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Ma quante belle figlie

LaQuerciaTeatro
Regia: Alice Bettinelli Mita Bolzoni
Drammaturgia: Alice Bettinelli
Attori: Alice Bettinelli
Anno: 2019


Generi: Prosa

Tags: streghe donne monologo narrazione

Sulla scena una cantastorie apparentemente innocua e una sedia che, tuttavia, da semplice oggetto tipico del teatro di narrazione, si trasforma nel mezzo con il quale la donna evoca un mondo di cui non solo è portavoce, ma vera e propria incarnazione.
Attraverso storie, rievocazioni, canti antichi e incantamenti, narrazione gestuale e rituale, il corpo dell'attrice si trasforma via via in un corpo antico, senza età, che richiama letteralmente in vita una tragedia realmente accaduta e perpetrata sul corpo femminile, destinata a ripetersi ciclicamente, perché chiama in causa l'essenza più profonda che accomuna ogni donna passata sulla terra. Una storia che inizia da molto lontano, ma che forse non è ancora finita oggi.
Nel lungo lasso di tempo che va dal 1300 al 1600, con episodi che arrivano addirittura fino a metà 800, migliaia di donne furono infatti condannate e mandate al rogo come streghe dal Tribunale ecclesiastico dell'Inquisizione, ma spesso anche dalle autorità civili. I castelli di accuse approfittavano di confessioni sommariamente estorte grazie a torture. Questa persecuzione si accanì in particolare contro le popolazioni montane, colpendo ferocemente anche i territori del nord Italia, con numerosi casi documentati.
Ed erano tutte, o quasi, donne: del resto erano loro, nelle comunità arcaiche, che curavano i malati, determinavano i tempi della festa, del piacere, della vita e della morte, amministravano il rapporto con gli spiriti dei cari estinti, qualche volta prevedevano il futuro (se era un futuro da leggersi nei cicli naturali della vita) conoscevano tutte le temibili proprietà di potenti erbe terapeutiche ma talvolta anche allucinogene, e non di rado iniziavano le rivolte contro il potere costituito.
E così questa civiltà montana di radice arcaica e precristiana, legata al culto della Grande Madre e che resisteva all'assimilazione da parte della religione ufficiale, fu demonizzata e distrutta da Chiesa e Stato: il “progresso” di cui questi si proclamavano detentori, purtroppo, è stato fondato sullo sterminio. In una psicosi collettiva durata trecento anni, le streghe hanno finito con il pagare tutte le colpe possibili, ma soprattutto quella di essere donne. Ciò che lega queste donne arcaiche, e ormai archetipiche, alle donne di oggi è un destino comune: le accuse che colpivano guaritrici, ostetriche, accompagnatrici dei morenti, ma anche donne semplicemente troppo belle, ragazzine, vedove, o portatrici di qualche diversità o qualità “pericolosa”, hanno sempre avuto in comune la paura che il potere femminile potesse sfuggire al controllo dell'uomo e per questo motivo, risultare una minaccia.
Ancora oggi allora assistiamo ad una sorta di caccia alle streghe, ogni volta che lasciamo che siano gli istinti e i pregiudizi a condannare una donna, fino a spingersi alla sua eliminazione fisica.
La nostra raccontatrice di storie popolari si svela quindi essere l’antica madre di queste donne, ma anche di tutte le donne di oggi.

Altri crediti: Ideazione soggetto e ricerche: Mita Bolzoni
Luci Dario Onofrio

Produzione: LaQuerciaTeatro

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Nata nel 2012 LaQuerciaTeatro dal connubio tra Alice Bettinelli , attrice e cantante (diploma di 5° livello di canto presso ABRSM con il massimo dei voti, diploma di attrice presso la scuola "Quelli di Grock" di Milano e di doppiaggio presso CTA di Milano) e Mita Bolzoni (laureata con il massimo dei voti in Lettere e Filosofia). Attrice e scrittrice. Insieme si dedicano alla ricerca artistica, grazie anche alla possibilità offerta dal comune di Asso (Co) di occupare stabilmente una sede che è diventata la sala prove della compagnia: una bellissima ed accogliente sede, lo Spazio Q, messo a disposizione dall’amministrazione comunale, che ospita le prove della Compagnia oltre che i laboratori teatrali, musicali e di danza per bambini ed adulti. Non è raro che la porta della sala si apra, spinta dalla curiosità di un bambino del paese che passando di lì si ferma per chiedere….oggi recitate?
“Il connubio tra teatro e musica accompagna tutti i lavori della Compagnia, i nostri maestri del passato si sono trasformati in un unico grande mosaico al quale ci ispiriamo e che nutre la nostra comune ricerca, che in primo piano va ad esplorare le radici più antiche e popolari del teatro. Per questo motivo produciamo lavori originali, nati, scritti con il tentativo di mettersi in ascolto con la nostra vita di oggi, la nostra società, il momento storico che viviamo.”
Oltre a "Milano-Dakar (senza passare per Parigi)", la compagnia ha all'attivo una serie di spettacoli: nel 2015 vince il premio "Fabbrica del Dialogo-Suq delle Culture" presso la Fabbrica del Vapore di Milano con lo spettacolo di clownerie e grammelot "Una VerdeRossa Storia". Lo spettacolo è stato rappresentato in numerosi contesti tra cui il Long Lake Festival di Lugano ed è stato selezionato al Festival ICT Iran children Theatre.
Un altro dei lavori che rappresentano al meglio la Compagnia è "I Fiori di Nannie", uno spettacolo di teatro e musica incentrato sulla figura di Nannerl Mozart, la sorella dimenticata del grande Amadeus. Lo spettacolo è stato rappresentato in molti teatri anche in forma di riduzione con musica dal vivo.
La compagnia ha inoltre una sezione dedicata ai ragazzi e bambini, in particolare lo spettacolo “Un missoltino dispettoso e altri racconti” per bambini da 3 a 5 anni, rappresentato e visto da più di mille bambini nella provincia di Como.
Attraverso la nostra formazione artistica (vocale, fisica, di scrittura), da tempo siamo attive sul territorio in diversi progetti che coinvolgono, oltre la produzione di spettacoli, anche l’ambito educativo e formativo.
All'interno della Compagnia gravitano e partecipano numerosi artisti tra cui : Francesca Miscioscia, scenografa, Marco Belcastro, Andrea Aloisi, Gabriella Chiappa, Ebnou Fall musicisti.
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