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Paternoster - L'eredità dei figli

Collettivo Est
Regia: Beatrice Mitruccio
Drammaturgia: Beatrice Mitruccio
Attori: Ludovico Cinalli e Paolo Perrone
Trailer: Link
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Performance

Tags: Fratelli, padre, morte, fabbrica, fumo, buio, nostalgia, lotta, ribellione, figli, negazione, ricordi, risate, fomento, nichilismo, mondiali, calcio, scherzo, ilva, taranto

Sinossi

Due fratelli, due uomini, ma due personalità opposte. Il coraggio di chi è fuggito di casa per paura della ruggine e la consapevolezza di chi ha deciso, per sé e per gli altri, di rimanere, di lasciarsi arrugginire. Costretti a rincontrarsi per il funerale del padre, si rinfacciano a vicenda le ferite che si sono procurati, fino a farsi un bagno nella nostalgia dell’infanzia, fino a guardare, per un momento, il loro futuro in un mondo avvelenato, che non ha nulla da offrire.

Tematiche

Due personaggi: un “Legato” e un “Viandante”. Dallo studio di tali figure nasce Paternoster, un confronto tra chi non se ne va e chi non riesce a rimanere. Il conflitto tra queste due personalità, la diversità di bisogni che hanno, è stato il punto di partenza per sviluppare il tema Padri/Figli, che è anche il tema cardine dello spettacolo, da cui scaturiscono una costellazione di argomenti che approfondiscono la storia e la vita dei personaggi. “La Parabola del figliol prodigo", contenuta nel Nuovo Testamento, è una delle ispirazioni principali. Mimmo e Alberto sono fratelli, ma hanno preso delle strade diverse e diverse sono le loro opinioni del mondo: insofferenza, ribellione, sfida, rassegnazione sono solo alcuni dei vettori che li muovono. Non si vedono da anni, ed è la morte del padre che gli fornisce il pretesto per parlarsi di nuovo. È quindi il momento giusto per dare parola, per dare sfogo ad una generazione spaccata dalla paura del vuoto, spaccata dalla paura della morte.

- Tanto di qualche cosa si deve morire.

- Io non voglio morire come è morto papà.

Sono tante le domande che scaturiscono dalla visione di Paternoster, molte volte gli spettatori vengono chiamati in causa: ci si riferisce a loro, vengono interrogati e stimolati a prendere una posizione, a patteggiare per l’uno o per l’altro fratello, a condannarli o a difenderli, rendendosi conto, alla fine, che è di loro stessi che si parla, che la vita descritta è anche la loro, che siamo tutti coinvolti.

- E se ce l’avessimo tutti e due questa cosa?

Il tema ambientale è il secondo caposaldo della drammaturgia: l’inquinamento dell’aria, la fabbrica e i suoi miasmi riguardano personalmente i personaggi. Essi ne sono colpiti inesorabilmente; ragionare sugli effetti serve a poco, anche se ognuno dei due si schiera a favore o contro, ognuno espone le proprie tesi. L’analisi che ne viene fuori è duplice, lo scontro è crudo, e prenderà delle pieghe inaspettate.

- Te la ricordi questa? Se la metteva sempre papà per andare al mare.

I ricordi sono una cornice felice e ironica dell’infanzia dei personaggi. Insieme si riscoprono giochi, abitudini, storie, emozioni dimenticate. Quelle dei mondiali del 2006 fanno parte di queste.



Note di regia

“E scappò via con la paura di arrugginire,

il giornale di ieri lo dà morto arrugginito…”

La Canzone del Padre – Fabrizio De André

De André scrive questi versi raccontando un figlio che fugge dalla sua famiglia per paura di trasformarsi in una vecchia macchina arrugginita, in pieno stile kafkiano. È questa voglia di evasione e di libertà che ci porta ad andar via dalla nostra terra, a sbagliare forse, ad essere egoisti a volte.

Alcuni hanno oggi un’esistenza tranquilla, conforme alle regole, integrata nel sistema e seguono le orme del proprio genitore; altri li ho persi di vista. Esigenze diverse. Ma che cosa significa oggi andarsene? Penso ad uno studente in una città diversa dalla sua, penso alle migliaia del Sud che andarono al Nord e che ancora lo fanno, penso ai viaggi di piacere che molti non possono permettersi più, alle crociere sul Mediterraneo, che di viaggi ne ha visti molti e diversi. Paternoster è un viaggio, è una metafora vera e ironica di questo nostro mondo che si sfascia, che stiamo sfasciando, e così come cade a pezzi lui, cadiamo a pezzi noi. Forse ci siamo abituati ad una crisi di cui si parla troppo, ma che sembra lontana, come se non ci riguardasse. Come un grigio che si fa sempre più fitto nel cielo, un fumo che ci annebbia la vista.

A chi piace vivere nel fumo?

Quello che ho fatto è semplicemente aver riconosciuto il mio, il nostro appuntamento con questo tempo, con le generazioni, con la morte.

Dentro di noi, il desiderio di colmare una solitudine, di parlare al nostro passato, di immaginare un futuro.

Altri crediti: Musiche originali Matteo Tarragoni, Giovanni Zappacosta Luci Martin Emanuel Palma

Produzione: Collettivo Est

File scaricabili:
Colletivo.Est...Presentazione.di.Paternoster.docx

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Collettivo Est è una compagnia di Teatro under 30, formatasi nel 2019 a Roma. I componenti della compagnia sono attori diplomati all’Accademia d’Arte Drammatica Cassiopea: hanno perciò in comune un percorso di formazione di tre anni che contribuisce alla decisione di continuare a fare ricerca insieme. Sono fondatori della compagnia Beatrice Mitruccio, Paolo Perrone e Ludovico Cinalli. Nel loro bagaglio di studi sono presenti non solo le materie strettamente connesse al teatro “di parola”, ma la loro formazione comprende anche la danza classica e contemporanea, elementidi giocoleria e acrobatica, la ritmica, il canto: è per questo che le loro produzioni risultano eterogenee e variegate.Collettivo Est debutta nel Gennaio del 2020, in cartellone, al Teatro Studio Uno di Roma con lo spettacolo Paternoster – L’eredità dei figli che viene scelto anche dal festival Dominio Pubblico per l’edizione 2020, svoltasi nell’arena del Teatro India di Roma. Inoltre partecipa con lo stesso spettacolo al festival Inventaria – la festa del teatro off a Roma e al festival Vuoti d’Aria di San Benedetto del Tronto al Cineteatro San Filippo Neri. Nel 2021 è finalista al Direction Under30 del Teatro Sociale di Gualtieri con Paternoster e vince la Residenza Germogli del Teatro Trastevere di Roma, dove prepara il secondo lavoro: Disperato Eretico Show. Questa stessa opera debutta alTeatro Vittoria di Roma nell’ambito della rassegna Premio Attilio Corsini 2022, è finalista a Dominio Pubblico 2022 e vince il premio di categoria Teatro del festival Vuoti d’Aria 2022. Volano Alberi Spogli Come Radici, il terzo lavoro, va in scena al Fortezza Est di Roma a Gennaio 2024.Attualmente la ricerca della compagnia si focalizza sui temi sociali del contemporaneo e cerca di sperimentare tutti i linguaggi teatrali possibili e le contaminazioni con altre arti. Inoltre ha in produzione un nuovo progetto: Purgatori (menzione speciale bando Portraits on Stage 2022 e vincitore dell’edizione 2023 della residenza ResiDanze, Teatri di Vita, Bologna).
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