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L'AcquaSantissima

URA TEATRO
Regia: FabrizioPugliese-FrancescoAiello
Drammaturgia: FrancescoAiello-FabrizioPugliese
Attori: Fabrizio Pugliese
Anno: 2019


Generi: Prosa
Che cosa determina la non contraddizione tra la cultura
mafiosa e quella cattolica? Com’è possibile all’interno della
stessa Chiesa la presenza di un Dio dei carnefici e un Dio
delle vittime?
In scena sarà un mafioso stesso a parlare; storie e fatti sono
filtrati attraverso il suo sguardo…
La mafia può contare su miti potenti, riti, norme e simboli di
forte presa senza i quali sarebbe come un popolo senza
religione, senza ideologia…
I mafiosi hanno costruito un’immagine di se da ‘uomini
d’onore’, paladini dell’ordine che fanno giustizia, ma nella
loro lunga storia non hanno mai difeso i deboli contro i forti
o i poveri contro i ricchi…
La mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere…
Abbiamo dato forma ad una creatura narrante, un’anima
nera, il lato oscuro del pensiero meridiano…

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello
che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo
stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce
facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di
non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed
apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in
mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
(Italo Calvino)

Altri crediti: Musiche Originali: Remo De Vico

Produzione: UraTeatro (col contributo Festival Teatri del Sacro)

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L’Associazione Culturale URA teatro nasce come naturale continuazione del sodalizio artistico tra Fabrizio Saccomanno e Fabrizio Pugliese.

Dopo anni di lavoro all’interno di un Teatro Stabile per l’Innovazione, e dopo la loro uscita da quella struttura, hanno attivato diverse collaborazioni con artisti e strutture pugliesi, ma costante era la voglia di approfondire quel percorso artistico cominciato oramai quindici anni fa.

Nascono nel frattempo due spettacoli, “Gramsci, Antonio detto Nino”, di Saccomanno, e “Per Obbedienza, dell’incanto di Frate Giuseppe” di Pugliese, due lavori in cerca di una ‘casa’, lavori nati in quel filone di narrazione che fa della memoria il proprio centro poetico.

Così due personaggi atipici, ognuno a suo modo, Gramsci e San Giuseppe da Copertino, danno il via al progetto URA teatro: quando la ricerca sulla memoria si lega al racconto stesso della vita quotidiana, ai problemi del presente e alle speranze del futuro, diventa un atto creativo della contemporaneità e non uno sterile culto di un passato da idealizzare.

Nella nuova ‘casa’ trovano spazio sia i vecchi lavori di Saccomanno ‘Via’ e ‘Iancu’ che due nuovi progetti: “Shoah,frammenti di una ballata“ di Saccomanno accompagnato dal violoncellista Redi Hasa, e uno spettacolo di cantastorie di strada di Pugliese, ‘Transumanze’.

Nel frattempo è continuo il lavoro sul territorio con progetti di teatro comunità in alcuni paesi del Salento.

URA è parola presa in prestito dalla vicina Albania. Sta per ponte.

Fabrizio Pugliese & Fabrizio Saccomanno
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