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The boy's blood. I giorni di Dino Campana

Teatro delle Selve
Regia: Franco Acquaviva-Anna Olivero
Drammaturgia: Franco Acquaviva
Attori: Franco Acquaviva, Stefano Acquaviva
Trailer: Link
Anno: 2019


Generi: Prosa

Tags: Dino Campana, Poesia, Follia, Canti Orfici, mito di Orfeo, Sibilla Aleramo, Laura Pariani, Sebastiano Vassalli

THE BOY’S BLOOD. I giorni di Dino Campana
Drammaturgia, testi, scelte musicali e interpretazione: Franco Acquaviva
e con: Stefano Acquaviva
Regia: Anna Olivero, Franco Acquaviva

Campana fu poeta camminante, tutta la sua poesia è profondamente immersa in questo vagare nell’anima del paesaggio italiano tra Toscana, Emilia-Romagna, Liguria e Umbria.

In seguito alle note vicende Campana fu rinchiuso in manicomio, dove uno psichatra di nome Carlo Pariani lo sottopose a un ciclo di interviste per cercare di comprendere il nesso follia-genio.

Ho immaginato il poeta che, pur essendo ancora libero di vagabondare, è già imprigionato nelle sue ossessioni, che si materializzano prendendo la forma delle diverse figure di “persecutori” che sempre lo assediarono: i marradesi, la madre, i letterati fiorentini, la Aleramo, i ragazzini per strada al suo paese, infine proprio lo psichiatra Pariani.

Incalzato da queste figure il poeta fugge e allo stesso tempo trascina con sé gli spettatori in un corto circuito metateatrale tra desiderio di fuga e strategia di racconto o rappresentazione.

RECENSIONE
Michele Pascarella (Gagarin Orbite Culturali)
“Franco Acquaviva, accompagnato dal figlio Stefano in funzione di servo di scena e catalizzatore di dinamiche attorali che trovano un solido trampolino di lancio nell’accorta frequentazione delle parole (Acquaviva è anche poeta, oltre che studioso e critico di teatro), dà corpo e voce alla vicenda biografica e artistica di Dino Campana, mantenendosi in non facile equilibrio tra una mai banale attitudine narrativa, finanche divulgativa (è uno spettacolo che andrebbe mostrato in tutti i Licei), e un programmatico, fascinoso protendersi verso territori non del tutto definibili, oscuri: letteralmente folli.
La pazzia di Campana è suggerita, in parte (rap)presentata (memorabili alcune precisissime partiture di movimento, del volto o dell’intero corpo), a tratti simbolicamente associata a immagini e immaginari psicoanalitici: basti ricordare una nitida sequenza eseguita con uno specchio, a suggerire sdoppiamenti e frammentazioni del sé”.


Altri crediti: Video e foto: Carlo Maria Borionetti
Grafica: Francesca Habe

Produzione: Teatro delle Selve

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Operativo dal 1999, il TEATRO DELLE SELVE si radica nel territorio cusiano (lago d’Orta), tra le province di Novara e Verbania con un’attività che spazia dalla produzione di spettacoli di ricerca, di strada e per l’infanzia – rappresentati in teatri, università, feste di piazza, rassegne teatrali nazionali di ricerca - alla costruzione di un’intensa e continuata relazione pedagogica con le scuole, con i giovani e con gli adulti attraverso l’organizzazione di seminari e laboratori.
Gli spettacoli del Teatro delle Selve pongono al centro la ricerca sull’attore. Ricerca rivolta sia ad indagare i modi e le tecniche dell’attore nel suo lavoro di scena, sia i modi del suo porsi in relazione ai diversi contesti comunicativi in cui è necessitato ad agire (coi bambini, con spettatori “senza teatro”, con disabili, con adolescenti, con stranieri).
Il Teatro delle Selve si fa promotore di un’idea di cultura teatrale che valorizzi le relazioni tra ambiente (naturale, architettonico), e persone/comunità che lo abitano (la loro memoria - comune o personale). A questo scopo lavora anche all’organizzazione di eventi che diano risalto al valore poetico di questa relazione, utilizzando il teatro nel senso più esteso del termine.
Dall’atto della sua fondazione la Compagna ha prodotto più di 30 spettacoli.
Negli ultimi anni essa ha dato vita a un proprio filone di ricerca sul Teatro in Ambiente Naturale, che si è concretizzato in una decina circa di produzioni en plein air, nell’organizzazione di TRE edizioni del convegno nazionale AGIRE IL PAESAGGIO, in collaborazione con l’Università di Parma/ Dipartimento dei Beni Culturali e dello Spettacolo, e nella pubblicazione di un volume dal titolo TEATRO E NATURA. NATURALMENTE ARTE, Marco Valerio Editore 2011.
Organizza la rassegna estiva Teatri Andanti, giunta nel 2014 alla sua quattordicesima edizione. Nel 2006 viene riconosciuta dalla Regione Piemonte come compagnia professionale e RESIDENZA MULTIDISCIPLINARE con la denominazione Sul Lago d’Orta – l’ecologia sottile del teatro. Il progetto Residenza, sostenuto e finanziato dall’ente regionale, ha tra le sue finalità principali la promozione dell’arte teatrale nel territorio cusiano.
Nel 2007 nasce SPAZIOTEATRO SELVE, nell'edificio abbandonato delle ex scuole elementari di Pella; un luogo d’incontro teatrale inedito, gestito in convenzione con il comune, che si propone fulcro e fucina di nuove proposte didattiche e produttive per il territorio.
Nel 2008 le Selve, insieme ad altre 4 Residenze Teatrali piemontesi, vincono un bando nazionale per la produzione indetto dall’ETI /Ente Teatrale Italiano.
Nel febbraio 2013 la Compagnia viene selezionata per il progetto ADOTTA UNA COMPAGNIA promosso dalla Fondazione Piemonte dal Vivo-Circuito Regionale dello Spettacolo, che darà vita alla Bottega Teatrale del Teatro degli Scalpellini nel comune di San Maurizio d’Opaglio (No).
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