi anni Piero inizia a vendere fiori agli angoli di Milano. E fa suo il carattere meneghino: Piero lavora, tanto.
In pochi anni apre il suo primo banco al mercato, ne diventa proprietario, incontra l’amore di Francesca, apre il primo centro antiracket SOS Impresa, si candida alle elezioni amministrative e diventa padre, punto di riferimento e, come sindacalista, garante del lavoro ambulante cittadino.
Un successo lavorativo che lo porta a muovere acque, conoscere persone e farsi nemici. Come chi ha deciso di mettere un punto alla sua storia.

Lo spettacolo ripercorre trentaquattro anni della storia di Pietro Sanua, di Milano e dell’evoluzione ‘ndranghetista al nord.
Un periodo di grandi mutamenti che creano una ragnatela di relazioni.
Un elemento che si riverbera nella drammaturgia sonora, fatta di un continuo intreccio di ambienti riconoscibili ma non integrati, che si mescolano e si nascondono l’uno nell’altro.
Nascosta è anche una presenza che si insinua sulla scena senza svelare i suoi obiettivi. Un essere mascherato dietro il quale potrebbero nascondersi in molti; uomini cerniera? ‘ndranghetisti? Politici collusi? Di sicuro coloro che hanno avuto un grande ruolo in questa storia ma di cui non si conoscono ancora i nomi.
E in fondo a tutto questo, la città. Una silhouette di figure, di parole, di dati snocciolati da una macchina da scrivere che racconta il terziario, la trasformazione economica di un’intera nazione, gli scandali politici della cronaca nazionale. Una figura ispirata alle signorine Kores, alle impiegate, alle segretarie che dalle loro Olivetti hanno raccontato la crescita economica.

La storia di Piero. nasce dall’incontro con il figlio Lorenzo.
Il percorso di produzione si è arricchito con interviste ai familiari e studi prolifici.
Di forte stimolo è stato anche il sostegno ricevuto dalla sede nazionale di LIBERA, Associazione, Nomi e Numeri contro le mafie grazie alla quale è prevista la possibilità di organizzare incontri pre o post spettacolo sul tema.
Lo spettacolo ha debuttato il 31/01/20


Altri crediti: Disegno luci - Simone Moretti, Marco Ottolini e Mattia Sartoni
Scene - Roberto Ranghieri
Ambiente Sonoro - Roberto Ranghieri e Folco Orselli
Maschere - Francesca Lombardi
con il sostegno di LIBERA. Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie.

Produzione: compagnia CampoverdeOttolini

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La compagnia CampoverdeOttolini nasce a Milano dall’ incontro tra Marco Ottolini ed Elisa Campoverde; co-autori, attori e registi dei loro spettacoli.
La loro co-autorialità porta alla luce produzioni d’impianto e composizione di volta in volta differenti, vedendo come minimo comune denominatore il processo creativo.
La compagnia produce dal 2013 spettacoli di nuova drammaturgia creati attraverso percorsi che integrano scrittura scenica e nuovi linguaggi, con una forte attenzione alla valorizzazione del rapporto fra scena e platea.
I temi ispiranti della loro produzione artistica nascono da una riflessione sul concetto di responsabilità, individuale e collettiva.
Spesso trattati con forme legate al gioco, sia come meccanismo di interazione con il pubblico, sia come strumento narrativo.

Nel 2013 la compagnia debutta con DAMMI LA TUA FINE uno studio su precarietà, vino e poesia ispirato alle opere di Charles Bukowski, terreno di prova con il quale inizia il suo personale studio sulla relazione con lo spettatore.
Nel 2014 inizia lo studio per la produzione di DI A DA, selezione Premio Lidia Petroni ’15, del Concorso di Drammaturgia Contemporanea Tagad’Off 15 e del progetto Ritorno al Futuro che debutta a Teatro i – Milano nell’ottobre del 2016.
Dal 2014 la compagnia segue la direzione artistica del CineTeatroAgorà di Robecco sul Naviglio (MI).
Nel 2015 produce, partendo dalla travagliata storia della Resistenza, La Resistenza di Ida ed Ermando, format crossmediale site specific di riviviscenza storica sulla resistenza del secondo dopoguerra.
Nel 2016 nasce il progetto INDAGINE SU UN BURATTINO AL DI SOPRA DI OGNI GEPPETTO - del perché continuiamo a credere alle favole -, in cui la compagnia indaga, anche con l’aiuto di incontri e laboratori rivolti al pubblico, il rapporto tra reale e irreale.
Nel 2019 produce Piero. spettacolo sulla storia della vittima di mafia Pietro Sanua che dà alla compagnia l’occasione per svolgere un intenso studio sulla presenza criminale al nord.
Sempre del 2019 è il primo allestimento di Storie al Kilo, gioco urbano teatralizzato.
Le produzioni della compagnia si alternano tra spettacoli di drammaturgia contemporanea e progetti site specific che hanno portato alla fondazione di OPPURE, progetto collaterale della compagnia.
Il team di OPPURE, composto da artisti e game designer, crea su misura storie inaspettate che aiutano gli enti sociali, che si rivolgono a comunità disgregate e poco informate, a realizzare esperienze culturali ibride, per rafforzare il loro impatto sulla comunità stessa.
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