Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

La casa bianca

Isola Teatro
Regia: Marta Gilmore
Drammaturgia: Armando Iovino, Marta Gilmore
Attori: Armando Iovino
Anno: 2019


Generi: Prosa

Tags: Monologo corale. Inedito. Drammaturgia contemporanea. Cronaca familiare.

La casa bianca è un monologo autobiografico che ruota attorno ad una vicenda familiare vissuta dal suo protagonista. Quando Iovino aveva 15 anni, mentre raccoglieva le noccio-line nella masseria di famiglia, il più importante boss della camorra dell’epoca fu arrestato in casa di una sua stretta parente, che grazie a questa complicità era passata in breve tempo da contadina indebitata a ricca commerciante di mozzarelle di bufala.
Ne emerge un affresco familiare segnato dal legame con la terra, dove da braccianti si diventa proprietari, e dopo professionisti, avvocati, geometri, ingegneri. Una terra di cui si finisce con il vergognarsi, e che viene poi svenduta, abbandonata, avvelenata. La storia di questa parente corrotta dal potere camorristico, diventa lo spunto per riflettere sulla capacità di seduzione della mafia, sulla quella “zona grigia” di cui scriveva con tanta lucidità Primo Levi ne I sommersi e i salvati, nonché sulle responsabilità individuali e collettive che hanno trasformato la Campania Felix in un’immensa discarica abusiva.
L’attore si muove da solo su un palco vuoto, occupato solo da un tavolo e 4 sedie in formica bianca, da un telefono fisso e da un televisore a tubo catodico. In questo spazio rarefatto, Iovino immagina di prendere parte ad una riunione familiare che rievoca e lentamente dà vita ai fatti raccontati. Le voci di T. Waits, B. Springsteen e J. Baez fanno da contrappunto alla musicalità del dialetto campano che è la lingua prevalente dello spettacolo. Le luci di taglio contribuiscono a questo allestimento essenziale e quasi cinematografico.
ll riferimento alla White House del titolo non è dunque casuale. L’America pervade l’immaginario di questa storia di provincia, dalle fantasie adolescenziali del suo protagonista, alle leggende che circondano la latitanza del boss dei boss, che lo dipingono in compagnia di gangster e pupe tra New York e Miami, e non certo in una botola scavata nel pavimento a 100 metri da casa
La casa bianca è un monologo leggero che rievoca non la storia di una necessaria ribellione, ma quella di una sottomissione e di una colpevole complicità. Il riscatto è nell’atto di rompere il silenzio, è insomma compito ingrato dell’attore solo che la porta avanti. Interrotto frequentemente dai fantasmi dei suoi familiari, da altri personaggi testimoni come lui dei fatti raccontati e da lui stesso interpretati grazie a un delicato gioco di trasformazioni, Iovino trasforma anche noi, il suo pubblico, in altri testimoni del conflitto che si trova ad incarnare - quello tra l’uomo che è diventato e il ragazzo che è stato, affascinato com’era dalla cultura mafiosa che avvolgeva la sua comunità. Attraverso questa non facile condivisione egli tenta di ricreare, durante l’ora dello spettacolo, un’altra comunità, solidale e dolente ma ancora capace di ridere e indignarsi, che è l’unica risposta possibile alla solitudine di un popolo davanti a un potere che lo schiaccia avvelenandone l’anima e il corpo


Altri crediti: Lo spettacolo ha debuttato al Teatro India nella stagione 2019/20 del Teatro di Roma

Produzione: Isola teatro, in collaborazione con La corte Ospitale

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Isola Teatro ha iniziato le sue attività nel 2005, con la messa in scena dello spettacolo L’Isola, del drammaturgo sudafricano Athol Fugard, con la regia e la traduzione di Marta Gilmore. Da allora la compagnia ha prodotto La strada ferrata (finalista Premio Scenario 2007), Brucia, con il sostegno del Bando della Regione Lazio per lo spettacolo dal vivo. Nel 2010 ha debuttato con Senza Lear, riscrittura shakespeariana vincitrice del Premio Lia Lapini 2009, che ha preso parte al progetto REACT! promosso da Santarcangelo dei Teatri. Lo spettacolo è stato all’E45 Fringe Festival di Napoli, ha debuttato a Siena al Festival Voci di Fonte, ed è andato in scena al Teatro Inverso di Brescia e presso l’Angelo Mai di Roma. Nel 2011, in occasione del settecentenario della Maestà di Duccio di Buoninsegna, Isola Teatro ha presentato “M-A-E-S-T-A’“, con la regia di Alex Guerra, presso il complesso museale del Santa Maria della Scala di Siena.

Dal 2015 il collettivo fa parte del progetto Caryl Churchill, Non normale non rassicurante, a cura di Paola Bono, con Bluemotion, Accademia degli Artefatti e La casa d’argilla teatri, curando la mise en espace di Sette bambine ebree di Caryl Churchill. La sua ultima produzione, Friendly Feuer (una polifonia europea) è stata inclusa nel progetto Guerre/Conflitti/Terrorismi, del Teatro di Roma, che lo ha programmato nel 2016 presso il Teatro India. Lo spettacolo è poi andato in scena al Festival Territori di Bellinzona in Svizzera, presso Zona K a Milano, al Teatro Argot Studio di Roma, al Teatro dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e in altri eventi in collaborazione con il gruppo musicale Wu Ming Contingent.

Nella stagione 2016-2017 il collettivo ha promosso Sassolini, tracciato drammaturgico per la città di Roma, progetto itinerante che ha coinvolto diversi spazi, performance spettacoli e laboratori, tra cui: il già citato Friendly Feuer; il monologo La vita davanti e la passeggiata performativa Come cani senza padrone, entrambi di e con Tony Allotta; un percorso di formazione su Bei soldi di Caryl Churchill, grandissimo successo del teatro mondiale tradotto per la prima volta in italiano da Marta Gilmore; e altre iniziative presso la Casa Internazionale delle Donne, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, l’Angelo Mai, il Teatro Argot Studio e altri spazi romani.

Nella stagione corrente 2019-2020 Isola Teatro ha debuttato con due spettacoli nella stagione del Teatro India - Teatro di Roma, La casa bianca di Marta Gilmore e Armando Iovino con Armando Iovino e regia di Marta Gilmore, monologo autobiografico su una vicenda familiare legata alla latitanza di un grande boss della camorra, e Habiba la magica, dal romanzo di Chiara Ingrao, regia e adattamento di Marta Gilmore, con Tony Allotta, Alessandra Arcangeli e Maria Panatta, spettacolo per bambini dai 6 anni in su che fa parte del progetto del Teatro di Roma dedicato alle giovani generazioni. Per quest’ultimo spettacolo la compagnia è stata tra quelle scelte dal Teatro di Roma per condurre un Atelier laboratorio come parte di un progetto di creazione di una comunità di spettatori attivi e partecipi.

Infine, il 31 ottobre 2019 il collettivo ha presentato presso il Festival Gender Bender a Bologna una lecture/performance a cura di Sarah Perruccio e Marta Gilmore, dedicata al testo di Timberlake Wertenbaker Nuove Anatomie, come restituzione di un laboratorio sulle tematiche del testo curato da Marta Gilmore e Nita. In scena sei performer che hanno seguito questo percorso su performare il maschile, come primo approccio a questa complicata e intrigante opera scritta da un’importante autrice britannica pressoché sconosciuta nel nostro paese.

Isola Teatro è anche appunto coinvolta in attività di formazione, che vanno da laboratori con bambini e adolescenti in situazioni di difficoltà sociale o psicologica, a laboratori presso le scuole, ad iniziative presso istituti psichiatrici e di detenzione, fino a progetti di formazione con adulti e imprese private. In questa prospettiva Isola Teatro è promotrice dal 2017 con Carrozzerie not e in collaborazione con il Teatro di Roma, del progetto speciale AllezEnfants! - microfestival teatrale delle scuole superiori di Roma, che ad oggi ha coinvolto più di 500 adolescenti di diversi istituti romani, e più di 30 docenti e tutor della scena teatrale nazionale. Si tratta di un festival che negli anni è cresciuto divenendo ad oggi uno dei progetti più significativi che il Teatro di Roma porta avanti nel campo della formazione teatrale delle giovani generazioni.

Isola Teatro collabora inoltre da molti anni con il Teatro delle Albe di Ravenna e nel 2017 e 2019 ha coinvolto un gruppo di adolescenti romani portandoli allora a prendere parte al Cantiere Dante a Ravenna. Questa iniziativa è parte di una collaborazione di lunga data tra la coordinatrice artistica Marta Gilmore e i progetti di Non Scuola del Teatro delle Albe, sin dall’epoca del progetto Arrevuoto a Napoli, cui la regista e drammaturga della compagnia ha collaborato per diversi anni.




Condividi