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Accamòra ovvero tutto su mia madre
Mediterraneantartica ex Cantieri culturali ZabùtRegia: Paolo Mannina
Drammaturgia: Paolo Mannina
Attori: Paolo Mannina, Luigi Maria Rausa, Gabriella D'Anci.
Trailer: Link
Anno: 2016
Generi: Prosa
Tags: Madre, contemporaneità, famiglia Siciliana, Omosessualità, drammaturgia siciliana.
"Accamóra ovvero tutto su mia madre" racconta le dinamiche paradossali e a tratti surreali di una famiglia siciliana tenuta insieme dall’amore caparbio di una donna vedova e trascurata dai figli. Al centro della pièce una madre mediterranea, nella fattispecie sicula, archetipo di tutte le madri. E i suoi figli: Francesco, aspirante attore omosessuali e in costante fuga da lei; e Aurora, eternamente fidanzata e con un segreto in grembo da custodire. Sullo sfondo la provincia siciliana dove vecchio e nuovo convivono in un fragile equilibrio che resiste all'onda d'urto della modernità.
I tre si ritrovano a trascorrere insieme alcuni giorni nella casa materna e come in un rituale che si rispetti, con la precisione di un meccanismo ad orologeria, ha inizio un rapido susseguirsi di scambi verbali, intercalati da lunghe pause e silenzi. Tra sensi di colpa, doppi legami ma anche teneri e divertenti ricordi si raggiunge poco alla volta il climax di una tensione trattenuta e sempre sull’orlo di una crisi nervosa. Ne viene fuori un irresistibile ballo di famiglia dove l'insonnia si cura a furia di caffè e i mal di testa con ansiolitici di ultima generazione. Ed è un continuo andare e tornare, fare e disfare valigie, sullo sfondo di un complicato intreccio di dinamiche al limite della patologia nevrotica. In questo stato d’impermanenza fatto di fughe improvvise e inevitabili ritorni, ciascuno dei personaggi cerca un equilibrio fra se stesso e l'altro, il dentro e il fuori, il passato e il presente, la verità e la menzogna, l'amore e il disamore. In Accamóra c'è un conflitto tra i protagonisti, che è innanzi tutto contrapposizione tra fra due culture: una matriarcale incarnata dalla madre, addetta alla gestione del potere-cibo e personificazione di un affetto devastante che ricorda da vicino la figura della leggendaria “yiddish mame”; l’altra contemporanea e di stampo borghese rappresentata invece dai figli. La regia dello spettacolo è scaturita da un continuo lavoro di ricerca e d’improvvisazione; non da un’idea preconcetta dell’autore. Non ci sono toni o modi fissati a tavolino nel “dire” o recitare le battute, ma solo azioni che nascono dalle relazioni mutevoli e concrete degli attori con il testo, lo spazio e il pubblico. In questa prospettiva che ricerca la verità dell’accadimento, la recitazione diventa immediata e asciutta: il ritmo dei dialoghi è serrato, metronomico; un susseguirsi martellante di battute, intercalate da lunghe pause e silenzi, che amplifica, fino a farle deflagrare, le dinamiche ansiogene di questo trittico familiare.
La scena è costituita da pochi elementi: un tavolo polifunzionale, che funge da attrezzeria, simbolico altare familiare che sa di vara; uno specchio; un casco da parrucchiera sospeso nel centro della scena e che funziona come lampada, proiettando dall’alto la luce calda e soffocante di questo fibrillante interno di provincia siciliana.
Altri crediti: Aiuto regia Giulia Santoro, costumi Dario Princiotta,Roberta Barraya. Scenografia: Fabrizio Lupo. Realizzazione scenografica: Juan Pablo Crichton Subercaseaux. Disegno Luci: Gabriele Circo. Produzione: Teatro Comunale L'Idea di Sambuca di Sicilia e Associazione Culturale M.A. Mediterranea Antartica.
Produzione: Teatro L'Idea di Sambuca di Sicilia in collaborazione con Ass. Culturale M.A. Mediterranea Antartica
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La compagnia nasce nel 2013 per la messinscena al Teatro Garibaldi di Palermo di "Il muro di Silenzio" di Paolo Messina, diretto da Paolo Mannina, regista della compagnia e presidente dell'Associazione Culturale Mediterranea Antartica da cui oggi essa prende il nome. Si tratta di un gruppo informale di attori che condividono un’idea di teatro come organismo vivo. Non dunque semplice rappresentazione della vita, ma elemento organico che interviene su di essa per trasformarla. Fondamentale è innanzitutto il lavoro sull’attore, che partendo da improvvisazioni punta alla ricerca di “azioni” teatrali concrete, nate e determinate dalla relazione mutevole degli attori tra di loro oltre che con il testo, lo spazio e il pubblico. In tale prospettiva la recitazione diventa un accadimento che si rinnova sera per sera: essa non è mai un prodotto definitivo e immobile, ma un atto in divenire che nasce, cresce e si trasforma dalle prove fino all’ultima replica.
La compagnia è costituita da un gruppo aperto che si rinnova a seconda delle necessità della scena. Essa prosegue in definitiva il lavoro iniziato da Mannina sul finire degli anni 90 quando entrò a far parte della compagnia del Teatro Garibaldi di Palermo, diretta da Carlo Cecchi, collaborando con lui come attore per circa un decennio. Autore, attore, regista e docente di lettere classiche, è stato inoltre diretto in Teatro da Bob Marchese (Gruppo delle Rocca), Michele Perriera, Clara Gebbia, Andrea Taddei, Maurizio Donadoni, David Haughton Brandon, Beranger Jeannelle, Thomas Bishoff, Antonia Truppo, Giacomo Guarneri. Recentemente è stato protagonista al teatro Out Off di Milano dello spettacolo "Hard To Be Pinocchio", scritto e diretto da Simone Mannino e de "L'uomo la bestia e La virtù" di Pirandello, diretto da Andrea Battistini, Teatro Modena, Genova,2018.
Nel cinema ha lavorato con Carlo Verdone, Dominique Tambasco, Wim Wenders, Marcius Barbieri, Roberta Torre, Ficarra e Picone. In tv con Gianfranco Albano, Richi Tognazzi, Alessandro Angelini, Stefano Lodovichi e Davide Marengo.
Come regista ha diretto: "Il sogno di Cotrone", riscrittura de "I Giganti della Montagna" di Pirandello, (Madrid "04); "Sogno di una notte di mezza estate" di W. Shakespeare, (Madrid 2004); "Miseria e Nobiltà cronicas de un ensayo", da E. Scarpetta, (Madrid "05); Le Nozze di Čechov, (Madrid "06), "Pinocchio Suite", vincitore del festival teatrale “Lingue in scena” di Torino, Madrid "07; Giochi di Società tratto da Chi ha paura di Virginia Woolf di E.Albee, (2008); "Il muro di Silenzio" di Paolo Messina, (2013); "Cumannari è meghiu di fùttiri" (2015); "Accammora ovvero tutto su mia madre" (2016) di cui è autore e interprete principale insieme a Luigi Maria Rausa e Gabriella D’Anci.
Ha collaborato per il progetto Cantieri Europa del Teatro Garibaldi di Palermo. Dal 98 alterna l'insegnamento con la recitazione. Attualmente fa parte del consiglio di amministrazione del Teatro L'Idea di Sambuca di Sicilia, dove porta in scena i suo lavori.
La compagnia è costituita da un gruppo aperto che si rinnova a seconda delle necessità della scena. Essa prosegue in definitiva il lavoro iniziato da Mannina sul finire degli anni 90 quando entrò a far parte della compagnia del Teatro Garibaldi di Palermo, diretta da Carlo Cecchi, collaborando con lui come attore per circa un decennio. Autore, attore, regista e docente di lettere classiche, è stato inoltre diretto in Teatro da Bob Marchese (Gruppo delle Rocca), Michele Perriera, Clara Gebbia, Andrea Taddei, Maurizio Donadoni, David Haughton Brandon, Beranger Jeannelle, Thomas Bishoff, Antonia Truppo, Giacomo Guarneri. Recentemente è stato protagonista al teatro Out Off di Milano dello spettacolo "Hard To Be Pinocchio", scritto e diretto da Simone Mannino e de "L'uomo la bestia e La virtù" di Pirandello, diretto da Andrea Battistini, Teatro Modena, Genova,2018.
Nel cinema ha lavorato con Carlo Verdone, Dominique Tambasco, Wim Wenders, Marcius Barbieri, Roberta Torre, Ficarra e Picone. In tv con Gianfranco Albano, Richi Tognazzi, Alessandro Angelini, Stefano Lodovichi e Davide Marengo.
Come regista ha diretto: "Il sogno di Cotrone", riscrittura de "I Giganti della Montagna" di Pirandello, (Madrid "04); "Sogno di una notte di mezza estate" di W. Shakespeare, (Madrid 2004); "Miseria e Nobiltà cronicas de un ensayo", da E. Scarpetta, (Madrid "05); Le Nozze di Čechov, (Madrid "06), "Pinocchio Suite", vincitore del festival teatrale “Lingue in scena” di Torino, Madrid "07; Giochi di Società tratto da Chi ha paura di Virginia Woolf di E.Albee, (2008); "Il muro di Silenzio" di Paolo Messina, (2013); "Cumannari è meghiu di fùttiri" (2015); "Accammora ovvero tutto su mia madre" (2016) di cui è autore e interprete principale insieme a Luigi Maria Rausa e Gabriella D’Anci.
Ha collaborato per il progetto Cantieri Europa del Teatro Garibaldi di Palermo. Dal 98 alterna l'insegnamento con la recitazione. Attualmente fa parte del consiglio di amministrazione del Teatro L'Idea di Sambuca di Sicilia, dove porta in scena i suo lavori.