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AMARSIAMORSI

BILOURA Intercultural Arts Collective
Regia: Silvia Ribero, Angie Rottensteiner
Drammaturgia: Silvia Ribero, Angie Rottensteiner
Attori: Silvia Ribero, Angie Rottensteiner
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: VM14


Generi: Teatro-danza, Performance

Tags: amore, morte, omosessualità, migrazione, giardino

"SPECIAL MENTION AWARD FOR A PERFORMANCE BY INTERNATIONAL ARTIST" Bangkok Theatre Festival 2018 - Thailandia

AMARSIAMORSI narra la brutalità e la poesia del trovarsi e del perdersi. Due donne dalle esistenze in bilico si muovono sullo sfondo delle migrazioni di oggi e di sempre. Hanno bagagli e orizzonti diversi, si incontrano e si amano come possono, a metà strada. Si muovono tra amore, morte, passione, violenza e speranza. Per cercare, per trovare, per lasciar andare la vita. Il loro amore è un giardino segreto, un giardino che è il luogo dell’esistenza, dove fermarsi, dove fiorire. Ma anche metafora della vita stessa e dei suoi conflitti, talvolta amaramente irrisolvibili.
Il giardino di AMARSIAMORSI sboccia e muore in scena seguendo un ciclo necessario, sempiterno. Di esso è guardiana Pina che non rivela mai fino in fondo la propria natura: è a tratti serva di scena, a tratti demiurga, a tratti una delle protagoniste vista da vecchia. La sua ineffabilità narra dell’impossibilità di comprendere del tutto la vita, l’amore, la perdita. E suggerisce che a tutto ciò ci si possa, in fondo, solo abbandonare.

I temi dello spettacolo provengono da diversi spunti. Innanzitutto dalla storia vera di un rifugiato politico nigeriano che BILOURA ha incontrato durante il progetto ODI, dalla sua testimonianza di migrante dall’Africa all’Europa e di omosessuale perseguitato. Inoltre dal libro di Pia Pera “Al giardino ancora non l’ho detto”, che l’autrice ha scritto lungo il suo percorso di fine-vita, portatore di una saggezza sempre messa in relazione al suo – famoso – giardino toscano. Infine dal progetto pluriennale e transdisciplinare EFFIMERIA, che ha affrontato il tema della morte-limite sotto molti diversi punti di vista culturali e filosofici.

AMARSIAMORSI è uno spettacolo dai linguaggi misti, ibridati, che si muove tra diversi generi, oltrepassandoli: teatro danza, teatro musicale, teatro fisico, teatro visuale, performance d’attore. Il contenuto narrativo è affidato – anziché principalmente alla parola - a questo linguaggio misto. AMARSIAMORSI oltrepassa i generi per giungere a una sintesi che è anche un linguaggio scenico interculturale, che può rivolgesi al pubblico su diversi livelli di narrazione e non occlude la fruizione a chi non è madrelingua italiano. La drammaturgia si costituisce di paesaggi sonori, di dialoghi fisici, di narrazioni visuali, oltre che di monologhi veri e propri.

“Due artiste in scena in una danza trattenuta, un filo narrativo minimale, un grande tema: il modo con cui ognuno di noi si rapporta alla morte. Una situazione beckettiana anche grazie all’alberello portato in scena, ma un Beckett letteralmente fiorito, per quei fiori cuciti sulla stoffa, che danno alla morte i colori che ha in tanti paesi dell’America Latina, e per la delicatezza con cui la morte entra in relazione con l’amore".
Recensione Prof.ssa Laura Mariani, docente di Storia dell'Attore al DAMS di Bologna

Altri crediti: Paesaggi sonori e musiche originali: Angie Rottensteiner

Produzione: BILOURA Intercultural Arts Collective

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Nato in Italia nel 2013, BILOURA è un collettivo di arti performative interculturale e transdisciplinare, composto da artistə di diverse provenienze professionali e geografiche, che lavora con strategia g-local tra l’Italia e il mondo. BILOURA organizza residenze internazionali di ricerca artistica e il festival di arti performative POLIMORFA nella propria sede in Valchiusella (provincia di Torino) ed è stato ospitato con le sue performance, laboratori, progetti e attività multiformi in Austria, Belgio, Brasile, Francia, Italia, Corea del Sud, Serbia, Spagna, Svizzera, Thailandia. Attraverso le arti performative BILOURA si dedica a valorizzare le differenze come ricchezza per la società, oltrepassando barriere, etichette, pregiudizi e prigioni metafisiche. Conduce un importante percorso artistico di innovazione dei linguaggi scenici. Si occupa in particolare di temi di urgenza sociopolitica attraverso l'artivismo, soprattutto all’interno di progetti pluriennali. Per ciascuno di essi cerca un percorso e un linguaggio artistici appropriati e specifici, co-creati insieme con le realtà direttamente coinvolte dalla tematica indagata, attraverso forme di ricerca e creazione artistiche transdiciplinari, innovative e sperimentali. I prodotti culturali che ne scaturiscono intendono comunicare con un pubblico contemporaneo, oltre le differenze di lingua e provenienza culturale.HIGHLIGHTS✬ Premiato "Special Mention Award for a Performance by International Artist" al Bangkok Theatre Festival con lo spettacolo AMARSIAMORSI (Thailandia, 2018).✬ Selezionato per residenza di ricerca e produzione di 3 mesi presso l'Asia Culture Center di Gwanju per la creazione della performance SILENT VOICES inerente al progetto 5 VOICES FOR 1 (Corea del Sud, 2021-2022).✬ Vincitore residenza artistica con borsa di produzione presso lo spazio di danza contemporanea im_flieger di Vienna con lo spettacolo FLESH (Austria, 2020).✬ Ente organizzatore residenza artistica internazionale CLASTIC con il sostegno dell'University College London (UK, 2018).✬ Invitato a Parigi - campo profughi Porte de la Chapelle - Theatre of Hope di Good Chance Theatre (UK) con il progetto ODI (Francia, 2018). *Vincitore borsa di ricerca artistica del Ministero dell'Arte e della Cultura d'Austria 2017 – progetto 5 VOICES FOR 1
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