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Out of love

Habitas
Regia: Niccolò Matcovich
Drammaturgia: Elinor Cook
Attori: Livia Antonelli, Dacia D'Acunto, Livio Remuzzi
Anno: 2019


Generi: Prosa
Il tempo non è una linea ordinata, una freccia dal cui apice voltarsi a guardare indietro; è una dimensione, una forma in cui ci si può guardare dentro, uno spazio che può essere attraversato.
Un tempo in cui si scava per cercare di tirare fuori i ricordi che trattiene in sé, o per sotterrarli per sempre.

Out of love, Per amore ma anche Senza amore.
L’ambiguità è la materia delle amicizie e Out of love è prima di tutto la storia di un’amicizia: un arco di trent’anni e un sottosuolo che conserva i frammenti di una vita da ricomporre. Grace e Lorna giocano, tormentano i maschi e si tormentano, ridono sfacciatamente, soffrono amori e perdite, immaginano il futuro, sbagliano, crescono, cavalcando il deserto sociale che avanza. Ciascuna scopre un corpo che cambia, ognuna testimone del corpo dell’altra. Si legano agli uomini per non sentirsi sole e perdono la testa per quelli sbagliati; sono distaccate e invadenti, presenti e fuori luogo, manipolatrici e capaci di slanci di amore quasi materno.

Tenerezza, complicità, violenza sottile, manipolazione sono i frammenti della materia ambigua di cui sono fatte le amicizie.

Altri crediti: traduzione Maurizio Pepe
dramaturg Rocco Placidi
scene e costumi Damiano Olivieri
musiche originali Adriano Matcovich e Benjamin Ventura
disegno luci Claudio Amadei
grafica Studio Boogie
ringraziamo per la collaborazione Matemù, Artisti 7607 e Spazio Sociale Ex 51

Produzione: Habitas

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Habitas nasce al tramonto del 2015 da un’idea di Niccolò Matcovich, autore e regista, e Livia Antonelli, attrice.

L’origine del nome deriva dal desiderio di mettere al centro del lavoro artistico l’abitare gli spazi, concreti e metaforici, del teatro. La scelta della seconda persona vuole invece porre l’accento sul “tu” come soggetto protagonista. “Tu abiti”, quindi, è un invito universale e diretto, che coinvolge tutti i partecipanti del mestiere teatrale: artisti, tecnici e, non ultimi, spettatori.

Habitas è una realtà in movimento, che parte dall’idea di condivisione totale del processo artistico, aprendo le porte a chi volesse partecipare non solo degli esiti produttivi della Compagnia ma anche della progettazione e gli sviluppi del lavoro in sala. Non casuale è infatti la sede scelta come piattaforma di lavoro, l’Ex 51 di Valle Aurelia (Roma), piccolo porto che, nel rispetto di chi lo abita, è viavai di persone, incontri, confronti.

Il lavoro della Compagnia si concentra principalmente sulla drammaturgia contemporanea, soprattutto inedita, e su progetti collaterali che nascano dal confronto diretto con realtà periferiche o marginali.

L’obiettivo è fondere un teatro di stampo tradizionale con i linguaggi del contemporaneo, in una sintesi che abbia come cardine la comprensibilità e l’universalità di ciò che raccontiamo. Un teatro, quindi, pop-olare. Da qui il logo, la cui figura centrale, archetipica, è il cerchio, reso doppio per rafforzare l’idea di pluralità e complementarietà, nonché dinamico e aperto, ad abbracciare, senza fagocitare, la scritta habitas, il cui puntino rosso sulla i sottolinea la nostra voglia giocosa, discreta e determinata di fare teatro, come un piccolo naso di clown.
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