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Il Pozzo dei Pazzi di Franco Scaldati

Associazione Compagnia Franco Scaldati
Regia: Regia di George Lavaudant , M. Bavera ,M.Imparato
Drammaturgia: Il pozzo dei pazzi - Franco Scaldati - Milano Ubulibri, 1990
Attori: Luigi Rausa Fabio Lo Meo Luciano Segio Maria Falletta Fabiola Arculeo Alessio Barone Valeria Sara Lo Bue Salvatore Pizzillo Antonella Sampino Luisa Hoffmann
Anno: 2017


Generi: Prosa, Altro

Tags: Scaldati , Il Sarto, Lavaudant , Palermo, Il pozzo dei pazzi

Un progetto di Matteo Bavera e Melino Imparato che hanno voluto fare una “ scommessa”
ponendosi la domanda “ può il testo tra i più difficili del drammaturgo palermitano Franco Scaldati ,
essere rimesso in scena da giovani attori ? “ la risposta a questa domanda è stata assolutamente
affermativa.
Il lavoro si è come “tatuato” e permane nel corpo attoriale di questi ragazzi. Scoprire che il “fiore” della maturità di Franco Scaldati e Gaspare Cucinella può incarnarsi nei più giovani corpi di oggi sotto una luce più contemporanea e violenta, perché il mondo nel frattempo è diventato più violento e cattivo.
Il lavoro è stato felicemente consegnato a Georges Lavaudant, maestro della scena contemporanea già direttore dell’Odeon a Parigi, lui lo legge nel miracoloso francese di Jean Pul Manganaro “Le puits des fous”. Un esperimento che può essere messo in pratica dopo quello riuscito in tedesco con Roger Vontobel pochi anni fa. In un progetto di collaborazione tra il laboratorio di Matteo Bavera e Melino Imparato con il regista francese. Un lavoro, dunque, di stratificazione intergenerazionale ed
espansione geografica e culturale per l’eredità artistica di Scaldati. Un folto gruppo di giovani
talenti che si cimenta attraendo approvazione e successo,che hanno messo in scena Il Pozzo dei
Pazzi: una delle pièce più rappresentative nella copiosa produzione di Scaldati. Lo spettacolo inizia
a guardare all’Europa, mantenendo comunque l’approccio linguistico originale, quello dell’autore,
il palermitano “a lingua propria”, ovvero “scaldatiano”.
Lavaudant descrive il vicolo con due semplici “muri aperti”, aperti al centro della scena, palesando le contraddizioni, le emergenze, le follie, le chiusure e le aperture nello
stracciato mondo di Palermo cantato da Franco.
Il fatto è che Scaldati ricuce in maniera straordinariamente originale il rapporto tra voci di strada e
metrica, tra colore e chiaroscuro, spaziando tra gli abissi della povertà e la romantica visione
nascosta dietro la luna e il cielo di Palermo.
Perché il Pozzo dei Pazzi è, come altre opere di Scaldati, un inno all’amore per Palermo, oltre che
per la vita. Simboli e personaggi, dove la gallina di Totò è un personaggio centrale, si nutrono di
una fantasia collettiva sfrenata, accaldata, onirica, sciroccata, irriverente quanto raffinata e
crescente. E che diventa ancora più sciolta e palpabile, sospesa e corposa al tempo stesso, nei testi e
nei movimenti firmati dall’autore palermitano.
È la stessa logica del linguaggio - estremamente realistica, seppur allucinata, nelle sempre più
espanse battute di strada - a esser forzata nella ricerca espressiva di ciò che è ineffabile, in un
confronto, che a più riprese si mostra, col mistero della morte. Giunge, in questa ricerca, a nostro
avviso inevitabilmente, lo scioglimento delle tensioni nel canto: una trenodia, prima monodica, in
forma d'interludio, poi corale. Quest'ultima ci piace pensarla come l'esodo sommesso di un dramma
antico.

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L’Associazione Compagnia di Franco Scaldati nasce a Palermo nell’agosto del 2002 per iniziativa di attori e collaboratori del drammaturgo, regista e attore di fama internazionale Franco Scaldati con l’idea di proseguire il cammino per la realizzazione dei progetti culturali e artistici secondo i presupposti e lo spirito che da sempre hanno animato le precedenti associazioni, compagnie e gruppi con cui il drammaturgo ha operato per più di trent’anni.

Sin dai primi anni settanta Franco Scaldati si dedica alla scrittura e alla realizzazione di spettacoli con la “Compagnia del Sarto” da lui stesso fondata e di cui hanno fatto parte alcuni degli attuali soci e attori dell’odierna “Compagnia”.

Dai primi anni novanta l’attività di Scaldati ha consolidato i percorsi, nelle scelte di vita e di lavoro, che si sono incontrati con l’attività di Padre Cosimo Scordato e del Centro Sociale San

Saverio nel quartiere dell’Albergheria a Palermo, facendo interagire le esperienze teatrali e le ragioni di un impegno sul territorio a tutto campo, fino ad elaborare l’idea di un teatro d’arte dei quartieri. I laboratori e il lavoro di prove che precede gli spettacoli sono animati, oltre che da un lavoro tecnico ed estetico, legati puramente al teatro “scaldatiano”, da un insieme di valori che l’associazione propone di condividere con i gruppi che hanno partecipato e che continuano ad aderire: un contatto forte con la realtà dei quartieri, lo scambio quotidiano con la gente che vive nel territorio, la riconquista di una lingua come quella palermitana e di tutti i meccanismi espressivi ad essa legati, il significato politico e civile del fare teatro in un centro sociale di quartiere e nel cuore di un centro storico tra i più grandi d’Europa.

Tale esperienza, che ha consentito di realizzare numerosi spettacoli ai quali hanno anche partecipato anziani e giovani del quartiere Albergheria, ha avuto grande risonanza nel territorio nazionale e Scaldati nel 2007 ha ricevuto il premio della critica nazionale proprio per il lavoro svolto nel quartiere Albergheria di Palermo.

Dall’anno della sua costituzione la Compagnia di Franco Scaldati, pur continuando ad essere un punto di riferimento forte sul territorio locale e nazionale, ha dato luogo a laboratori di teatro, consistenti in un lavoro continuo sulla recitazione, sulla poesia, sulla scrittura teatrale e sulla messa in scena che ha consentito ad ogni partecipante di sviluppare la propria dimensione artistica ed attoriale e all’autore di esplorare nuove prospettive di ispirazione e di ricerca.

Negli ultimi anni alcuni spettacoli realizzati presso il Centro Sociale sono stati presentati in rassegne internazionali in Germania, Polonia e Romania.
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