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Patroclo e Achille

B.E.A.T. teatro
Regia: Gennaro Maresca
Drammaturgia: Fabio Casano
Attori: Achille - Giampiero De Concilio Patroclo - Alessandro Palladino
Trailer: Link
Anno: 2018


Generi: Prosa

Tags: Patroclo, Achille, ritmo, giovani, mito

SINOSSI
Tra il rumore devastante della guerra e l'immensità del cielo, sulle spiagge di troia, nasce intimo, nel silenzio di una tenda il dialogo incessante tra due compagni d'armi: Patroclo e Achille. Al di là del mito, lo spettacolo presenta i personaggi come due giovani immersi nei loro pensieri e afflitti dalle paure della guerra. Dopo nove anni di battaglia, la fragilità mentale ed emotiva prende il sopravvento. Tra i due si innesca un dialogo scorretto dove vince chi mostra più debolezze.
Il quadro drammaturgico concentra il racconto in un solo giorno, quello in cui Patroclo sceglie di andare in guerra. La sua determinazione lo porterà ad insinuarsi nella psiche dell'amico Achille. Si fanno strada, sempre di più, dubbi e domande, quelle di un amore nato quasi dal bisogno della guerra, dalla rabbia e dal tempo che passa.

NOTE DI REGIA
Partendo dall'idea di contrasto, la scena mette in evidenza continue opposizioni: tensione e respiro, cromatismi pop e marmo greco, il ferro e la plastica. Tutto in un gioco continuo di tira e molla, di spinta e abbraccio, sussurri e grida. Patroclo e Achille.
Lo spazio è un buco nero. Un cerchio di sabbia sovrastato da un telo di tenda è il mondo che li accoglie in questi nove anni di silenzio, di attesa; dei tagli, come di lama, saranno la finestra sul mondo, sul giorno e la notte. Fuori dal cerchio, fuori dal tempo dell'infanzia a Sciro, Achille si scontra non solo con Patroclo e quindi con le sue responsabilità di uomo e divino insieme, ma con molteplici elementi di quel periodo: la guerra, che in scena diventa spada di legno; l'acqua, il battesimo a tallone scoperto di Achille, il suo essere figlio di una ninfa del mare, la sua sete. Umana. Il suo continuo bisogno di lavarsi; il fuoco appunto, in contrapposizione all'elemento liquido e attinente alla dinamica di Patroclo, che richiama l'amico e fratello Achille al dovere, alla saggezza e al credo nel disegno delle stelle. In un punto è presente l'armatura, oggetto della vicenda e celebrazione all'umano, reperto statuario che dall'infanzia prende il gioco del mascherarsi e si completa, nell'opera, della presenza di Achille che con l'armatura diventa Elena, cosciente e turbato, in un gioco crudele per ribadire a Patroclo la sua volontà di minimizzare una storia di guerra e sangue facendola diventare un'ossessiva voglia di sfuggire alla gloria eterna. Tutta la pièce è costruita partendo dal ritmo e dall’andamento che prende lo svolgersi della storia.
Patroclo e Achille si muove in tutte le dimensioni del tempo e dello spazio, indaga la sfera esistenziale applicabile a diverse ere dell'uomo, la scintilla è quella vicenda e quel mondo lontano del racconto di Omero, in equilibrio tra l'arcaico e il contemporaneo, tra poesia e concretezza. Scoprire quanta voce porta con sé quel mondo e quante vibrazioni ancora produce pur inventando una storia che di quel mondo vuole svelare il non detto, quella notte in cui, in tenda, Patroclo e Achille sono rimasti soli.

Altri crediti: Costumi - Alessandra Gaudioso,
Scenografia a cura degli allievi di Professione Teatro,
Disegno Luci - Alessandro Messina,

Assistente alla regia - Sonia Ricco,
Aiuto regia - Antonio Somma,
Organizzazione generale - Roberta De Pasquale,

Musiche da Jon Hopkins

Produzione: B.E.A.T. teatro

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La compagnia under35 B.E.A.T. teatro nasce formalmente nel 2015, da un’idea di Gennaro Maresca, allievo attore in recitazione teatrale e da fermo all’Accademia d’Arte Drammatica “S. D’Amico” e attualmente docente di recitazione dei laboratori teatrali al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, insieme a Fabio Casano, economista, giovane attore suo allievo e drammaturgo.

Sin dalla prima esperienza di collaborazione dei due fondatori durante la lavorazione a “Il Discorso” al Piccolo Bellini di Napoli, in concorso alla nona edizione de La corte della formica, i due hanno iniziato un percorso di ricerca, volta alla fusione del linguaggio cinematografico e teatrale, un linguaggio che avvicini la gente, che faccia risaltare vividamente l’intento di creare il luogo di unione tra gli uomini. Il teatro realizza il suo magnifico ruolo. Lo studio delle determinanti commerciali di produzione è una variabile fondamentale della compagnia: vogliamo conoscere il nostro pubblico e per questo mettiamo a frutto le nostre abilità (comunicazione, marketing, social).

Rubiamo dalla letteratura le storie che ci fanno sognare. Per lo più la prosa: dalle atmosfere “beat” anni ’40 di “Youth/Giovani” (vincitore come miglior spettacolo nelle rassegne UT.35 festival – I Edizione e Sipari d’Emergenza - V edizione), al rocambolesco volo in mongolfiera di “Dramma nell’aria da Jules Verne” (Selezionato per Milano OFF F.I.L. Festival – II Edizione e Avignon Le OFF 2018), passando per gli aspetti più cupi di alcuni celebri racconti moderni, tra i sotterfugi de “La Volpe e il Gatto”, qui in un’insolita veste noir, e i segreti delle due anime, ormai adulte e tormentate, che ispirarono le avventure di due “eterni” bambini in “Peter e Alice attraverso lo specchio” in scena al Nuovo Teatro Sanità nella stagione 2016/2017. Presente e passato che si incontrano, continuamente, seguendo il ritmo che governa gli uomini, come in “Patroclo e Achille”.

Con B.E.A.T. teatro vogliamo scoprire qual è il lato crudele del nostro teatro o se, piuttosto, si rivela un teatro della delicatezza, in che misura vuole essere povero, quali sono gli impulsi. Cerchiamo un teatro che giochi con i ruoli dell’essere umano. Crediamo in tutti i termini e a tutte le forme per dire anima.
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