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Lo Sguardo di Polifemo

Associazione Studio Novecento
Regia: Marco M. Pernich
Drammaturgia: Paolo Bignami
Attori: Stefania Lo Russo, Christian Gallucci
Anno: 2019


Generi: Prosa

Tags: Polifemo, Sirena, Web, Disabilità, Mutismo, Cecità, Relazione, Comunicazione

Due personaggi che si rifanno alla mitologia, Polifemo e Sirena, sono immersi nella contemporaneità, il canto ammaliatore dell'una e lo sguardo senza profondità dell'altro assumono nuovi significati nella realtà di oggi. Lui non vede, lei non parla più, i loro limiti nel comunicare sembrano superati grazie agli ausili tecnologici, ma non tutto trova una risposta nella tecnologia e la nostra riflessione si sposta verso il gesto, lo sguardo, la voce e la relazione, la loro presenza o mancanza. Questi elementi costitutivi del fare teatro vanno a comporre una drammaturgia d'attore che entra a far parte, come in un tessuto, della drammaturgia dello spettacolo muovendosi tra registri e strategie diverse. Vengono accolti nell'azione elementi e modalità derivate dalla realtà da rappresentare. Saranno l'umanità, la storia personale, la memoria e il dialogo a prendere la scena.
Immersi nel mare di informazioni che circolano nel web, due giovani si incontrano. Lui, in rete, si fa chiamare Polifemo, lei Sirena. Entrambi hanno un limite che rende loro difficile comunicare, ma nessuno dei due si accorge delle difficoltà dell'altro quando la loro comunicazione è mediata dall'informatica. Possono parlarsi, immaginarsi e sognarsi, ma i loro corpi non condividono lo stesso spazio. Un terzo personaggio, Master Web, non è incarnato da un attore, ma si rivela attraverso le ricerche online di Polifemo e Sirena, è una presenza tecnologica con cui i due si trovano a fare i conti.
Un percorso di ricerca. Certo della ricerca teatrale oggi son piene le fosse ma il testo presenta alcuni originali problemi drammaturgici che hanno costretto i due interpreti a un lavoro lungo e accurato sia sulla relazione tra i due personaggi, ma soprattutto sulla negazione della relazione, sia su quella con il web -con l'entità Masterweb. La ricerca sull'impossibilità della comunicazione e il disperato bisogno della stessa sta conducendo a originali soluzioni che alternano il drammatico al patetico al grottesco.
La presenza in scena di Masterweb che prende voce attraverso gli stessi attori aggiunge un ulteriore livello di complessità che conduce alla presenza in scena di un 'server-totem' che trova voce attraverso la voce degli attori. La musica -chitarra ma anche sonorità- dal vivo è l'unico altro elemento 'spaziale' e in qualche modo 'scenografico'. La drammaturgia si muove tra registri e strategie diverse, dalle connessioni della rete, alla gestualità di chi non può parlare. La disabilità assume qui il significato più ampio di limite e come tale appartiene a tutti. Il limite può essere a volte compensato, ma anche generato da una tecnologia che ingloba in sé abilità e saperi, rendendoli superflui, una tecnologia che può sottrarre parti di noi come lo sguardo e la voce. Il gesto, lo sguardo, la voce e la relazione sono elementi costitutivi del fare teatro. Su questi elementi e sulla loro assenza si focalizza il nostro lavoro.

Altri crediti: Foto di scena di Edoardo Panella

Produzione: STN - Studionovecento

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Studio Novecento nasce nel 1998 da un gruppo di giovani che mette in scena uno spettacolo: Studio sulle Geometrie non euclidee del Desiderio – Fedra, che debutta chiudendo la decima edizione del festival Rencontres du Jeune Théâtre Européen a Grenoble. Un trionfo, I ragazzi vengono applauditi nelle strade dagli altri partecipanti del festival. Da quel successo nasce l’Associazione e la Scuola di Teatro: un centro di crescita, di ritrovo e di ricerca. Nel 98/99 Studio Novecento co-produce con CREARC Les Eumenides di Fernand Garnier, regia di Marco M. Pernich, con attori francesi e italiani in tournée tra Francia, Italia e Lituania. Intanto Studio sulle Geometrie non euclidee del Desiderio – Fedra parte per la Germania e per la Polonia. Con il nuovo millennio l’Associazione collabora con multinazionali come Nestlé, Maserati, Hilton Hotel&Resorts, etc. mentre sul piano della formazione teatrale la domanda che ci si pone è “Quale Attore per il 2000”? Convinti che solo ascoltando i bisogni delle persone nel processo di formazione si possa giungere a un modo di recitare che riesca a parlare al mondo di oggi. Dalle amicizie dei Rencontres du Jeune Théâtre Européen nasce Jeune Théâtre Européen: una rete europea, da Glasgow a Plovdiv, da Barcellona a Mosca, che coopera con stage, atelier e spettacoli. Nascono in tutto il continente rassegne teatrali JTE e gli spettacoli dell’Associazione girano per l’Europa, anche a Milano arriva la Prima Stagione Italiana del JTE, che nel 2013 giunge all’ottava edizione. Tutto questo, assieme alle due edizioni del progetto Mediterranea, con giovani algerini, spagnoli, francesi e croati, porta gli studenti della Scuola di Teatro a vincere nel 2005 al Romateatrofestival tre primi premi – miglior regia, migliore uso dei materiali scenografici, miglior gruppo e il secondo posto come Miglior spettacolo. Nel 2006 Studio Novecento dirige per un anno il Teatro ARCA. Nascono una rassegna per bambini, la Rassegna Teatro e Sacro e il primo festival di Teatro Underground. Finita l’esperienza con Teatro ARCA viene prodotto Amleto o il Porto dei Sogni insabbiati. È uno degli spettacoli di maggior successo della compagnia e va in tournée a Grenoble, a Frankfurt-Oder e ad Alessandria d’Egitto. Nel 2008 apre la sede di Studio Novecento, inizia la produzione delle Cene con Delitto le quali tutt'ora vengono replicate per aziende e privati. Inizia anche un nuovo ciclo di produzioni, Gli Scavalcamontagne nel 2011, L'Alba della Democrazia nel 2014 e Genesi che nel 2015 vince il Premio Fersen per la Miglior Regia. L’ultimo successo riportato è per ora quello di Ride la Gazza nera sugli Aranci, un altro gruppo di giovani attori che nel 2017 è stato applaudito nelle strade di Grenoble come era successo a quei ragazzi del ’98.
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