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KNIVES IN HENS

COLLETTIVO CERCLE
Regia: SOUPHIENE AMIAR
Drammaturgia: DAVID HARROWER Traduzione a cura di Jun Ichikawa
Attori: JUN ICHIKAWA MARIANO APREA MICHAEL OUNSA
Anno: 2018


Generi: Prosa

Tags: TEATRO D'AUTORE

LA STORIA

Nella campagna, William e sua moglie vivono ai margini del villaggio e lavorano nei campi. In questa ruvida vita legata a credenze antiche, la giovane donna guarda e nomina il mondo che la circonda, il cielo, la terra ... Capire il suo ambiente significa essere più vicini a ciò che non può toccare: Dio.“Spingo i nomi in quello che succede come quando spingo il mio coltello nel ventre di una gallina per andare nel più profondo delle cose, anche se per questo dovessi attraversare il confine del bene”Nonostante le superstizioni e il disprezzo dei mugnai, i contadini devono andare al mulino di Gilbert Horn, dove macinano il loro grano. È lì che il mugnaio sfiderà la giovane donna a trascrivere i suoi pensieri. "Annota ciò che hai visto mentre andavi al mulino, mostrami che nel villaggio non ci sono solo contadini con la testa marcia che puzza di merda”

RIFERIMENTI STORICI E ANTROPOLOGICI
Dopo la vendemmia, molti contadini della pianura dovevano portare il loro grano al mulino ad acqua designato dal proprietario terriero e pagare una tassa elevata per trasformarlo in farina. I contadini recalcitranti cercavano di sottrarsi all’obbligo, fornendo così il ricavato della maggior parte del loro lavoro ai tribunali del barone. Il mugnaio rappresentava quindi una figura importante e odiata nella comunità. Il mulino doveva essere mantenuto dal lavoro dei contadini i quali avevano anche il dovere di sostituire la macina vecchia se danneggiata. Questi compiti, tuttavia, riunivano la comunità nello sforzo e nella gioia. In Germania, il mugnaio ha mantenuto una cattiva reputazione per molto tempo dopo il Medioevo.
“Sneaky as a miller” Subdolo come un mugnaio era una frase comune nei secoli XVI e XVII. Con questa espressione non si riferivano solo alla disonestà e all'inganno legati a questa attività, ma anche alla forza magica del mugnaio, che era legata a poteri orribili e soprannaturali. Così il mugnaio appariva come un essere molto malvagio, che non solo cercava di sfidare i suoi clienti, ma era un assassino, un mago e un burlone.Questi cliché sono stati indubbiamente largamente alimentati dall'ostilità dei contadini che si sentivano vittime.

NOTE DI INTENZIONE
Il nostro interesse si è concentrato su due temi, in particolare il linguaggio e il riflesso della mutazione di una società attraverso tre personaggi. Diverse metafore appaiono nel testo tra il linguaggio e l'evoluzione di questa micro società. Il testo ci ha spinto a mettere in discussione la forma e la complessità del linguaggio. La sintassi primitiva, ritmata, punteggiata, acuta, immediata porta a un linguaggio raffinato e poetico, come il grano che diventa farina descrive il movimento di un'umanità in divenire, il mondo contadino che sta morendo e una modernità che avanza, in cui ogni personaggio compie un viaggio allo specchio con la storia umana.

Altri crediti: COSTUMI Marina Sciarelli
SCENOGRAFIA Pino Genovese
LUCI Livia Caputo
VIDEO Federico Fornaro

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CERCLE è un collettivo fluido di artisti e professionisti provenienti da diverse discipline delle arti performative e visive. Questo dialogo interdisciplinare, che si arricchisce di sempre nuove collaborazioni esterne, è alla base della produzione di installazioni-performance che mirano all’innovazione stilistica ed espressiva, alla ricerca e allo studio dell’interazione con luoghi non istituzionalmente deputati alla fruizione artistica, alla partecipazione attiva del pubblico e alla realizzazione di eventi a sfondo sociale e culturale, tra cui il Festival Internazionale di Arti Visive e Performative RIFRAZIONI (dal 2005 al 2010). Dal 2011 l’esperienza di organizzatori e la pratica artistica si fondono nel progetto Woyzeck, presentato presso il Disco Club Rising Love di Roma, la Raccolta Manzù – Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Ardea, Galleria Toledo, Museo Hermann Nitsch, Chiesa S. Giuseppe delle Scalze di Napoli, Teatro Angela Perralta, Casa Haas di Mazatlan (Mexico).
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