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Ancora una e poi spengo! Storia semiseria di un'ossessione seriale

Carla Carucci
Regia: Francesca Lo Bue
Drammaturgia: Carla Carucci
Attori: Carla Carucci
Trailer: Link
Anno: 2019
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (14-99), Prosa

Tags: Comicità - Serie tv - Dipendenza - Monologo - Prosa

Ancora una e poi spengo è uno spettacolo tragicomico che affronta uno dei grandi mali del nuovo millennio: la dipendenza da serie tv.

Lucia Amoruso, sola in scena, convinta di essere a una riunione dei DST Anonimi (Dipendenti da Serie Tv Anonimi) mette a nudo la propria ossessione seriale. La protagonista, raccontando la sua storia, fa comprendere al pubblico il livello di totale immersione che un serial watcher può raggiungere, tale da farle perdere il senso di realtà fondendo la propria identità con quella dei suoi personaggi preferiti in un escalation comica che la porterà alla fine ad analizzare le reali cause della propria dipendenza.

Con il progressivo avanzare delle tecnologie i telefilm, quelli che una volta erano appuntamenti cadenzati e centellinati all'interno delle nostre giornate, per alcuni sono diventati vere e proprie nevrosi. Finito di guardare una puntata, si lascia andare avanti la riproduzione automatica e senza rendersene conto si diventa Serial Watcher. Dipendenza da Serie TV significa iperconnessione in rete e conseguente disconnessione dal mondo e dai propri rapporti sociali. Significa anche catapultarsi in una realtà artificiosa rassicurante che in qualche modo ci fa sentire protetti, ma che è estremamente lontana dalla vita reale. 

Carla Carucci, attrice e autrice dello spettacolo, ama il cinema e le serie televisive a tal punto da esserne diventata lei stessa dipendente. Questo nuovo lavoro nasce da un numero incalcolabile di notti insonni davanti al monitor del suo computer e dall’incapacità di dire “no” alla prossima puntata.

Lo spettacolo è adatto anche a un pubblico di adolescenti.

Altri crediti: Foto Dino Jasarevic

File scaricabili:
Ancora.una.e.poi.spengo.pdf

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Folgorata dall’amore per il teatro giovanissima e spinta da un’inarrestabile curiosità, Carla esplora innumerevoli generi teatrali, dalla prosa al teatro di figura, dal teatro fisico e di maschera al teatro di strada e così via. In questo percorso di formazione continua fa moltissime esperienze, fra queste: frequenta il “Corso di Formazione Superiore per attori” organizzato da Ert, (tra i docenti Renata Molinari, Marco Martinelli, Marco Baliani, Cesare Lievi, Giorgio Barberio Corsetti); approfondisce gli studi di tecnica attoriale con Marco Martinelli e Marco Baliani (partecipando anche a loro spettacoli); lavora alla realizzazione dello spettacolo “La memoria del vino. I giochi di Dioniso” e “Oracoli” (diretto da Enrique Vargas, leader della compagnia Teatro de los sentidos e prodotto da ERT); studia regia col polacco Lech Raczak; apprende l’arte del clown e delle arti di strada con il clown francese Jean Menigault, allievo di Philippe Hottier, e con Pierre Byland; infine si dedica allo studio di costruzione e manipolazione di marionette e burattini.

Ben presto si dedica alla scrittura di spettacoli propri, attingendo alla molteplicità di linguaggi di cui possiede le chiavi. Tra alcuni si citano: “Ragazza seria conoscerebbe uomo solo max 70 enne” (2006), ideato, diretto e interpretato da Carla Carucci (con la supervisione di Ian Algie) e vincitore del premio La Vela d’Oro nell’ambito del Festival Women in Art, una storia tragicomica sulla solitudine e il disperato bisogno di essere amati; lo spettacolo musicale dedicato al genio di Erik Satie, “Staccato ma non troppo asciutto” (2008), ideato e diretto da Carla Carucci e interpretato dalla stessa insieme all’attrice di origine egiziana Carolina Khoury ed alla pianista Anna Barbero; “La Singolare Guerra di Rosetta Scintillio all’Anarchia Domestica… ovvero di come una casalinga scopre di poter fare il circo!” (2011) uno spettacolo ironico sul circo contemporaneo di cui cura progetto, regia e interpretazione; la trilogia “Disumana, quando i pupazzi prendono piede” (2014) di e con Carla Carucci, Martina Soragna, Carolina Khoury e Simona Randazzo, uno spaccato filosofico su vita, morte e miracoli di pupazzi, burattini, marionette e altri loschi figuri; “Canzoni sull’orlo di una crisi… di nervi” (2015) interpretato dalla cantante e fisarmonicista Francesca Palombo, regia di Carla Carucci, uno spettacolo tragicomico musicale in cui tutto è il contrario di tutto.

In tale cammino, Carla ricorre a un immaginario creativo e surreale per farsi interprete della complessa e multiforme interiorità femminile.

In “ognidiviensera” (2016), da lei stessa ideato, diretto e interpretato, attraverso la poesia di Alice Umana, cerca di sviscerare il doloroso processo di superamento di una perdita, trascinando gradualmente lo spettatore nei meandri della mente di una donna “posseduta” dal proprio dolore.

Immedesimatasi nella Penelope omerica che attende il ritorno di Ulisse, la protagonista ne ricostruisce i tormenti, trascinando lo spettatore nel suo universo interiore, onirico e delirante.

Tra i nuovi progetti si profila all’orizzonte la regia dello spettacolo teatrale “Lola mia pupa bella” ispirato al romanzo “Carmen” di Vincenzo Grasso giovanissimo autore pubblicato da Sui Generis nel 2015, il cui adattamento è curato da Carla insieme allo stesso autore; e una collaborazione con l’attrice napoletana Viviana Cangiano.
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